sabato 31 maggio 2008

Letture...

Pensavo al démone che muove il mondo, pensavo al signoraggio, pensavo a "mammona"..... avevo letto da qualche parte qualcosa di interessante..... ma sì.....
Et voilà!
« (...) Eloi tira fuori una moneta e la rigira tra le mani, la lancia in aria e la riprende più volte.
-Vedi? Il denaro non lo puoi rovesciare: comunque lo giri ti mostra sempre una faccia.
(...)
Estrae ancora una moneta e la lancia in aria riprendendola al volo: - Pagare gli operai, trasportare i prodotti, armare una nave, assoldare un equipaggio, mettere in piedi un esercito che difenda i carichi dai pirati... Tutto questo puoi farlo con una cosa sola: il denaro.
(...)
-Vedi quei carri? Vengono da Liegi. Trasportano tessuti di lana lavorati dai tessitori del Condroz: vengono stivati su quelle navi, che a loro volta reimportano in Inghilterra la lana che i mercanti di Anversa hanno acquistato dagli allevatori inglesi.
-Ma è assurdo!
Eloi ride forte: - No. E' profitto. Forse un giorno gli inglesi si accorgeranno che è più conveniente per loro sviluppare le officine tessili in casa propria, ma per il momento funziona così.
Proseguiamo, allontanandoci dal canale verso l'interno della città, attraverso viuzze strette dove i raggi del sole non riescono ad arrivare.
- Tutto il meccanismo è mosso dal denaro. Senza il denaro non si solleverebbe un ago ad Anversa e forse in tutta Europa. Il denaro è il vero simbolo della Bestia.
- E con questo cosa vorresti dire?
Ci fermiamo vicino a un chiosco che vende cavoli e salsicce affumicati, l'odore penetrante ci avvolge.
- Come credi che Carlo V sia riuscito a farsi eleggere imperatore nel '19? Pagando. Ha comprato i Principi Elettori, qualcuno gli ha messo a disposizione una quantità di denaro maggiore di quella che aveva offerto Francesco di Francia. E la guerra contro i contadini? Qualcuno ha prestato ai principi tedeschi il denaro per equipaggiare le truppe che vi hanno sconfitti. E come pensi che Carlo V finanzi la sua guerra in Italia contro i francesi? E le spedizioni contro i pirati saraceni? E la campagna contro il Turco in Ungheria? Forse credi che i mercanti di qui abbiano a disposizione somme così grandi per armare le loro spedizioni commerciali? Neanche per sogno. Denaro, fiumi di denaro che viene prestato in cambio di una percentuale sugli utili. Così funziona, amico mio.
La domanda la sta aspettando da un pezzo: - Chi possiede un simile patrimonio?
Guarda dritto davanti a noi, poi punta l'indice sull'edificio che ci sta di fronte e mormora: - Le banche.
- Ora capisci dove si annida l'Anticristo che hai combattuto per tutta la vita.
- Li dentro? - indico l'edificio imponente che ci fronteggia.
- No. Nelle borse che passano di mano in mano in giro per il mondo. Hai lottato contro i principi e i possidenti. Ti sto dicendo che senza il denaro quelli non sarebbero niente, li avreste sconfitti da un pezzo. Invece c'è sempre un banchiere che regge loro il moccolo finanziandone le iniziative.
- Vada per le imprese commerciali, ma cosa ci guadagna un banchiere a finanziare una guerra contro i contadini?
- E me lo chiedi? Che tornino a lavorare i campi dei loro signori, a scavare nelle loro miniere. Da quel momento, di tutto quello che viene prodotto i banchieri otterranno una parte cospicua. Vedi, Carlo V e i principi sono un ceto di parassiti che non produce niente, ma ha un bisogno enorme di sperperare denaro: guerre, corti, concubine, figli, tornei, ambascerie..... L'unico modo che hanno di saldare i debiti che contraggono con i banchieri è di fare loro delle concessioni, di lasciare a loro l'usufrutto di miniere, opifici, terre, regioni intere. In questo modo i banchieri sono sempre più ricchi e i potenti sempre più dipendenti dal loro denaro. E' un circolo vizioso.»
"Q": seconda parte, Il mare (1538); capitolo 41 (pgg. 353-360), Luther Blissett. Einaudi.

venerdì 30 maggio 2008

Libertà?

