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giovedì 7 ottobre 2010

The show sucks...go further, please!

Da diverso tempo sostengo la mia avversione per la post-modernità, tanto da definirla "braccio armato del nichilismo". Eppure non disdegno di affrontarla, e perché prima di criticare è bene conoscere l'oggetto della critica, e perché, paradossalmente, vi trovo elementi capaci da indurre in me una certa curiosità oltreché un certo interesse.
Ma a tutto deve essere posto un limite.
Pur storcendo il naso riguardo a determinate "eresie" di foggia nietzscheana, riconosco indubbiamente lo sforzo intellettuale del pensatore tedesco. Per esempio.
Al giorno d'oggi, purtroppo, scopriamo che uno dei più utilizzati veicoli di divulgazione culturale è un elettrodomestico parlante (insieme con un altro che offre anche la visione delle figure), ma il vero abominio è che le voci che lo popolano sono quelle di soggetti che stanno alla cultura come il pollo sta alla coltivazione della canna da zucchero nei paesi caraibici: "che c'azzecca?", direbbe un esimio Ministro dell'Incultura.
L'oggetto di quella che, in altri tempi e senza rischiare di passare per bigotti, mi sento di definire "la mia indignazione", è una coppia di bipedi apparentemente umani ("apparentemente", perché al confronto con un semi-analfabeta del XVIII Secolo, probabilmente sfigurerebbero) molto noti nell'ambiente più ambito dall'italiano medio (cre): Simona Ventura e Emanuele Filiberto di Savoia.
L'articolo che segue, firmato da Bruno Gambarotta e uscito su "La Stampa" del 4 ottobre, è una, nello stile tipico dell'autore, divertente cronaca di quello che (probabilmente) centinaia di migliaia di orecchi hanno potuto ascoltare dal canale 1 di Radio Rai, nel primo pomeriggio del sabato precedente ("Emanuele Filiberto, storico all'amatriciana").
Radio Rai trasmette in tutto il territorio nazionale e i personaggi in questione non sono comici per professione. Perciò il demerito di tale scempio è imputabile esclusivamente al direttore del canale, Antonio Preziosi, e ai suoi collaboratori.
Certo è che ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori, da un trentennio a questa parte, ma non è questa un'attenuante.
Certo è, anche, direbbe qualcuno, che si può sempre "cambiare canale".
Ma allora, perché indignarsi e disgustarsi nei confronti, per esempio, dei "reality show" e, in generale, di tutto quello che in qualche maniera, volenti o nolenti, tocca sorbirci da tivù e radio?
Tanto vale evitare di denunciare l'assenza di cultura di cui sono affette le nuove generazioni: che crescano pure pensando che Berlusconi è il Presidente della Repubblica o che la gestazione è un insieme di movimenti delle mani.
Tanto tutto è relativo, no?

mercoledì 4 agosto 2010

"Proibito, ma possibile"

Fonte: La Stampa

Continua la campagna "Disemo le cassate ché tanto i boccaloni se magneno tuto!" di GeneracionY il blogghe della donna a forma di spazzolino da water, Yoani Sanchèz.
Questa volta il post tocca argomenti veramente duri, quelle problematiche che affliggono solitamente i professionisti del Girapollici: la norma antitabacco che vige dal 2005.
Allora, dato che il tema trattato mi suscitava un interesse sproporzionato ma, ignorante come sono, non riuscivo a comprenderlo, ho deciso di dare un'occhiata ai commenti.
E qui ho scoperto che si discute per ore di argomenti ben più interessanti, state a vedere:
"brava yoani meno male che ci sei tu che ci illumini da cuba.
scritto da Pecore ";
"Spiegatemi cosa c'entrano Agnelli e la Fiat con i problemi di Cuba. Commenti a tono, per favore, o sono costretto a cancellare. scritto da Lupi";
"ma di quale reddito parli, pappagallo di mm, che a momenti a Cuba non hanno più nemmeno gli occhi per piangere, a Cuba funzionano bene le squadracce che picchiano ed intimidiscono quelli che criticano il regime, donne comprese, queste cose da noi ci sono già state e si chiamavano " camice nere del fascismo e della rivoluzione" (fascista!) A marià, te sei ridotto come la naftalina, a conservazione de li stracci vecchi. Pussa via, rientra nel cassonetto, o vuoi che te rimannamo a carci'colo? scritto da anonimo";
"Non sapevo che la libertà di questo blog è limitata.La famiglia non si tocca. Ma io non sono un servo. Non posso scrivere comparando l'Italia. Meglio che me ne sia zitto.Non voglio fare come quelli che dicono parolacce e pòi si nascondono. Se non mi è permesso di parlare,in questo Blog,cercherò altri blog più liberi! Pòi diter che a Cuba non esiste la libertà! HaHaHa! scritto da mariani maurizio";
"Abbiamo capito,Mariani è stato epurato,perche ha parlato della famiglia imperiale.Ma non erano i Castro i dittatori? scritto da anonimo ";
"All'anima della democrazia. scritto da bo!";
"Mariani è stato censurato dal democratico e civilissimo Lupi. Ma non erano i Castro che facevano i censori? Cuba deve far parlare la Sanchez e l'Italia? Fate parlare Mariani. Questa è solo ipocrisia!
scritto da un discepolo del Mariani".

