Letto su LaStampa, Specchio dei Tempi, il 22 ottobre 2011.
La firma la metto, non per violare la privacy ma perché è ora di finirla con gli anonimi e gli invisibili che, proprio in quanto tali, nessuno degna di attenzione.
Probabilmente, sarebbe il caso di riflettere su questi casi. Ma da quando "questi" casi sono diventati la "normalità", è un po' scemata la voglia di riflettere e di ridurre il tutto a sociologia da strapazzo.
Lasciamo da parte demagogia e inutilità politico-amministrative, quello di cui abbiamo bisogno, giovani e vecchi, è lavoro e dignità. Cazzo!
«Buongiorno, anzi, solo "...giorno", perché qualcuno si è portato via il "buon".
Ho 27 anni, laurea in Economia Aziendale, curriculum di tutto rispetto...ah, dimenticavo...sono disoccupata.
Già, perché non basta avere un curriculum di tutto rispetto, ora bisogna aggiungervi e sottolineare la frase: "Ho esperienza".
in cosa, chiederete...in niente, la frase finisce lì, perché è la prima cosa che chiede o cerca sul curriculum un datore di lavoro.
"Lei non ha esperienza, mmm...le faremo sapere".
- "Cosa? Cosa mi farà sapere?" - .
Probabilmente, dall'alto della sua di esperienza, non avrà preso in considerazione che l'esperienza si fa lavorando! Insomma da qualche parte si deve pur cominciare...e allora date spazio ai giovani che a forza di lasciare curriculum, hanno speso un patrimonio in cartucce per stamparli...abbiate fiducia nei giovani, perché i "vecchi" hanno combinato un disastro e non hanno la più pallida idea di come uscirne...il futuro è nelle nostre mani, scommettiamo che siamo in grado di far meglio? Peggio non si può...».
«Cronista, capocronista, inviato, caporedattore, vicedirettore: al Corriere Di Bella percorre tutti i gradini della professione. L'ultimo, la direzione, lo sale nel marzo '77 a Bologna, al Resto del Carlino di Attilio Monti, il "cavaliere nero"(per il petrolio e le simpatie politiche), e Giuseppe De Andrè, il padre del cantautore Fabrizio. Il tempo di appendere il soprabito, conoscere la redazione, prendere contatti con il sindaco Zangheri e i vari notabili, ed ecco gli scontri in cui muore Francesco Lorusso, i blindati nelle strade mandati dal ministro degli Interni Cossiga, le cariche della celere, gli indiani metropolitani, Bifo e Radio Alice, la torrida estate che porta al convegno sulla repressione di Guattari & C. in settembre. E' proprio in quei giorni, ricorda Di Bella nelle sue memorie, riprendono le trattative per il cambio della direzione in via Solferino. Il suo nome compare in tutte le ipotesi dei Rizzoli (patron Andrea e i figli Angelo jr. e Alberto), variamente abbinato a quelli di Ronchey, Sensini, Afeltra e Bettiza per la condirezione. Ma Di Bella tentenna, l'idea di tornare negli uffici di via Solferino in cui spadroneggia il comitato di redazione guidato dal durissimo Raffaele Fiengo non lo attira. A convincerlo, e c'è da credergli visto il fascino da incantatore di serpenti che l'uomo sprigiona già allora, è nientemeno che Silvio Berlusconi. Che all'amico e di lì a poco compagno di loggia P2 fa più o meno questo discorso: guarda, da azionista del Giornale mi farebbe più comodo che tu rifiutassi, perchè un Corriere spostato a sinistra lascerebbe ancora più spazio a Montanelli, ma se il Corriere fosse riportato su una linea meno radicale, beh, questo mi preme più dei miei personali interessi.