Credo che l'adolescenza sia il momento in cui per la prima volta nella vita prende forma il concetto di libertà.
Si può dire che il concetto di libertà ci interessa solo nel momento in cui sentiamo di averne poca o non averne affatto.
Per me, libertà non vuol dire poter fare ogni tipo di nefandezza possibile e passarla liscia; non vuol dire essere indipendente economicamente; non vuol dire essere libero da doveri; non vuol dire poter fare o pensare quel che mi pare.
Libertà, per me, vuol dire non avere bisogno di libertà.
Libertà vuol dire non avere bisogni, di alcun genere se non quello indispensabile di vivere.
E' per questo motivo che noi tutti sentiamo la necessità di essere liberi, perchè ci manca.
Non si può parlare di libertà in un mondo dove non possiamo godere della natura in ogni sua forma; dove tutto "appartiene"; dove pochi, con prepotenza, dispongono del bene di tutti.
La libertà è un bene naturale!
L'uomo moderno non si è "civilizzato" ma si è de-naturalizzato!

giovedì 29 maggio 2008

Pensieri...degli altri.



Tom Waits in un'intervista al "Corriere della Sera":
"Siamo sepolti sotto il peso delle informazioni, che vengono confuse con la conoscenza. La quantità è scambiata con l’abbondanza e la ricchezza con la felicità.
Il cane di Leona Helmsley ha guadagnato 12 milioni di dollari l’anno scorso… e Dean McLaine, un contadino dell’Ohio, ne ha portati a casa 30.000. E’ una versione colossale della pazzia che germoglia nei nostri cervelli, senza eccezioni.
Siamo scimmie armate e piene di soldi."

mercoledì 28 maggio 2008

Distrazioni.....

Pare che nel "civile" Nord Italia la raccolta differenziata della spazzatura venga fatta "ad minchiam".....
Da "Cronista per voi", La Stampa, un lettore : "La settimana scorsa trovandomi in corso Moncalieri ho sentito qualcuno che asseriva che è inutile differenziare perchè l'Amiat (l'azienda municipale per la raccolta rifiuti di Torino, n.d.r.) raccoglie in modo indifferenziato. (...) Ho notato in un cortile l'operatore che ha scaricato nella benna: un cassonetto di rifiuti non riciclabili, un cassonetto di organico, alcuni cartoni ed alcune cassette di plastica."
Risponde l'Amiat: " (...) Alcuni rifiuti, se non correttamente differenziati, devono necessariamente essere conferiti da Amiat nella raccolta indifferenziata, in quanto diversamente andrebbero ad inquinare l'intero ciclo del recupero con gravi danni per il prodotto finale e l'ambiente".
Nonostante si parli di un problema serio, da non sottovalutare, ho il lievissimo presentimento che si tenda a mettere da parte gli altri gravissimi problemi che affliggono la nostra società e il nostro Paese.
La disoccupazione è stata risolta? O risolverla dipende strettamente dal problema rifiuti?
Quando vi fate male ad un braccio provate a pizzicarvi molto forte una coscia, distrarrà la vostra mente dal dolore reale.....

lunedì 26 maggio 2008

Lavaggi mentali.