Mi fermo qui per pudore.....
Ah, infine, annota l'eroina (leggi diacetilmorfina o alcaloide morfina...) di essere preoccupata per Juan Juan Almeida che si sta recando a pretendere il suo permesso di uscita.
Ovviamente di Gerardo Hernandez, incarcerato ingiustamente da 11 anni negli Usa, nemmeno una parola.

sabato 25 luglio 2009

UNA SOCIETA' DI PAURE.

I protagonisti della seguente storia sembrano scelti apposta per confermare alcune paure e determinati pregiudizi, in realtà non è altro che la conferma che nella nostra società oramai non è il fatto a determinare la cronaca giornalistica ma viceversa.
Prima vediamo il resoconto giornalistico.
Qualche sera fa, in un condominio di case popolaro della prima cintura torinese, Venaria Reale per la precisione, Claudiu, un rumeno di 33 anni, completamente ubriaco con una scusa si è introdotto nell'appartamento di Deborah, una ragazza di 22 anni, e ha tentato di violentarla. A questo punto, il cane della donna, un pastore tedesco, ha assalito l'aggressore per difendere la padrona sventando così la violenza. La storia si è conclusa con l'arresto e l'incarcerazione del malvivente e con la celebrazione del cane-eroe con tanto di servizio nei tg regionale e nazionale.
Fin qui, tutto da manuale.
Abbiamo uno straniero ubriaco ad avvalorare le tesi leghiste-razziste sulla "bestialità" di questi "semiumani" che invadono la nostra terra di persone perbene; la tentata violenza carnale su una donna per dare corda ai sostenitori della castrazione chimica e per far gioire quelle femministe che lottano contro "quei porci degli uomini"; infine, il cane-eroe, pastore tedesco perchè "è la razza più fedele", e che scaccia momentaneamente il pensiero dei randagi killer.
Tutto secondo copione.
Se non fosse che un paio di giorni dopo, i vicini di casa della vittima (presunta) raccontino una storia diversa. Completamente diversa.
"Quel tizio era ubriaco, ha suonato a tutti e quando siamo usciti sul pianerottolo abbiamo visto lei che lo insultava e minacciava di aizzargli contro il cane.....lui non è nemmeno entrato in casa", raccontano.
Poi vengono fuori altri particolari.
Pare, infatti, che alcuni anni prima il (presunto) malvivente vivesse nello stesso palazzo e che, insieme ad altri inquilini avesse partecipato ad una raccolta firme contro la ragazza che, a loro dire, disturbava la tranquillità comune.
Poi, ancora, sul corpo della ragazza sono stati trovati segni di bruciatura di sigaretta, provocati, secondo lei, dall'aggressore. Ma, anche qui, spuntano fuori grossi dubbi. Infatti sono in molti a testimoniare il passato difficile della ragazza, costituito da qualche episodio di microcriminalità e diversi di autolesionismo.
Quanti colpi di scena. Pari solo agli altrettanti luoghi comuni.
Intanto, il "mostro" rumeno si è fatto un paio di giorni rinchiuso alla Vallette con l'unica colpa di essersi presi una sbronza che, a meno non compaia tra i nuovi comma del codice penale, non è reato.
Questa storia, banalizzata, quasi, dai media che sguazzano nel dilagare di fenomeni violenti simili, è tremenda. Non per la cronaca in sè, quanto per il fatto che fa riflettere su quale tipo di società è oggi quella italiana: un meta-luogo popolato di paure, pregiudizi e realtà costruite ma non reali.
Viviamo in un film dove il cattivo è: straniero; uomo.
Non è che stiamo esagerando?
Vogliamo cambiare registro o aspettiamo di arrivare ad un punto in cui si organizzano vere e proprie battute di caccia?
Personalmente, in quanto uomo, incomincio anch'io a soffrire alcuni pregiudizi. Infatti ho il timore di guardare i bambini per non passare da pedofilo e di guardare le donne per non passare da maniaco.
Esagero?
Può darsi, ma provate a guardarvi intorno.