Detto, fatto. E Di Bella si decide al grande passo. Il primo giornale che firma è quello del 31 ottobre '77, dopo un voto di gradimento in cui la redazione si spacca: 95 a favore, 63 astenuti, 20 contro. Con la conquista del "soglio" che fu di Albertini, l'amicizia tra i due si rafforza, con Di Bella stregato dalla «profonda cultura» del futuro fratello massone Silvio («un suo splendido prologo all'Utopia di Tommaso Moro dell'editore Neri Pozza fu per me una rivelazione»). E così del Corriere Berlusconi diventa addirittura editorialista. Debutta nei giorni del sequestro Moro, con un dotto fondo economico intitolato "Un piano per l'industria che darà pochi frutti", piazzato in apertura di seconda pagina: non nella consueta forma della "tribuna aperta" utilizzata dal Corriere quando ospita interventi esterni, ma con i caratteri tipografici riservati agli editoriali particolarmente autorevoli. Ma altri articoli di Berlusconi escono nei mesi seguenti: "Pregiudizi e leggi inadatte frenano ancora l'edilizia" (25 giugno), "L'autarchia è un boomerang" (5 luglio), "Chi guida la politica creditizia?" (4 agosto). Nei mesi successivi il Cavaliere gode di un crescendo di considerazione, fino all'apoteosi del 14 settembre 1980, quando un altro fratello massone, Roberto Gervaso, lo intervista in terza pagina, un sublime faccia a faccia intitolato "Cosa farei se fossi senza casa... A colloquio con l'imprenditore Silvio Berlusconi". Sempre quell'anno, già in marzo, la Domenica del Corriere pensa bene di aprire proprio con un ritratto del futuro tycoon una serie di articoli dedicati ai numeri uno dell'Italia del nuovo decennio. E a fine 1980 arriveranno i giorni caldi del Mundialito, il torneo di calcio tra le nazionali vincitrici della Coppa del Mondo, organizzato dalla Fifa nell'Uruguay dei generali amici di Licio Gelli: quando Canale 5 a sorpresa ne acquisterà i diritti televisivi, Di Bella schiererà il suo giornale senza tentennamenti dalla parte dell'eversore del monopolio Rai.
L'amicizia, come l'amore, cresce se temprata dalle avversità comuni. Sentite questa dell'aprile dell'80, sempre dal libro di Di Bella:
Il mio amico Silvio Berlusconi con la sua mania di risparmiare sui minuti secondi ha voluto che salissi a Bologna non sulla mia auto ma sul suo jet. Sopra Linate al jet non è uscito bene il carrello, la ruota sinistra non scattava nella posizione giusta e rischiava di piegarsi all'atterraggio. Per tre ore abbiamo cercato invano un aeroporto che ci assicurasse trecento metri di schiumogeni per atterrare con qualche probabilità di non incendiarci. Ci hanno respinto Fiumicino, Ciampino, Linate e Malpensa. In centoventi minuti ho fatto in tempo a ricapitolare tutte le vicende della mia vita e a compiere qualche esame di coscienza. Berlusconi si è trasformato in hostess, assistente sociale, confessore e curatore d'anime. Inzuppa d'acqua i plaid di bordo per avvolgerli attorno al corpo al momento dell'impatto: rassicura passeggeri ed equipaggio, si rammarica solo che gli sta saltando tutto il programma serale di appuntamenti per Canale 5. Implacabile e sicuro com'è, se avesse gli occhi azzurri, sembrerebbe Gei Ar. Quando stiamo per far rotta su Ginevra, l'aeroporto militare di Cameri, impietosito da questi pellegrinaggi del cielo, derelitti e abbandonati da tutti, ci offre una pista con gli schiumogeni e ci consente di atterrare. Va tutto bene e il comandante Pagani ci porta bravamente in salvo: davanti alla scaletta troviamo pompieri in tuta di amianto, ufficiali efficientissimi e il cappellano militare con la stola officiante, già pronto per l'estrema unzione. Invidio Berlusconi per la sua glaciale imperturbabilità, anche se era piuttosto consistente il rischio di andare arrosto.
[...] ».