La, del tutto casuale per me, scoperta del passaggio a Torino, con annessi seminari organizzati dalla Scuola di Alta Formazione Filosofica, del filosofo del linguaggio John R.Searle mi offre lo spunto per sciogliere un nodo che mi crea particolari fastidi ossia una delle "nuove" parole d'ordine della Sinistra reazionaria: la meritocrazia.
Dal dizionario, "meritocrazia": concezione per cui ogni riconoscimento è esclusivamente commisurato al merito individuale.
E' necessario premettere che, principalmente, sono due i motivi che mi provocano fastidio: il primo è perchè è una concezione profondamente differenzialista ossia crea una diseguaglianza; e il secondo è perchè viene usato politicamente come mezzo di sedazione verso la classe dei lavoratori.
La questione fondamentale è sempre la stessa cioè il fatto che il capitalismo, nonostante dai suoi stessi "difensori" venga considerato come l'assoluto, incontrastabile e insuperabile modo di produzione esistente, che comprende in sè l'autoriproduzione, necessita continuamente di essere legittimato.
Le forme culturali che nascono al suo interno e che sono esclusivamente atte a difenderlo creano però alcuni scompensi che, se non corretti, causano il rischio di apertura di crepe quasi irrimediabili.
Mi riferisco in particolar modo al postmodernismo.
Molto semplicisticamente si potrebbe riassumere il manifesto di questo movimento culturale (ma attenzione a non farsi trarre in inganno, perchè inevitabilmente, proprio perchè non è possibile considerare e analizzare le questioni come se fossero compartimenti stagni, coinvolge tutte le sfere del vivente e dell'esistente quindi tutti i campi dell'uomo, metafisici e non: l'economia, la politica, la filosofia, l'arte, il linguaggio eccetera) nelle seguenti affermazioni: nulla è possibile, tutto è possibile; nulla è, tutto è; nulla esiste, tutto esiste.
Ridurrendo ulteriormente si potrebbe aggiungere che il postmodernismo esalta la disoggettivazione del reale.
Questo metodo di considerare il mondo, che io reputo il "braccio armato del nichilismo" (cfr. il post "Filo conduttore"), legittima l'esistenza del possibile e del non-possibile e quindi, per restringere il campo all'argomento che ci interessa in questo momento, il riconoscimento di innumerevoli visioni morali del mondo (attenzione a non fare confusione tra morale e moralismo!).
Questa apparente visione libertaria in realtà ha conseguenze terribili in quanto generatrice di caos!
Sì perchè non può essere riservata ad una determinata porzione di uomini, infatti la natura insegna che ogni azione comporta una reazione uguale e contraria.
Faccio un esempio per meglio esplicitare il risultato che si trae da questo movimento: se io dò una botta in testa ad un altro uomo perchè è vestito in un modo che, secondo la mia morale, non rientra nei canoni di "civiltà", egli, a sua volta, e rispettando la sua morale legittimamente diversa dalla mia, mi restituirà il "favore", perciò per ovviare al problema che mi si potrebbe presentare io colpirò con una forza tale da "eliminare" ogni eventuale contromossa. Il risultato sarà l'eliminazione fisica, progressivamente, di tutti colori che non seguono i dettami della mia morale e così via fino alla completa eliminazione degli umani tranne me stesso.
Ora, per limitare il "danno" è necessario agire in maniera precisa ed è per questo che entrano in ballo i pensatori asserviti al sistema con lo scopo di legittimare con strumenti non cruenti le non sostenibili tesi.
A mio parere, una posizione di spicco in questo genere di lavorìo la assumono i filosofi del linguaggio e non meno i semiologi.
Proprio rispettando le leggi del postmodernismo si rende necessario un lavoro di decostruzione profonda che trasformi non solo il senso concreto dei risultati ma soprattutto il concetto; l'etimologia non comporta pericoli in quanto risulta plasmabile concettualmente, è necessario modificare la semantica e l'ontologia.
Secondo alcuni l'11 settembre 2001 è il momento in cui il postmodernismo chiude i battenti in favore del post-postmodernismo. E' invece, a mio modo di vedere, il tentativo del sistema di cercare una soluzione di comodo.
Infatti in questa maniera risulta più semplice trovare la soluzione al problema della disoggettivazione, il sistema così facendo si autoproclama assolutamente oggettivo e perciò non confutabile.
Arriviamo al dunque.
Searle ed Eco, per esempio, sostengono l'importanza dell'ontologia come strumento per rendere l'uomo libero; Preve sostiene l'importanza dell'ontologia per meglio comprendere i meccanismi dell'attuale società e per "facilitare" la ricerca di soluzioni attuabili. I primi però sono sostenitori dell'ontologismo, e in quanto tali sono legati ad una visione del mondo dal punto di vista della religione, mentre il secondo considera l'importanza dell'ontologia dal punto di vista della natura.
Torniamo alla questione "meritocrazia" per porci alcuni quesiti.
A prima vista si potrebbe obiettare che è giusto questo tipo di "selezione" perchè considera meritevoli coloro che si danno effettivamente da fare, l'obiezione che, invece, io pongo è: chi decide i criteri di meritocrazia?
E chi li stabilisce, è meritorio di questo titolo?
E, a sua volta, chi decide sopra di esso?
Il risultato è che non esiste una sorta di organismo super partes che possa arrogarsi tale diritto ma piuttosto è un tipo di valutazione arbitraria e, in quanto tale, non universalizzabile se non dal punto di vista del sistema economico dominante.
Dal suo punto di vista il capitalismo avalla questa posizione perchè il lavoratore deve essere sempre meno considerato in un'ottica di appartentente ad un insieme sociale di individui e sempre più dal punto di vista dell'essere individuo produttore (non basta più solo giuridicamente ma diventa utile ontologicamente).
Ecco perchè la Sinistra che sostiene questo è da considerarsi reazionaria, perchè sostiene con nuovi concetti l'utilità e la necessità di questo sistema anzichè ricercare metodi di emancipazione per l'uomo.

giovedì 22 maggio 2008

Lettere a.....soreta!

