martedì 3 luglio 2018

La camiseta de Dios.

Gli inglesi, gli argentini e, più in generale, tutti gli appassionati di calcio non possono non ricordare la sfida di Coppa del Mondo svoltasi in Messico nel 1986 tra Argentina e Inghilterra. 
Quattro anni prima gli eserciti dei due stati si erano scontrati nella guerra delle isole Malvine, causando circa mille morti tra le parti e che avevano visto gli inglesi vincere. 
Il 22 giugno allo stadio Azteca di Città del Messico si presentava per l'Argentina un'occasione di riscatto. E Maradona con tutta la sua classe la sfruttò appieno, segnando con un colpo da maestro rimasto nella storia come "la mano de Dios" e raddoppiando con un gol spettacolare dopo aver dribblato mezza squadra avversaria. Quel match dei quarti di finale si concluse 2-1 e decretando l'eliminazione dell'Inghilterra.
La vendetta era compiuta.

mercoledì 19 dicembre 2012

Del mercoledì.


E parliamo di regali, che un certo percorso doveva pur essere concluso.
M’è venuto da pensarci, perché qualche minuto fa, da una utilitaria sono scese tre persone, un uomo, una donna e una bambina di poco più di dieci anni. La classica famigliola proletaria, insomma. Il papà era serio, la mamma dava l’impressione di non poterne già più, la figlia era euforica al limite dell’isteria.
La prima cosa che ho pensato, è stata: bye bye tredicesima. Poi, con un pizzico di rabbia, ho pensato a quanto era triste quella fotografia. Non l’intenzione dei tre, ma l’obbligo a cui erano costretti.
Pensavo a quanto sarebbe bello se i doni del Natale fossero il risultato di un lavoro che, magari, dura mesi e costa fatica, ma che costa poco denaro e al cui interno vi è più sentimento di quanto se ne può trovare in qualsiasi oggetto anonimo acquistato all’ultimo momento e solo perché ci si sente obbligati.

martedì 18 dicembre 2012

Annataletutibuoni.


Puntuale, come il giramento di stomaco che precede una diarrea se si esce sul balcone a pancia nuda in una mattina di fine novembre, è giunto il primo, rituale, scassamento di balle che annunzia l’imminente pranzo del venticinque dicembre.
Vieni a pranzo a Natale?”, “No, grazie. vado fuori città”.
Stop. Interruzione momentanea delle comunicazioni.
Sospiro di sollievo.
Ma se fosse così semplice comunicare, i produttori di farmaci antistress e anti-gastrite, subirebbero perdite economiche al limite del collasso. E così, magari anche con un pensiero ai lavoratori che nell’eventualità perderebbero il posto, insomma per solidarietà, alla rottura di coglioni bisogna aggiungere un tassello, il senso di colpa.

lunedì 17 dicembre 2012

En passant.


Mentre ascolto un album dei New Order, penso alla situazione in cui mi trovo. E devo dire che non c’è molto da esser felici.
Non nego l’influsso del suono New Wave che ritengo un prolungamento del punk ma senza quella finta gioia che l’edonismo reaganiano vorrebbe.
Non ho più passioni.
La politica se ne va a fare nel culo dell’intenzione democratica e civile di una società di merda, che per vivere è costretta a sacrificare i suoi simili.
Il lavoro non va malissimo, anzi.
Ma non mi fido.
Sorrisi e complimenti non mi sono mai piaciuti, temo. Temo veramente per il futuro.

mercoledì 12 dicembre 2012

La coppia (in)felice.


Solitamente, in una coppia preferisco avere a che fare con la donna.
E, detta così, da un uomo eterosessuale, potrebbe generare equivoci. Certo, direbbe qualcuno, che scoperta.
Ma non è di “quello” che voglio dire.
Preferisco il rapporto con la donna, perché mi ci trovo (quasi) subito ad agio. Una battuta e ci si rilassa.
Con gli uomini è diverso, probabilmente entra in ballo un certo senso di competizione. E, spesso, molto spesso, il decollo tarda.
La donna invece, funge da cavallo di Troia.
Se riesci a entrare nelle sue grazie, anche il compagno cederà.
La consueta premessa, serve a introdurre un altro discorso.
Diverse volte, m’è capitato di parlare dei due mostriciattoli che guastano la mia serenità pomeridiana della domenica, Clemente e Clotilde.