(Paolo Morando: "Dancing Days. 1978-1979, i due anni che hanno cambiato l'Italia", pgg. da 8 a 10. Laterza, Roma-Bari 2009)
sottofondo consigliato: Royal Scottish National Orchestra, Superman Themes
Yoani Sanchez è la blogger cubana che gestisce "Generacion Y", il blog che si occupa di denunciare le "malefatte" del regime dei cattivoni rossi e trinariciuti della bella isola caraibica. Alcuni mesi fa, la paladina della democrazia e della libertà, piagnucolava di non poter presenziare al Salone del Libro di Torino perchè il regime dei cattivoni rossi e trinariciuti non le aveva concesso il permesso all'espatrio. Perciò, da allora, La Stampa tutti i giorni le pubblica i post. Dato che alla gentile signora non è bastato lo sputtanamento (chiedo scusa per il francesismo) da parte del giornalista Salim Lamrani, che non riesce a spiegarsi il motivo delle lamentele sulla impossibilità di pubblicare i post sul web dato che quest'ultimi erano presenti tutti i giorni. Mah? Misteri. Ma del resto si sa che i trinariciuti sono dei veri e propri marrani. Oggi scrive riguardo alle 138 bandiere esposte all'Avana nello spiazzo davanti al palazzo della "Sezione di Interessi" Usa. La poverina si lamenta del fatto che il loro sventolìo disturba i suoi sonni e, dato che, secondo lei, queste bandiere sono state messe apposta per "oscurare" il pannello luminoso che "lancia" messaggi "democratici", vista la recente decisione di disattivare lo schermo, vorrebbe che anche le bandiere siano rimosse. Per tornare al "giorno in cui potrò passeggiare lungo il viale costiero della mia città e niente interromperà la perfetta unione di azzurro composta da cielo e mare". A questo punto vorrei porgere una domandina semplice semplice alla signora Sanchez. Secondo la sua opinione, utilizzare uno schermo posto sulla facciata di un palazzo di proprietà dell'ambasciata imperiale (...ops...) che continuamente manda messaggi "democratici" con il fine di destabilizzare il governo di uno Stato sovrano, in una scala di valori compresa tra 1 e 10, è da considerarsi un atto democratico? E, infine, le risulta che avvenga la stessa cosa sulle facciate delle sedi diplomatiche del regime dei cattivoni rossi e trinariciuti site, per esempio, a Washington, Londra o Calcutta? Accetti un consiglio, per questa volta: smetterla di dire cazzate, no?
I protagonisti della seguente storia sembrano scelti apposta per confermare alcune paure e determinati pregiudizi, in realtà non è altro che la conferma che nella nostra società oramai non è il fatto a determinare la cronaca giornalistica ma viceversa. Prima vediamo il resoconto giornalistico. Qualche sera fa, in un condominio di case popolaro della prima cintura torinese, Venaria Reale per la precisione, Claudiu, un rumeno di 33 anni, completamente ubriaco con una scusa si è introdotto nell'appartamento di Deborah, una ragazza di 22 anni, e ha tentato di violentarla. A questo punto, il cane della donna, un pastore tedesco, ha assalito l'aggressore per difendere la padrona sventando così la violenza. La storia si è conclusa con l'arresto e l'incarcerazione del malvivente e con la celebrazione del cane-eroe con tanto di servizio nei tg regionale e nazionale. Fin qui, tutto da manuale. Abbiamo uno straniero ubriaco ad avvalorare le tesi leghiste-razziste sulla "bestialità" di questi "semiumani" che invadono la nostra terra di persone perbene; la tentata violenza carnale su una donna per dare corda ai sostenitori della castrazione chimica e per far gioire quelle femministe che lottano contro "quei porci degli uomini"; infine, il cane-eroe, pastore tedesco