(Chiedo scusa per la trivialità del titolo ma a me fa ridere...tiè!)

Anzitutto premetto che il virus mi attanaglia perciò scaricherò il barile ai lettori (spero numerosi...) di questo spazio.
Andiamo al dunque.
Giorgio C. da Torino si, mi e ci domanda:" Ma è mai possibile che uno Stato che si dichiara laico accetti costantemente le ingerenze, nella propria discussione politica, da parte della Chiesa?
Non possono occuparsi solo della questione religiosa?
In Spagna, ad esempio, nonostante l'alto grado di fedeltà, il governo non manca di rintuzzare i vari Cardinali e Vescovi che si permettono di "uscire dal seminato. Cosa impedisce a noi di farlo, del resto lo Stato italiano non si permette di entrare nel merito delle questioni religiose, e se lo fa è puramente in ottica di problematiche della società civile ".
So che alcuni a freddo risponderebbero con improperi impronunciabili o con inviti a visitare un ultra conosciuta località di origine "gluteale", ma vi prego di evitare!
Istintivamente mi verrebbe da rispondere che non solo non lo trovo strano ma che addirittura è necessario tutto ciò, perchè la religione, in fondo, si occupa della vita. Si potrebbe ancora aggiungere che sarebbe strano se tutto ciò non avvenisse, nel senso che ci si domanderebbe dell'assenza di un "controcanto". Infine, è utile provare a ragionare nella maniera opposta a quella religiosa ossia considerare la società un insieme di "sezioni" che, costantemente, si relazionano tra loro e non analizzarle come compartimenti stagni o dogmi.
La sfida è lanciata e, come visto, io sono stato il primo a raccoglierla.
Il fine è proporre un ventaglio di opinioni affinchè il gggiovane e (alleluja!) curioso Giorgio riesca a sciogliere qualche dubbio.
Riusciranno i nostri eroi (cioè voi lettori del "Diario di Nessuno"!) nell'impresa?
Grazie, baci.

mercoledì 21 maggio 2008

The people of the freedom's

Con i decreti che aboliranno l'Ici e detasseranno il lavoro straordinario sarà approvata una norma per abrogare il divieto di cumulare l'assegno mensile della pensione di anzianità con un reddito da lavoro.
Gioisco per il piacere di prendere due piccioni con una fava, infatti questo permetterà nuove entrate per l'erario.
.....
I soliti pignoli obietteranno che si parlava di due piccioni ed una fava, allora ricorderò a costoro che il piccione possiede due distinti orifizi e che quando si parla di fava non sempre ci si riferisce al seme del legume della famiglia delle Resali (cfr. l'uso dialettale toscano!).
A questo punto ci tocca fare mente locale per non perdere la bussola.
Allora, per merito della detassazione degli straordinari oggi tutti sono contenti (tranne gli appartenenti alle Forze dell'Ordine...) di poter fare qualche "oretta" di lavoro in più in modo da arrotondare la busta paga, ma domani bisognerà fare i conti con l'oste che pretenderà le "orette" perchè gli permetterà di produrre di più allo stesso costo!
Dato che sono un povero pezzente ignorante in materia economica, mi domando: i dettami della finanza "creativa", che il nostro amato (con la minuscola, ma cambia poco!) Ministro dell'economia propugna, considerano la vecchia e conosciutissima storia della coperta corta?
.....
Ops...pardon!
Che sciocco!
Avevo le soluzioni davanti agli occhi e non le ho considerate.
Dunque, con un colpo si risolvono i problemi Pensioni ed evasione fiscale: lavoreremo tutti fino a quando, un bel giorno (meraviglioso, oserei dire!) dal letto ci sposteranno direttamente al loculo!
Con la detassazione degli straordinari si può comodamente modificare la giornata lavorativa da otto a sedici ore e così risolviamo il problema del lavoro nero!
E con queste "manovrine" naturalmente il debito scenderà sensibilmente.....et voilà, a posto!
Rimangono: disoccupazione ed immigrazione.
Per quanto riguarda la seconda ci sta pensando la Lega.....
Riguardo alla disoccupazione, invece, direi di smetterla di fare gli schizzinosi.Tutti oramai sappiamo che il lavoro c'è, se si vuole lavorare. Del resto se un lavoratore pakistano può cucire scarpe in cambio di due dollari al giorno chi si credono di essere i lavoratori italiani, privilegiati?