lunedì 20 luglio 2009

PENTITI.....UNA BRUTTA RAZZA.

Da qualche tempo, tra Il Giornale e La Repubblica è in corso un duello all'ultima penna e si sa che in guerra (e in amore) tutto è permesso.
Non ho preferenze nè per gli uni nè, tantomeno, per gli altri perciò non giudico. Mi limito a ossevare.
Trovo, però, curioso oltrechè esilarante la posizione che il direttore del berlusquotidiano ha assunto in un recente editoriale dal titolo: "Giornali morbosi. Ci mancava solo la scrittrice hard".
Il buon Giordano, questa volta, mi trova assolutamente d'accordo!
Sarebbe infatti ora di smetterla col voyerismo da osteria e tentare di occuparsi seriamente dei problemi politici e sociali che affliggono il nostro Paese. "(...) L'Istruzione varava la riforma dell'Università? «E va bé, ma hai sentito i capezzoli?». Il governo presentava il Dpef? «E va bé, ma hai sentito i capezzoli?». La Camera approva la legge sulla violenza sessuale? «Si, però, i capezzoli.....». (...)" scrive il megadirettore.
Ma.
Tralasciando che egli stesso ha trasformato Il Giornale nell'organo ufficiale di palazzo Grazioli, la sua protesta ricorda quella dell'ex tabagista che prima è così assuefatto da usare persino abiti in tinta con la sigaretta (tipo panta bianchi e camicia giallognola stile filtro...) e poi è così incazzato da appostarsi armato di ascia bipenne da dare in testa a quegli zozzoni che avvelenano il prossimo.
Sciur Giordano, orsù!
Ha già dimenticato il suo passato da direttore del TC di ItaliaUno?
Ah....."TC" non è un errore di battitura, è l'acronimo di TetteCuli!

domenica 7 giugno 2009

I MISTERI ESISTONO SOLO PER UTILITA'.