perchè "è la razza più fedele", e che scaccia momentaneamente il pensiero dei randagi killer. Tutto secondo copione. Se non fosse che un paio di giorni dopo, i vicini di casa della vittima (presunta) raccontino una storia diversa. Completamente diversa. "Quel tizio era ubriaco, ha suonato a tutti e quando siamo usciti sul pianerottolo abbiamo visto lei che lo insultava e minacciava di aizzargli contro il cane.....lui non è nemmeno entrato in casa", raccontano. Poi vengono fuori altri particolari. Pare, infatti, che alcuni anni prima il (presunto) malvivente vivesse nello stesso palazzo e che, insieme ad altri inquilini avesse partecipato ad una raccolta firme contro la ragazza che, a loro dire, disturbava la tranquillità comune. Poi, ancora, sul corpo della ragazza sono stati trovati segni di bruciatura di sigaretta, provocati, secondo lei, dall'aggressore. Ma, anche qui, spuntano fuori grossi dubbi. Infatti sono in molti a testimoniare il passato difficile della ragazza, costituito da qualche episodio di microcriminalità e diversi di autolesionismo. Quanti colpi di scena. Pari solo agli altrettanti luoghi comuni. Intanto, il "mostro" rumeno si è fatto un paio di giorni rinchiuso alla Vallette con l'unica colpa di essersi presi una sbronza che, a meno non compaia tra i nuovi comma del codice penale, non è reato. Questa storia, banalizzata, quasi, dai media che sguazzano nel dilagare di fenomeni violenti simili, è tremenda. Non per la cronaca in sè, quanto per il fatto che fa riflettere su quale tipo di società è oggi quella italiana: un meta-luogo popolato di paure, pregiudizi e realtà costruite ma non reali. Viviamo in un film dove il cattivo è: straniero; uomo. Non è che stiamo esagerando? Vogliamo cambiare registro o aspettiamo di arrivare ad un punto in cui si organizzano vere e proprie battute di caccia? Personalmente, in quanto uomo, incomincio anch'io a soffrire alcuni pregiudizi. Infatti ho il timore di guardare i bambini per non passare da pedofilo e di guardare le donne per non passare da maniaco. Esagero? Può darsi, ma provate a guardarvi intorno.
Da qualche tempo, tra Il Giornale e La Repubblica è in corso un duello all'ultima penna e si sa che in guerra (e in amore) tutto è permesso. Non ho preferenze nè per gli uni nè, tantomeno, per gli altri perciò non giudico. Mi limito a ossevare. Trovo, però, curioso oltrechè esilarante la posizione che il direttore del berlusquotidiano ha assunto in un recente editoriale dal titolo: "Giornali morbosi. Ci mancava solo la scrittrice hard". Il buon Giordano, questa volta, mi trova assolutamente d'accordo! Sarebbe infatti ora di smetterla col voyerismo da osteria e tentare di occuparsi seriamente dei problemi politici e sociali che affliggono il nostro Paese. "(...) L'Istruzione varava la riforma dell'Università? «E va bé, ma hai sentito i capezzoli?». Il governo presentava il Dpef? «E va bé, ma hai sentito i capezzoli?». La Camera approva la legge sulla violenza sessuale? «Si, però, i capezzoli.....». (...)" scrive il megadirettore. Ma. Tralasciando che egli stesso ha trasformato Il Giornale nell'organo ufficiale di palazzo Grazioli, la sua protesta ricorda quella dell'ex tabagista che prima è così assuefatto da usare persino abiti in tinta con la sigaretta (tipo panta bianchi e camicia giallognola stile filtro...) e poi è così incazzato da appostarsi armato di ascia bipenne da dare in testa a quegli zozzoni che avvelenano il prossimo. Sciur Giordano, orsù! Ha già dimenticato il suo passato da direttore del TC di ItaliaUno? Ah....."TC" non è un errore di battitura, è l'acronimo di TetteCuli!