domenica 18 maggio 2008

Differenti forme di illegalità

Questo signore nel 2003, durante la sua prima presidenza alla Regione Sicilia, ha ricevuto un avviso di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Nel 2007 il procuratore aggiunto del processo a suo carico ha chiesto una condanna a 8 anni di reclusione per le seguenti imputazioni : favoreggiamento a "Cosa Nostra"; rivelazione di segreto d'ufficio. Nel 2008 è stato giudicato colpevole per favoreggiamento semplice ed è stato condannato a 5 anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Questo signore è un senatore della Repubblica ed è stato eletto per la seconda volta nel collegio Sicilia con l'UDC.
Questo signore si chiama Salvatore Cuffaro.
Moltissime persone lo considerano rispettabile.

Questo signore nel 1984 è stato nominato Cavaliere del Lavoro, nel 1988 ha ricevuto la Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte, nel 1999 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed, infine, nel 2003 è stato arrestato nell'ambito delle inchieste sul crack Parmalat.
Questo signore oggi vive nella sua villa nella campagna parmigiana.
Questo signore si chiama Calisto Tanzi.
Moltissime persone lo considerano rispettabile.


Questo signore è il duca di Savoia, è iscritto alla Loggia massonica P2 con la tessera numero 1621 e con l'annotazione di "dormiente", negli anni Settanta è stato indagato per traffico internazionale di armi verso paesi posti sotto embargo, nel 1978 in Corsica a seguito di un furto sparò due colpi di carabina che "accidentalmente" colpirono a morte lo studente tedesco Dirk Geerd Hamer, nel 1991 la Camera d'Accusa francese lo prosciolse dall'accusa di omicidio volontario ma lo condannò a 6 mesi di reclusione con la condizionale per porto abusivo di arma da fuoco (nel 2006 mentre era in carcere a Potenza una microspia ha intercettato una sua conversazione in cui ammetteva invece la propria colpevolezza), nel 2006 è stato arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso, e associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.
Questo signore oggi è stato assolto perchè i fatti non sussistono.
Moltissime persone lo considerano rispettabile.



Questa signora sta facendo la questùa ma è di etnia Rom perciò non meritoria di nessun tipo di trattamento di cortesia, quando cammina per la strada la gente si tocca il portafogli e le donne stringono la borsa a sè, alcuni scuotono la testa in segno di disapprovazione, altri si turano il naso.
Tutti si trovano d'accordo sul fatto che lei debba "tornare al suo Paese" qualunque esso sia, essa è nomade e per tradizione vive con la sua comunità in baracche di fortuna o roulotte e ciò è un buon motivo per essere considerata "diversa" (o come dicono i greci: xenos...).
Non importa se ruba, uccide o delinque in qualsiasi modo, deve guardarsi le spalle perchè corre costantemente il rischio che qualcuno gli bruci la baracca o che la polizia la arresti perchè disturba, sporca eccetera.

venerdì 16 maggio 2008

"Rivoluzionari da operetta"

Correrò il rischio di essere frainteso ma chissà che qualche critica interessante non possa avviare un serio dibattito su alcune, importanti questioni.
A dir la verità ero indeciso se commentare o meno il fatto che segue perchè potrebbe sembrare di voler "sparare sulla croce rossa" ("croce" non "cosa", non è un errore di battitura...); alla fine ho optato per il sì soprattutto perchè non amo il veder piangersi addosso.
Trovo gravemente fastidioso il fatto che il Segretario del Partito di Comunisti Italiani, Oliviero Diliberto, scriva una lettera al quotidiano "La Stampa", dal titolo "La tv non è la terza Camera", per lamentare il fatto che insieme con la "scomparsa" dal Parlamento del suo partito, così come gli altri della sinistra radicale, sia avvenuta la "scomparsa" anche dai dibattiti televisivi e della carta stampata.
Verrebbe da chiedersi: è questo l'unico grave problema che affligge il Partito dei Comunisti Italiani? Ma dei lavoratori, a qualcuno, gliene frega?
Caro Diliberto, se ne faccia una ragione.
Non è ancora giunto il momento di iniziare una seria riflessione sulle prospettive di lotta e smetterla di piangere sul latte versato?
Non è ancora giunto il momento di fare autocritica sulle posizioni sostenute all'interno della precedente maggioranza nonostante, l'apparente (!!!), incompatibilità programmatica?
Nella lettera Lei scrive che in Italia non c'è ancora un sistema bipartitico: da dove scrive, da Marte?
Faccia e si faccia un esame di coscienza e scoprirà che, seppure indirettamente, la cosiddetta sinistra radicale ha avallato la nascita di questo tipo di sistema!
Si dice che la verità è rivoluzionaria. Non crede che sia giunto, finalmente, il momento di assumere una posizione rivoluzionaria?
Sarà mica il caso di ricordarLe che in passato si faceva politica attiva addirittura dal carcere?

