giovedì 11 dicembre 2008

LO STATO SOCIALE IN GIAPPONE

Possiamo raccontarci le favole che vogliamo ma alla fine i conti si fanno sempre con la realtà, e questa non ha quasi mai un lieto fine.
Il Ministero della Giustizia giapponese ha commissionato all'Istituto di Ricerca e Formazione uno studio per comprendere perchè, negli ultimi vent'anni, gli atti criminosi compiuti da cittadini sopra i sessantacinque anni sono quintuplicati.
Quel che ne emerge è un quadro agghiacciante!
Non c'è assolutamente niente da ridere, ma il paragone con Totò è d'obbligo, infatti, l'arte di arrangiarsi degli anziani indigenti giapponesi si esprime col crimine.
Un individuo di settanta anni, solo, che si ritrova a vivere con poco meno di 7000 yen (corrispondenti a circa 60 euro!) preferisce rubare o uccidere e, soprattutto, farsi "beccare" dalla polizia.
Così facendo si assicura, per qualche tempo, tre pasti al giorno e un po' di assistenza.
Vogliamo ancora parlare di dignità?
Oppure qualcuno vorrebbe discutere di "culture differenti"?
Qui il punto è uno solo, ossia che l'Uomo è un essere sociale ed il suo primo istinto è la sopravvivenza.
Ma a noi non interessa, non siamo mica in Giappone, e comunque non siamo al loro livello.
Non ancora.....

1 commento:

Maura ha detto...

Non siamo ancora a questo livello, ma poco ci manca. Pensionati costretti ad andare a racimolare cibo nella spazzatura è il primo sintomo.......ma non frega niente a nessuno o quasi. Qui in Italia poi c'è una leggera differenza. Se rubi un pezzo di pane al supermercato vai subito dentro, se rubi soldi all'Italia intera finisci in Parlamento.