Ho letto un'intervista di Mattia Feltri, su La Stampa, al ministro Gelmini, dal titolo: "Gelmini: i cinque in condotta? E' l'addio al '68". Su questo punto mi trovo in parte d'accordo, nel senso "del lassismo e del buonismo" e di quella "cultura che ha prodotto il sei politico, il diciotto politico, che considera la valutazione un atto d'imperio e livella verso il basso". Perchè la questione non è solo culturale ma anche e, forse, soprattutto, politica. Considerando il contributo fondamentale che il Sessantotto ha dato nel senso di "uccisione simbolica della figura del padre", non si può negare che la scuola abbia subito un processo di trasformazione che la rende oggi non più un luogo di educazione bensì un diplomificio. Ed è proprio su questo punto che la ministro inciampa, contraddicendo il portato ideologico della fazione politica di cui fa parte. Infatti, nel momento in cui l'autorevolezza della figura dell'insegnante viene costantemente delegittimata da chi sostiene una certa "cultura" della libertà. I genitori, ad esempio, che invece di assecondare il compito dell'istitutore, si pongono come i soli portatori del diritto all'educazione; e quando la necessità economica prevale con amministratori e o presidi, ad esempio, che, costretti dal ministero a "produrre risultati" perchè viceversa verrebbe meno il presunto prestigio della scuola da offrire sul mercato come una primizia ortofrutticola, assecondano in tutto le volontà dei genitori che "investono". E' così che il senso dell'esistenza di strutture educative non ha più ragione d'essere. Ma correggerla significa limitare quelle "libertà" di cui essa, la ministro, più o meno direttamente, si fa portatrice in quanto sostenitrice di una determinata ideologia politica. E' ovvio che la scuola non debba essere intesa come "sala d'aspetto" dell'età adulta, ma nemmeno come catena di montaggio con tanto di premio produzione. Signora ministro, decida da che parte stare! Questo tipo di atteggiamento culturale, sostenuto, bisogna dirlo, da una certa destra e da una certa sinistra, ha prodotto i risultati, tutt'altro che eccellenti, che ora ci troviamo innanzi. Vuole che la scuola italiana torni ad essere di altissimo livello, come da tradizione? Allora incominci a rivedere il trattamento riservato alla classe degli insegnanti, perchè quando lo stipendio è da fame e la tranquillità (anche mentale) è continuamente messa in dubbio mediante politiche sociali che "istigano" alla precarietà professionale (e perciò di vita!), lo stimolo a fare bene, a dare il massimo, viene meno.
Mentre governo e opposizione si smanacciano gli organi sessuali per festeggiare le "vittorie" elettorali, il processo contro la Eternit continua. Di particolare interesse le ultime scoperte. Pare infatti che i manager fossero addestrati a dire il falso o comunque a negare ogni addebito sui pericoli derivanti dall'amianto. Interessante scoprire che, secondo i vertici dell'azienda, il cancro ai polmoni che ha causato tremila tra morti e malati in Italia, e altrettanti in Francia, sarebbe causato esclusivamente dal fumo di sigaretta negando così l'esistenza di una malattia direttamente correlata: l'asbestosi. Altrettanto interessante scoprire che il rapporto (risalente al 1976!) del signor Robock, responsabile del Servizio di Sicurezza sul Lavoro dell'Associazione Commerciale Cemento Amianto tedesca (Wirtschaftsverband Asbestzement), in cui si consiglia di investire "su misure di prevenzione e sicurezza, sulla pulizia" e di acquistare mascherine "più adatte e confortevoli da usare", venne completamente ignorato. Mi dispiace per chi la pensa diversamente, ma, per me, chi agisce in questo modo altro non è che un assassino! E sarò sazio solo quando saprò che, dopo essere stati rinchiusi in una camera di tre metri per tre con le sbarre alla finestra, butteranno le chiavi!