giovedì 15 maggio 2008

Bentornato Max...*(???)

Era in programma da tempo la conferenza di presentazione dell'ultimo libro di Diego Fusaro, e si è svolta ieri sera nella saletta interna alla libreria Comunardi qui a Torino. Oltre all'autore dovevano essere presenti due filosofi torinesi, Costanzo Preve e Gianni Vattimo, ma il secondo alla fine non si è visto e l'assenza è stata giustificata da motivi di salute.Il libro in questione si intitola "Karl Marx e la schiavitù salariata, uno studio sul lato cattivo della storia."
Come era immaginabile la sala traboccava di gente che è subito stata gelata dall'annuncio di Preve riguardo all'assenza "della star della serata" (parole di Preve).
Non è mia intenzione fare un resoconto dettagliato della serata quanto risaltare la tesi che l'autore sviluppa nel suo scritto ossia, appunto, la schiavitù salariata in Marx.
E' necessario premettere che, come giustamente fa notare Preve, in Italia è assente un dibattito sulla marxologia, tuttavia sono presenti diversi pensatori di alto livello tra cui il Fusaro.Quel che l'autore riesce a fare è rilevare una quasi ossessiva riproposizione del concetto di schiavitù nei vari scritti di Marx.
Mi permetto di dire che non è un caso, ma piuttosto è una grave mancanza, da parte degli studiosi di Marx e degli intellettuali di sinistra, non aver colto questo punto fondamentale del suo pensiero.
L'atteggiamento, a mio parere erroneo, messianico dei marxisti ortodossi, e perciò il reiterato tentativo di riproposizione di uno schema in maniera dogmatica senza tenere conto delle diverse situazioni storiche (quindi una comprensione non esaustiva della dialettica), non ha permesso lo svelamento di un tema di primaria importanza al fine della comprensione dello sviluppo del sistema di produzione capitalistico.
Ma veniamo al punto.
Nel mondo antico lo schiavo era proprietà del padrone il quale, per preservare questo suo bene, proteggeva e manteneva lui e la sua famiglia; nel mondo moderno, formalmente e giuridicamente, il lavoratore dipendente viene considerato libero ma, di fatto, è uno scambiatore di merci tanto quanto un agricoltore o un falegname, l'unica differenza è che egli scambia sè stesso, la sua vita. In sostanza è uno schiavo ma salariato e, per di più, in quanto formalmente libero, il padrone non si sente in obbligo di preservare la di lui vita, in quanto non più una sua proprietà.
Il cosiddetto "progresso" ha prodotto un vero e proprio "regresso".
Secondo Preve, e condivido pienamente questa visione, la fase che inevitabilmente si prospetta (secondo lui è appena l'inizio; secondo me è praticamente già in atto quasi in modo avanzato direi) è la pauperizzazione delle classi medie e la conseguenza, altrettanto inevitabile, sarà un'ipotesi di lotta in senso fascista o socialista.
*:Il titolo volutamente, in questo caso, errato è una provocazione alla probabile provocazione attuata dal quotidiano "La Stampa" il quale, nella pagina dedicata agli eventi del giorno, proponeva questo refuso. Ognuno naturalmente può intendere la cosa nel modo che più gli piace, a mio parere in ogni caso è inaccettabile che uno dei massimi giornali italiani non proceda in un più scrupoloso controllo del suo prodotto o che, malignamente, "sbagli" con accuratezza.

martedì 13 maggio 2008

A proposito di totalitarismi...