L'1 giugno 2009 un airbus della compagnia Air France partito da Rio De Janeiro e diretto a Parigi con a bordo più di 200 passeggeri scompare improvvisamente dai radar. Scattano gli allarmi e partono le ricerche. Le ipotesi e le notizie che circolano sono contrastanti, un giorno si dice una cosa e il giorno dopo se ne dice un'altra. I titoli che seguono, corredati dai link che rimandano alle notizie per esteso, rendono l'idea della confusione che domina. Le ipotesi si sprecano, le più accreditate riguardano le condizioni meteorologiche (tempesta tropicale e fulmini) ma non mancano quelle di attentati terroristici. Non si sa se la verità verrà svelata, tuttavia alcune domande, con la conoscenza dell'ignorante, mi rimbalzano in testa: è possibile oggi, date le conoscenze tecnologiche che l'umanità possiede, "perdersi" un aeroplano, un oggetto volante lungo 64 metri, con un'apertura alare di 60 metri, alto 16 metri e del peso di 230 tonnellate (230000 chilogrammi!) ? Ad oggi, il più grosso rischio per la verità è non ritrovare, o trovare in ritardo, la scatola nera, e il tempo stringe perchè tra 3 settimane non sarà più possibile "leggere" i dati in essa contenuti. Decisamente non credo, anzi dubito, alle teorie complottistiche, bisogna però ammettere che troppe volte si è poi scoperto che determinati avvenimenti non erano assolutamente casuali. Se mi capitasse di perdere amici o famigliari in circostanze tragiche, una volta "assorbito" il colpo la cosa che credo mi premerebbe maggiormente è la conoscenza della verità. Non si può dire: "E' morto! Capita.", senza esibire spiegazioni. Ed è perciò che, non lo auguro, ma ho l'impressione che ci sia il rischio di trovarsi di fronte ad un'altra "Ustica".
1 Giugno
- Brasile, allarme per un Airbus di Air France scomparso dai radar - Aereo scomparso, Air France mette le mani avanti: i nostri piloti sono esperti e la manutenzione recentissima - Airbus Rio-Parigi: possibile l'avaria elettrica causata da un fulmine - Volo scomparso,visti fuochi in mare. Lo dice pilota di un aereo commerciale
2 Giugno
- «Qui si balla, siamo in difficoltà» Poi in 228 si perdono nel silenzio - Brasile: nave francese avvista possibili resti aereo Air France - Avvistato presso le coste del Senegal il relitto dell'aereo scomparso - Aereo scomparso, frammenti metallo e sedili avvistati in oceano
3 Giugno
- Nessun dubbio: i resti appartengono all’aereo scomparso - «L'Airbus è esploso in volo». Le Monde: specialisti di Air France sostengono che l'aereo è esploso ad alta quota. Ma non sarebbe un attentato - Airbus, è giallo sull'esplosione. Gli esperti: la dispersione dei rottami fa pensare a esplosione in volo - Disastro Air France: trovati nuovi resti
4 Giugno
- L'aereo è esploso in volo - Aereo scomparso, "E' improbabile che sia esploso" - El Mundo: un comandante di Air Comet ha visto un bagliore sull'Atlantico - L’Airbus era troppo veloce. Lo rivela l’ultimo messaggio - Incidente Air France,Le Monde: Airbus volava "troppo lentamente" - Disastro A-330, è ancora giallo. "Nessun rottame è stato ritrovato"
5 Giugno
- Marina brasiliana: resti non identificabili - Air France 447, una sciagura che probabilmente resterà senza spiegazioni ma, per dovere di cronaca, qualcosa va detto. - Brasile: dall'airbus partiti 24 messaggi di anomalie - Brasile: Bea, segnalatore potrebbe essersi staccato da scatole nere



Post aggiornato alle ore 8,30 di domenica 7 giugno

venerdì 29 maggio 2009

L'OLIO DEL BISCIONE INGRASSA IL CAVALLO.

Bisogna ammettere che per ben un mesetto hanno resistito stoicamente, poi, vista la latitanza di grandi tragedie in cui sguazzare, hanno dovuto alzare bandiera bianca e obbedire alledirettive ministeriali.
Sto parlando del telegiornale più eccezzzzzionalissimo che c'è, dell'unico tg al mondo che copia pari pari le notizie direttamente dai quotidiani (cfr. Il Corriere di Lodi), dell'unico organo di informazione televisiva che può vantare un inviato (Enrico Fedocci) che pone le domande più dementi del mondo (..."Signora, voi avete occupato abusivamente quest'alloggio, vero?"...).
Rullo di tamburi e schiocco di chiappa: StudioAperto. (cliccami, se hai coraggio!)
Dato che la crisi è finita e guai a parlarne, pena due settimane di aperitivi a base di olio di Ricino, ecco il ritorno tanto atteso dei mitici servizinutili per decerebrati.
Ieri il menù offriva:
1. i consigli della stilista Annabel Tollman (verrebbe da aggiungere...esticazzi!) per affrontare con eleganza la torrida estate;
2. la moda del momento: cenare a lume di candela in un ristorante a strapiombo sul mare dove due chef preparano prelibatezze (tipo una salsina guacamole, € 4 e 80 centesimi al supermercato all'angolo...) da gustare innaffiate da un ottimo champagne stappato con la sciabola.
Si prega cortesemente di trattenere gli ululati di giubilo.