L'1 giugno 2009 un airbus della compagnia Air France partito da Rio De Janeiro e diretto a Parigi con a bordo più di 200 passeggeri scompare improvvisamente dai radar.Scattano gli allarmi e partono le ricerche.Le ipotesi e le notizie che circolano sono contrastanti, un giorno si dice una cosa e il giorno dopo se ne dice un'altra. I titoli che seguono, corredati dai link che rimandano alle notizie per esteso, rendono l'idea della confusione che domina.Le ipotesi si sprecano, le più accreditate riguardano le condizioni meteorologiche (tempesta tropicale e fulmini) ma non mancano quelle di attentati terroristici.Non si sa se la verità verrà svelata, tuttavia alcune domande, con la conoscenza dell'ignorante, mi rimbalzano in testa: è possibile oggi, date le conoscenze tecnologiche che l'umanità possiede, "perdersi" un aeroplano, un oggetto volante lungo 64 metri, con un'apertura alare di 60 metri, alto 16 metri e del peso di 230 tonnellate (230000 chilogrammi!) ?Ad oggi, il più grosso rischio per la verità è non ritrovare, o trovare in ritardo, la scatola nera, e il tempo stringe perchè tra 3 settimane non sarà più possibile "leggere" i dati in essa contenuti.Decisamente non credo, anzi dubito, alle teorie complottistiche, bisogna però ammettere che troppe volte si è poi scoperto che determinati avvenimenti non erano assolutamente casuali. Se mi capitasse di perdere amici o famigliari in circostanze tragiche, una volta "assorbito" il colpo la cosa che credo mi premerebbe maggiormente è la conoscenza della verità. Non si può dire: "E' morto! Capita.", senza esibire spiegazioni.Ed è perciò che, non lo auguro, ma ho l'impressione che ci sia il rischio di trovarsi di fronte ad un'altra "Ustica".
"[...] Anche noi siamo raggiunti da tutta una serie di richieste, dalla nostra base...eh..eh..dagli amministratori locali, dai circoli per una manifestazione, ma...abbiamo assolutamente rinunciato a questo e siamo andati...siamo nella direzione opposta. Anche perchè ci sono le consultazioni presso il Capo dello Stato e la responsabilità della decisione è sua. Quindi, una disinformazione piena, totale e non ho nessuna paura a dire vergognosa...da parte di molti organi di stampa [...]"
Rapporto nr.4 22 Maggio 2009
"[...] La Finocchiaro e D'Alema si sono comportati in modo indegno, ignobile e spudorato attribuendomi parole che non ho mai pronunciato e cioè che il Parlamento sarebbe inutile e dannoso [...]"
Bisogna ammettere che per ben un mesetto hanno resistito stoicamente, poi, vista la latitanza di grandi tragedie in cui sguazzare, hanno dovuto alzare bandiera bianca e obbedire alledirettive ministeriali. Sto parlando del telegiornale più eccezzzzzionalissimo che c'è, dell'unico tg al mondo che copia pari pari le notizie direttamente dai quotidiani (cfr. Il Corriere di Lodi), dell'unico organo di informazione televisiva che può vantare un inviato (Enrico Fedocci) che pone le domande più dementi del mondo (..."Signora, voi avete occupato abusivamente quest'alloggio, vero?"...). Rullo di tamburi e schiocco di chiappa: StudioAperto. (cliccami, se hai coraggio!) Dato che la crisi è finita e guai a parlarne, pena due settimane di aperitivi a base di olio di Ricino, ecco il ritorno tanto atteso dei mitici servizinutili per decerebrati. Ieri il menù offriva: 1. i consigli della stilista Annabel Tollman (verrebbe da aggiungere...esticazzi!) per affrontare con eleganza la torrida estate; 2. la moda del momento: cenare a lume di candela in un ristorante a strapiombo sul mare dove due chef preparano prelibatezze (tipo una salsina guacamole, € 4 e 80 centesimi al supermercato all'angolo...) da gustare innaffiate da un ottimo champagne stappato con la sciabola. Si prega cortesemente di trattenere gli ululati di giubilo.
P.s.: ho lavorato come barman per più di 12 anni e posso quindi affermare con cognizione di causa che quando si stappa uno spumante meno rumore si provoca meglio è, insomma quella della sciabola è una delle robe più truzze che si possono fare e, solitamente, questi spettacolini si fanno ad uso e consumo di cafoni e parvenu.