Recentemente un "importante personaggio italiano" ha rinnegato le proprie origini politiche dichiarando che è giunto il momento di dire basta ai totalitarismi come il nazismo ed il comunismo (???).
......
Sono d'accordo!
Basta coi totalitarismi!
Basta col nazismo!
Basta con quel sistema molto vicino al socialismo reale che, ottusamente, tutti si ostinano a scambiare per Comunismo!
E, soprattutto, basta con questo sistema che continuano a "venderci" per democrazia ma altro non è che un (totalitario!) regime liberista!
Avvertenza 1 : ogni riferimento a "determinati personaggi" è da considerarsi puramente casuale (?), dato che non possediamo la libertà di criticare "democraticamente" le cariche dello Stato!Avvertenza 2 : in base al vigente paradigma culturale, ho esercitato il diritto a dire quel che mi pare!

domenica 11 maggio 2008

Scusate, pensieri personali.

Vorrei fare una piccola premessa al video che state per guardare.
Da qualche giorno sento di stare attraversando una piccola crisi, mi chiedo continuamente :"Ma per quale motivo mi preoccupo di quel che mi circonda? Perchè non mi viene spontaneo comportarmi come la maggior parte degli esseri umani occidentali che se ne fottono beatamente di tutto quel che li circonda? Perchè quando sento parlare di licenziamenti, sfruttamenti, guerre, povertà e altre porcherie simili mi prende un nodo allo stomaco come se avessi ricevuto un pugno? Eppure non mi manca nulla. Ho un lavoro a tempo indeterminato, ho uno stipendio che mi permette di vivere, non soffro di alcuna malattia. Non avrei, insomma, nessun motivo per pormi questo genere di problemi. E dunque? Dunque, alle volte mi torna alla mente che mi è stato tolto il bene più prezioso che ho. Sono un essere umano vivente senza vita!".
"Il discorso tipico dello schiavo", Silvano Agosti.

sabato 10 maggio 2008

Pensavo ad altro.....

Per chi, come me, tenta di interpretare il mondo e la vita con metodo dialettico non esistono sensi unici, non c'è bianco senza nero e dalla comprensione dei singoli fenomeni e dalla loro fusione nasce, inevitabilmente, una terza parte, il grigio.
Per cui, chi ama, inevitabilmente, odia ed entrambi sono esternazione di un sentimento e espletamento della vita.

venerdì 9 maggio 2008

La vendetta matematica...

...sottotitolo : Occhio per occhio = sessantaquacchio!


Un certo tipo di cultura ci ha inculcato il senso del "porgi l'altra guancia", poi si è scoperto che è altrettanto lecito "l'occhio per occhio".
Per impazzire meglio è nato un terzo punto di vista che si discosta dai primi due ma che è, per me, ultrafastidioso: la visione d'origine mancina del "non-mi-abbasso-al-tuo-livello,-sono-superiore ".
In base a questo criterio, secondo i benpensanti, qualsiasi sottospecie di individuo che presenta parvenza umana è libero di dare sfogo al suo bagaglio di educazione da "osteria-dello-scureggione".
Un paio di anni fa, durante la finale di Coppa del Mondo di calcio, uno degli allora calciatori più acclamati, tale Zidane, in risposta alle continue "provocazioni verbali" (leggasi: oscene considerazioni sulla moralità dei membri femminili della sua famiglia) del "nostro" eroe pallonaro, Materazzi, con il garbo e la nonchalance tipici delle etnie francofone, scaricava a mo' di ariete sul petto dell'avversario una testata.
Naturalmente, e giustamente, il reo veniva espulso dal campo; intanto per i successivi mesi i martelli mediatici tentavano (anzi riuscivano, e con successo!) di frantumarci gli organi riproduttivi maschili con la giustificazione che "non si può reagire così violentemente ad una provocazione", e simili.
E certo, tanto la sorella e la mamma mica era la loro!
Si sarà capito che io "tifavo" per il franco-algerino?
Ho scoperto comunque che non sono il solo.
Ecco le dichiarazioni di due giocatori dell'Inter F.C. a motivare il comportamento durante la semifinale di Coppa Italia giocata contro la Lazio, Julio Cruz (reo di aver colpito un avversario con un pugno):"Ci sono cose che in campo non si vedono"; Marco Materazzi (espulso per aver commesso un grave fallo):"Mi dispiace per l'espulsione ma sono stato condizionato dal fatto che qualcuno stava parlando troppo di cose che non c'entravano niente con la partita".
Premetto di non essere un violento, ma cos'è che si diceva riguardo agli universalismi socialmente condivisi?
La coerenza è una virtù?
Zidane di tutto il mondo, uniamoci!

giovedì 8 maggio 2008

La libertà.....di crepare?