P.s.: ho lavorato come barman per più di 12 anni e posso quindi affermare con cognizione di causa che quando si stappa uno spumante meno rumore si provoca meglio è, insomma quella della sciabola è una delle robe più truzze che si possono fare e, solitamente, questi spettacolini si fanno ad uso e consumo di cafoni e parvenu.

domenica 24 maggio 2009

PARLER DE LA PLUIE ET DU BEAU TEMPS

Tra le innumerevoli inutilità del nostro tempo, merita una citazione particolare il "meteo".
Si badi, non la "metereologia" (che è quella "parte della geofisica che studia i processi che hanno luogo nell'atmosfera e le loro influenze sul clima") ma la sua versione radio-televisiva in stile show.
Ora, senza naturalmente esagerare, riconosco che in particolari periodi sia utile sapere se "domani pioverà" o sarà "nuvoloso", ma non è pasquetta tutti i giorni.
Pur nonostante, per molte più persone di quel che crediamo, il "meteo" ha importanza fondamentale, al pari del suo "cugino" oroscopo.
Ricordo, ad esempio, due film in cui risulta questa importanza: in "Seven" c'è la scena in cui Pitt e Freeman individuano il nascondiglio del serial killer e, leggendone i quaderni, scoprono che vomita addosso ad un passeggero del metrò che gli parla del tempo;

in " The Weather Man" Nicholas Cage, ogni volta che incrocia un telespettatore, diventa bersaglio del lancio di dolci o bevande perchè sbaglia le previsioni.

Il meteo, come appunto il cugino oroscopo, è una necessità nella nostra società, o meglio la nostra società è strutturata in maniera tale che il meteo occupi un posto di rilievo. Perchè permette un'azione fondamentale all'essere umano, la comunicazione.
Basta guardarsi attorno per capirlo.
A nessuno interessa un fico secco della vita altrui, e questo è un portato dell'eccessivo individualismo d'accordo, ma possediamo un istinto naturale a cui dobbiamo rendere conto: la socialità. Per cui socializziamo sulla base di assolute inutilità: "hai visto che pioggia? Speriamo che smetta", "il mio oroscopo diceva che ieri dovevo morire, ma sono fortunato!", "ha fatto bene Anna Piccioni a mollare Stefano Strappetti..." e via dicendo.
Tutto ciò non è il sintomo di una specie di idiozia dilagante ma è il risultato della schiacciante vittoria del nichilismo e del postmodernismo.
Il meteo, l'oroscopo, il gossip e le innumerevoli altre "vaccate" (pardon!) esistenti restituiscono (in parte) quel che è stato scippato: la speranza.
Qualcuno tenta di resistere, infatti scientisti e teologi si schiaffeggiano a vicenda, pur perseguendo un fine simile.
Insomma, l'essere umano ha bisogno di uno scopo, un sogno, un'utopia. E se gli viene a mancare, se la inventa.
Concludendo, la necessità non è dunque "eliminare" meteo, oroscopi e varie, ma ripristinare una delle priorità fondamentali dello spirito umano che, tra l'altro, è anche quella che ci rende differenti da molte specie animali: la speranza nel futuro.

mercoledì 6 maggio 2009

PACIFICAZIONI

Basta con le falsificazioni! E' giunto il momento di rendersi conto che alcune cose sono cambiate, non ce ne siamo accorti, ma è così!
Anzitutto, vediamo cosa è cambiato geograficamente:
1. il Molise non esiste; 2. la Sicilia fa ora parte della Kamchakta; 3. Perugia è a destra di Viale dei Giardini.
In secondo luogo, la questione storica. Così risolviamo una volta per tutte i dubbi che ancora ci trascinano in discussioni interminabili:
1. il fascismo non è un movimento politico di tipo reazionario, ma è una struttura interna alla Croce Rossa (Uncinata), nota organizzazione umanitaria, il suo nome deriva dall'uso di fasce per medicazione, al suo interno operano gruppi di fascisti (o barellieri), inizialmente, questi gruppi, divisi in squadre, erano denominati squadre di fasciamento rapido, poi, per comodità, sono diventati semplicemente squadristi; 2. i partigiani non sono mai esistiti! in realtà si tratta di un refuso; infatti quelli a cui ci si riferisce erano i lavoratori di un'azienda emiliana che produceva il tipico formaggio di latte di vacca, il Parmigiano appunto.
Altri dubbi da sciogliere definitivamente, riguardano il campo scientifico.
La Terra non è sferica, ma tonda e bidimensionale. Si spiega così quel senso di smarrimento e spossamento che si avverte quando ci si sposta da un capo all'altro del pianeta. Quel fastidio non è dovuto al fuso orario, ma al fatto che il nostro corpo si abitua a camminare a testa in giù.
Secondo dubbio fondamentale da sciogliere è quello legato all'origine dell'Uomo.
L'umanità non è un risultato dell'evoluzione di alcunchè. Un personaggio gigantesco, che alcuni hanno conosciuto e riferiscono chiamarsi Settete Bubù, ci utilizza come statuine del suo plastico di gioco. Il problema, pare essere che la mamma gli abbia ordinato di smettere di giocare e smontare il plastico entro l'ora di cena, ossia il nostro 2012.
Ora scappo.
Mi scuso per non aver approfondito adeguatamente, ma la pausa mensile di mezz'ora mi scade tra quattro minuti e volevo anche dormire, altrimenti il mio buon padrone e signore, a cui devo la vita, si adira e mi frusta! 