I centosessanta dipendenti della Fondalmec (azienda che opera nel settore automotive) di Lombardore in provincia di Torino, ieri hanno dato un mirabile esempio di solidarietà. La storia inizia martedì pomeriggio quando, a seguito di "una quarantina di pezzi prodotti in maniera non conforme", i tre dipendenti responsabili dei rispettivi turni sono stati licenziati. La reazione dei colleghi è stata pressochè immediata, infatti ieri mattina nessuno è entrato in fabbrica e sono stati occupati gli accessi per protesta impedendo così la partenza dei camion coi prodotti finiti. Risultato: i tre lavoratori sono stati reintegrati. "Sbagliare per carità è grave, ma visto e considerato che da parte dei colleghi licenziati non c'è stata malafede, ma solo disattenzione, il licenziamento ci è sembrato eccessivo. Perdere il posto di lavoro è quasi una condanna alla disoccupazione. Abbiamo pensato ai colleghi che per decenni hanno lavorato in questa fabbrica e al ragazzo che sabato deve sposarsi. Una scelta del genere era troppo grave per passare inosservata e sotto silenzio", commenta Giorgio Giorcelli Rsu della Fiom Cisl. Fonte: "La Stampa"
A qualcuno sarà sorto il dubbio che PD non sia l'acronimo di Partito Democratico ma la sigla della targa automobilistica della PaDania, dopo aver scoperto che Christian Tommasini, vice presidente della provincia di Bolzano e assessore alla scuola italiana (nonchè, appunto, esponente del Partito Democratico), ha autorizzato il "lay out" dei nuovi modelli dei diplomi senza accorgersi che recavano il simbolo di Bolzano e la dicitura "Provincia Autonoma", ma mancavano del logo e della dicitura "Repubblica Italiana". Ovviamente, il tutto è stato individuato e bloccato prima della messa in stampa. E' divertente però scoprire che le più forti reazioni contrarie sono state quelle di Luis Durnwalder del SVP e di Micaela Biancofiore del PdL.
L'altro giorno "Il Giornale" sosteneva che ci sarebbe la regìa occulta del neo-terrorismo rosso (Br, anarchici, autonomi, eccetera) dietro gli incidenti di Torino alla manifestazione antagonista al G8 dei rettori universitari. Ieri su "Il Corriere della Sera" si scopriva che tra i fermati c'era anche il nipote di Vincenzo Sisi, ex sindacalista e imputato nel processo alle Br, quasi a confermare la tesi del Giordano-newspaper. A mio parere, la prima è una esagerazione che non ha senso se non quello di generare eccessive preoccupazioni; e la seconda è una semplice casualità. Volendo seguire questo fasullo filone, si potrebbe ricordare che anche Alessandra Mussolini è nipote di un personaggio che ha avuto un passato non proprio da vanto, ma non mi pare che ci si scandalizzi più di tanto. Dubito fortemente che qualche gruppo di "nostalgici" possa essere paragonato a quello che furono le organizzazioni terroristiche che operavano negli anni Settanta, non foss'altro per questioni storiche. Sappiamo bene quali sono i motivi che spingono determinati soggetti a gridare "al lupo", ovvero il tentativo di demonizzare ogni genere di azione, movimento, partito, che in qualche modo ricordi anche lontanamente falci e martelli o lotta di classe. Piuttosto, mi stupisce che il pomodoro non sia ancora stato bandito dalle tavole in quanto "provocatorio ortaggio rosso"!
Nonostante la consapevolezza di vivere nell'era dei revisionismi (troppe volte ad minchiam) e della dilagante moda di sconfessare le proprie origini ad ogni convenienza, ancora (ahimé) mi stupisco della decisione presa dall'amministrazione berlinese. Il monumento bronzeo del Marx-Engels-Forum, che ritrae appunto i due pensatori tedeschi, verrà rimosso a favore di una nuova area edificabile. E' questa l'ultima trovata dell'ideologia liberale? Certamente il solito manipolo di sciocchi esulterà, ma qui non si tratta solo di difendere questo o quell'altro modo di pensare. Qui si tratta di difendere la storia, la filosofia, la cultura di una nazione, la Germania, e dell'umanità tutta. E un popolo fiero e ricco di storia come quello teutonico, non può accettare questo. Che tristezza.