Non ci sarebbe da stupirsi, ma io continuo a stupirmi!
Un signore di Ivrea ha avuto la malaugurata "idea" di farsi cogliere da un malore e, conseguentemente, dover subire un'operazione chirurgica nella bella e liberale New York.
Probabilmente, sarebbe stato meglio rischiare da subito il peggio, perchè quando gli hanno presentato la parcella medica a momenti gli prende un coccolone: 100000 euro!
L'incauto turista aveva ovviamente stipulato un'assicurazione, ma gli copriva i rischi per "appena" 30000 euro.
E' bene sapere, dunque, che questo Stato amico, gli Usa, non ci riconosce alcun tipo di convenzione per coprire le eventuali spese sanitarie, e "la vicenda si è risolta solo grazie all'intercessione di organismi 'caritativi', come il Charity Care Fund".
Ennesimo esempio da seguire.

lunedì 5 maggio 2008

Le certezze incerte.

Nel suo discorso di insediamento alla Presidenza della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini ha sottolineato che la democrazia, più che dall'utopico richiamo alle ideologie del secolo scorso, è minacciata da "un'eccessivo relativismo culturale".
Questa è la conferma che non viviamo in uno Stato laico!
Da un lato viene accettato il nichilismo con tutte le sue contraddizioni, tra le quali spicca il postmodernismo e il suo assoluto culto della "verità=non-verità=verità", in quanto struttura protettrice del sistema capitalistico; dall'altro viene negata l'utilità del relativismo.
Il vero paradosso è avere una considerazione positiva di un movimento che rifiutà l'oggettività anzi, meglio, che rifiuta e accetta, di volta in volta, a piacere l'oggettività che più aggrada in determinate condizioni.
Questo genere di eclettismo, che riconosce l'universale disoggettività (ma anche riconoscere un'universale disoggettività è un riconoscimento di un'oggettività!), che nega l'importanza ontologica dell'esistente e che, contemporaneamente, però riconosce l'immutabilità della natura e afferma che l'unica ontologia possibile è quella religiosa, è il vero pericolo in una società che si dice, o si propone, come esempio di democrazia.
Ecco come la religione viene usata per controllare le masse.
Tutto sommato, si comprendono i motivi ideologici che spingono verso questo atteggiamento, quel che invece si fatica ad accettare è l'inermità del Partito Democratico.
Il delinearsi di un'unione di intenti, sotto questo punto di vista, rivela la non-democraticità del nascente sistema bipartitico. Questo è inaccettabile.

domenica 4 maggio 2008

Invincibili!

Solo un tifoso granata può comprendere il groppo in gola che si forma quando vede sventolare una bandiera o quando marcia per quasi quattro chilometri in silenzio sù per la collina di Superga.
Gli interessi ci hanno tolto quasi tutto. Non riescono a togliermi la passione e ancora oggi quando vedo entrare la squadra in campo mi viene la pelle d'oca. Forse viviamo solo di ricordi e di emozioni, ma cosa sarebbe una vita senza emozioni?
Forza Toro!

sabato 3 maggio 2008

Il servizio pubblico.....

Il presidente della Rai Claudio Petruccioli mette sotto accusa la puntata di Annozero che Michele Santoro ha dedicato giovedì a Beppe Grillo. 'A nessuno terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente', ha detto Petruccioli. Grillo, ha aggiunto, ha insultato senza giustificazione il capo dello Stato e una personalita' universalmente stimata come il professor Umberto Veronesi; e' una danno e un'umiliazione per il servizio pubblico. (fonte: Ansa)

Ho la sensazione di un dejà-vu..... !!!!!

venerdì 2 maggio 2008

Masochismi professionistici.


Ora basta!

Servi della gleba di tutto il mondo, uniamoci!

Ribelliamoci, non si può subire sempre..........

Vabbè...chiedo scusa.....

ma l'effetto del Ruchè è terminato.....

giovedì 1 maggio 2008

Primo Maggio

Il Primo Maggio non è un giorno come tutti gli altri.

Il Primo Maggio non è folklore.

Il Primo Maggio è rispetto.

Il Primo Maggio è dei lavoratori.

Si prega, quindi, di fare silenzio e, soprattutto di non dire sciocchezze!