martedì 28 aprile 2009

AH, MA ALLORA E' UNA PERSECUZIONE....

Facendo zapping, ieri sera dopo cena, mi sono fermato un paio di minuti su "La7" dove trasmettevano "8 e mezzo"(il link riporta al video, notare dal minuto 27 in poi). In quel mentre Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, e Fava ,segretario di Sinistra e Libertà, sostenevano la necessità di un cambio di rotta prima di tutto a livello culturale.
Allora la conduttrice, Lilli Gruber,  ha incalzato tirando fuori la solita storia delle questioni concrete.
Ho alzato gli occhi al cielo e ho spento la tv.
Basta. Non ne posso più.
Ma che diavolo vuol dire?
Quando la finiremo con questo andazzo?
E' tanto difficile capire che, se prima non si opera un cambiamento a livello culturale, non è possibile agire nel concreto?
L'essere umano moderno non può rivolgersi al mondo con fare preistorico. Le conoscenze (in ogni ambito) che possediamo devono essere sfruttate, quindi se ci troviamo in prossimità del fuoco non abbiamo bisogno di toccarlo per sapere che brucia.
Ho l'impressione che questo modo di affrontare le questioni rientri nell'ambito di quella visione nichilistica con il metodo usato da Severino e Galimberti, ossia il considerare l'esistenza della tecnica come una questione insuperabile e, razionalmente, incontrollabile.

venerdì 17 aprile 2009

THE JACKAL'S

Ho letto un interessante articolo di Igiaba Scego (scrittrice italiana di origine somala), che denunciava un fatto di cui ci si occupa poco o per nulla: cosa succede a quegli immigrati cui, scampato il pericolo di morire sui barconi coi quali attraversano il mediterraneo, viene accettata la richiesta di asilo politico perchè in fuga da Paesi dove subirebbero persecuzioni?
Ovviamente la domanda è da allargare anche a coloro che non possiedono tale "privilegio".
La Scego, nell'articolo, sceglie l'esempio di tale Hus il quale, una volta ottenuto il permesso di soggiorno, viene praticamente abbandonato in balìa del destino. Non ha soldi, non ha un posto dove dormire, nè un lavoro e non conosce nessuno.
Decide di rivolgersi all'ambasciata del suo Paese di provenienza (la Somalia), ma la situazione non cambia anzi, se possibile, peggiora, e si ritrova così a dormire sotto i ponti o alla stazione e vivendo di elemosina.
Scrive la Scego:" Questo è l'asilo italiano. Chi non muore in mare, come è successo in questi giorni a centinaia di persone al largo delle coste libiche, muore qui, di disperazione. Non c'è aiuto all'inserimento degli immigrati, nessun sostegno per ricominciare una vita normale.
L'asilo italiano è questo, e non è degno di un Paese civile".
Proprio in questi giorni, su internet (e solo su internet, perchè i media si guardano bene dal toccare determinati temi...), alcuni blogger ipotizzavano che il numero di vittime causate dal terremoto in Abruzzo potrebbe essere molto più alto.
E in effetti non si fatica a crederci. La domanda che nessun giornale o televisione e nemmeno alcun dirigente di organismi impegnati nei soccorsi si pone è: quanti immigrati stranieri vivevano a L'Aquila e provincia?
E ancora, considerando che, tra la città e i paesi limitrofi coinvolti, si arriva a contare circa centomila abitanti regolarmente registrati negli uffici anagrafici, non è folle pensare che una quota (anche minima) era composta da immigrati stranieri non regolari verosimilmente quantificabile tra i cinquanta e i cinquecento circa.
Dove sono finite queste persone?
Chi non accetta questa possibilità, accusa chi la considera di fare dello "sciacallaggio". E intanto le istituzioni, classificando come "esseri umani" solo i "cittadini", se ne lavano le mani.
Smettiamo di scavare perchè nessuno denuncia altri scomparsi, si difendono.
Ma ci rendiamo conto o no, a quale livello di abominio siamo arrivati a furia di essere complici di questo sistema?
Ci rendiamo conto che le persone non sono oggetti che se cadono e si rompono vanno gettati o riparati a seconda di quanto abbiamo speso per averli?
(Gli scettici possono visitare questo blog)