Il buon Matteo Salvini (Lega Nord) propone di riservare ai milanesi dei posti sul metrò del capoluogo lombardo. Il buon Roberto Bruni (sindaco di Bergamo, PD) propone delle regole per chi elemosina perchè "... non ci sembra nemmeno giusto che un mendicante stia tutto il giorno davanti allo stesso negozio, così deprezzandolo". Che ipocriti! Ma scusate cari e buoni signori, fate una proposta seria che risolva il problema una volta per tutte: gassateli! Del resto, sono solo esseri umani... Vero bestie?
Basta con le falsificazioni! E' giunto il momento di rendersi conto che alcune cose sono cambiate, non ce ne siamo accorti, ma è così!
Anzitutto, vediamo cosa è cambiato geograficamente:
1. il Molise non esiste; 2. la Sicilia fa ora parte della Kamchakta; 3. Perugia è a destra di Viale dei Giardini.
In secondo luogo, la questione storica. Così risolviamo una volta per tutte i dubbi che ancora ci trascinano in discussioni interminabili:
1. il fascismo non è un movimento politico di tipo reazionario, ma è una struttura interna alla Croce Rossa (Uncinata), nota organizzazione umanitaria, il suo nome deriva dall'uso di fasce per medicazione, al suo interno operano gruppi di fascisti (o barellieri), inizialmente, questi gruppi, divisi in squadre, erano denominati squadre di fasciamento rapido, poi, per comodità, sono diventati semplicemente squadristi; 2. i partigiani non sono mai esistiti! in realtà si tratta di un refuso; infatti quelli a cui ci si riferisce erano i lavoratori di un'azienda emiliana che produceva il tipico formaggio di latte di vacca, il Parmigiano appunto.
Altri dubbi da sciogliere definitivamente, riguardano il campo scientifico.
La Terra non è sferica, ma tonda e bidimensionale. Si spiega così quel senso di smarrimento e spossamento che si avverte quando ci si sposta da un capo all'altro del pianeta. Quel fastidio non è dovuto al fuso orario, ma al fatto che il nostro corpo si abitua a camminare a testa in giù.
Secondo dubbio fondamentale da sciogliere è quello legato all'origine dell'Uomo.
L'umanità non è un risultato dell'evoluzione di alcunchè. Un personaggio gigantesco, che alcuni hanno conosciuto e riferiscono chiamarsi Settete Bubù, ci utilizza come statuine del suo plastico di gioco. Il problema, pare essere che la mamma gli abbia ordinato di smettere di giocare e smontare il plastico entro l'ora di cena, ossia il nostro 2012.
Ora scappo.
Mi scuso per non aver approfondito adeguatamente, ma la pausa mensile di mezz'ora mi scade tra quattro minuti e volevo anche dormire, altrimenti il mio buon padrone e signore, a cui devo la vita, si adira e mi frusta!
l'altro ieri verrà a trovarmi, mentre vado dal macellaio, scendo le scale e ho freddo.
Qualcuno disse che doveva dire che la storia l'hanno scritta i venti, perciò da oggi mi dedicherò solo non ho voglia di stare lì quando deve ancora è arrivato e l'ebbero morto!
Così, alzandosi dal letto, si è fatto fare il pieno all'Agip ed è andrò al bar. Io l'amavo veramente perchè?
Intanto, ti tronco gli avanbracci per il tuo bene e dopo prendi la sedia e leggimi quel che scriverò sopra.
Poi, sono andato al cinema e ho tirato la catenella dello sciacquone.
Mi regalo pernacchie sotto sale. Dietro consiglio di Actarus.
Stendo la biancheria nel bagagliaio e intanto mi cuocio un po' di pastasciutta alla griglia sul soffitto, del resto la vacanza è ci sono i vermi sotto pelle?