giovedì 16 aprile 2009

INDI.....PENDENZE

Nella società-spettacolo in cui abitiamo, l'opposizione di governo (che in parlamento è inesistente!) si è trasferita in altro luogo: il programma televisivo "AnnoZero".
E allora "Il Giornale", quotidiano indipendente, chiede opinione ad un giornalistanalistapoliticoindipendentesuperpartes.
Ecco l'intervista ad Emilio Fede e, per citare un noto filosofo del Ventesimo Secolo: ...tutto il resto è noia...
A cura di Stefano Filippi:
"Emilio Fede direttore del Tg4, parliamo di quel privilegiato di Michele Santoro.
 - Macchè privilegiato, quello è un mercenario
Mercenario?
 - Era alla Rai e ha preso i soldi Rai. E' passato a Mediaset e ha preso i soldi di Berlusconi. E' tornato in Rai e ha ripreso i soldi del canone. E' andato al Parlamento europeo e ha preso i soldi dei contribuenti europei. E adesso intasca ancora i soldi pubblici dei contribuenti italiani.
Già, Mediaset. Vi parlavate nei corridoi?
 - Da quando, anzichè il giornalista, fa il fazioso non ho più rapporti di alcun genere con lui.
Quindi non sempre Santoro è stato quello di oggi.
 - Per noi faceva una trasmissione giornalistica di inchieste, di impegno, come fa la Gabanelli e come abbiamo fatto noi a Tv7. Poi è diventato un pupazzo comandato da certa politica.
Cioè da Di Pietro?
 - Guarda, Santoro è uno impotente.
Addirittura! Che ne sa lei?
 - Bè, non dico dal lato fisico, quello è affar suo. E' professionalmente impotente. Il suo unico sfogo, evidentemente non ne ha altri, è prendersela con Berlusconi.
Obiettivo unico.
 - La canzone dice: "Meno male che Silvio c'è". Io dico: "Meno male che Santoro c'è". Perchè soltanto così il Partito Democratico e il centrosinistra prenderanno un'altra tranvata in faccia. La gente è incazzata con questo tipo di informazione e con certa politica che la sostiene.
Anche lei è convinto che Santoro sottragga voti al PD e non al PDL?
 - Il suo socio di strada è Di Pietro...E' un'associazione, un gruppo che marcia avanti così, fino a quando si andrà a schiantare.
Il destino è quello?
 - Non so se è già segnato, però mi auguro che si vada a schiantare. Professionalmente, s'intende.
Prima di dirigere il Tg1 e il Tg4 lei ha fatto per tanti anni le inchieste
 - In 27 anni di Rai quasi non ho fatto altro.
E cosa dice delle inchieste di Santoro?
 - Lui dovrebbe inchinarsi a quei giornalisti che, al di sopra di parte e di partito, hanno fatto le grandi inchieste. Dovrebbe ispirarsi a me, a Zavoli, a Barbato buonanima. Il suo non è giornalismo.
Consiglia a Berlusconi un altro editto bulgaro?
 - Consiglio a Berlusconi di infischiarsene. A volte mi chiedo: per caso Santoro è ancora a libro paga di Mediaset e non lo dice? Ci scommetterei. La sta facendo troppo pro centrodestra perchè la gente, quando lo vede, cambia canale e si convince a votare Berlusconi.
Quindi Berlusconi è doppiamente fortunato: ha Santoro al suo servizio senza pagarlo
 - Ah ah...
Anche Vauro è a libro paga Mediaset?
 - Se Vauro è stato sospeso una settimana, Santoro andrebbe cacciato a pedate nel sedere.
Ma Vauro è stato sospeso, Santoro no
 - Ma il responsabile di tutto è Santoro.
Travaglio invece questa volta l'ha passata liscia
 - Ma io non lo guardo AnnoZero, non so neppure se c'era o no.
E che cosa guarda quando va in onda Santoro?
 - E che ne so...Forse le estrazioni del lotto."

sabato 29 novembre 2008

USO IMPROPRIO DEL MEZZO

15 Novembre 2008
Non so se è un bene o un male ma non mi stupisco più.
Mi ha fatto un po' incazzare ma non mi ha stupito nemmeno quello che ho visto giovedì sera.
Dal Santoro più famoso che c'è si discuteva dei privilegi dei politici e tra gli ospiti anche un impiegato del tribunale di Milano, il quale ha tentato (ma ovviamente senza successo) di avere risposta ad uno dei più citati quesiti che il popolo italiano si pone: le norme sulla mutua che sono imposte ai lavoratori valgono anche in parlamento? ossia, anche agli onorevoli vengono decurtati euro dallo stipendio quando sono costretti a stare a casa per malattia, ed in alcuni casi sempre meno rari anche per un solo giorno?
Naturalmente nessuno ha risposto e, addirittura, il conduttore ha zittito il tutto onde evitare ulteriori polemiche.
Massì...continuiamo pure così...
Teniamo ben separate le agevolazioni di chi comanda dai soprusi dedicati ai lavoratori (tutti!).
Guai a rompere le scatole con queste inutili domande...
Io comunque so solo una cosa: se si tira troppo, la corda prima o poi si spezza....
E già si vedono i primi sfilacciamenti...

giovedì 29 maggio 2008

Pensieri...degli altri.



Tom Waits in un'intervista al "Corriere della Sera":
"Siamo sepolti sotto il peso delle informazioni, che vengono confuse con la conoscenza. La quantità è scambiata con l’abbondanza e la ricchezza con la felicità.
Il cane di Leona Helmsley ha guadagnato 12 milioni di dollari l’anno scorso… e Dean McLaine, un contadino dell’Ohio, ne ha portati a casa 30.000. E’ una versione colossale della pazzia che germoglia nei nostri cervelli, senza eccezioni.
Siamo scimmie armate e piene di soldi."

mercoledì 28 maggio 2008

Distrazioni.....

Pare che nel "civile" Nord Italia la raccolta differenziata della spazzatura venga fatta "ad minchiam".....
Da "Cronista per voi", La Stampa, un lettore : "La settimana scorsa trovandomi in corso Moncalieri ho sentito qualcuno che asseriva che è inutile differenziare perchè l'Amiat (l'azienda municipale per la raccolta rifiuti di Torino, n.d.r.) raccoglie in modo indifferenziato. (...) Ho notato in un cortile l'operatore che ha scaricato nella benna: un cassonetto di rifiuti non riciclabili, un cassonetto di organico, alcuni cartoni ed alcune cassette di plastica."
Risponde l'Amiat: " (...) Alcuni rifiuti, se non correttamente differenziati, devono necessariamente essere conferiti da Amiat nella raccolta indifferenziata, in quanto diversamente andrebbero ad inquinare l'intero ciclo del recupero con gravi danni per il prodotto finale e l'ambiente".
Nonostante si parli di un problema serio, da non sottovalutare, ho il lievissimo presentimento che si tenda a mettere da parte gli altri gravissimi problemi che affliggono la nostra società e il nostro Paese.
La disoccupazione è stata risolta? O risolverla dipende strettamente dal problema rifiuti?
Quando vi fate male ad un braccio provate a pizzicarvi molto forte una coscia, distrarrà la vostra mente dal dolore reale.....