La gelosia è una brutta bestia.
Non è il contrario dell'amore, e, anzi, in molti casi, non ha proprio niente a che fare con l'amore.
In realtà non avrebbe nemmeno niente a che fare con l'Uomo, nel senso che in natura un sentimento simile non esiste, ma il condizionale è d'obbligo perchè è più logico affermare ciò che esiste piuttosto di quel che è "meglio" ma ancora (o non più) non esiste, e quindi non è logico affermare che ogni genere di brutalità esistente non è naturale in quanto, se generata da un essere vivente, essa è naturale (dall'omicidio allo stupro, alla pedofilia, all'incesto, eccetera).
Ma torniamo al punto.
La gelosia, dicevo, è una brutta bestia, ma come nasce questo sentimento? Ovviamente non è il caso di dilungarsi negli innumerevoli e differenti casi, si sappia che esso nasce per rivalsa. Rivalsa, sì!
Esso è il tentativo che il nostro Io attua nei confronti di un'imposizione: l'ineguaglianza.
Quando nasciamo, e fino a quando non giungiamo ad avere coscienza di noi stessi e degli altri, siamo liberi da questa imposizione, quel che necessita per la nostra sopravvivenza ci viene assicurato. Nel momento in cui, però, ci rendiamo conto che uno o più nostri simili ricevono più attenzione di quelle che riceviamo noi, ecco che scatta il meccanismo difensivo.
Attenzione, però, a non confondere la gelosia con l'egoismo. Il primo è un riflesso difensivo, il secondo è offensivo.
In origine, quando cioè non abbiamo coscienza di noi, "non siamo ancora".
Poi, con la consapevolezza di "essere", ci accorgiamo di non essere soli. E ciò avviene perchè la nostra esistenza, in questo caso spirituale non solo fisica, viene confermata dal confronto con altri simili.
Più tardi subentrano determinazioni sociali che ci permettono analisi della realtà più complesse.
In conclusione, la gelosia è una conseguenza dei rapporti sociali, ma di rapporti sociali ingiusti, corrotti, non paritari.
Non è il contrario dell'amore, e, anzi, in molti casi, non ha proprio niente a che fare con l'amore.
In realtà non avrebbe nemmeno niente a che fare con l'Uomo, nel senso che in natura un sentimento simile non esiste, ma il condizionale è d'obbligo perchè è più logico affermare ciò che esiste piuttosto di quel che è "meglio" ma ancora (o non più) non esiste, e quindi non è logico affermare che ogni genere di brutalità esistente non è naturale in quanto, se generata da un essere vivente, essa è naturale (dall'omicidio allo stupro, alla pedofilia, all'incesto, eccetera).
Ma torniamo al punto.
La gelosia, dicevo, è una brutta bestia, ma come nasce questo sentimento? Ovviamente non è il caso di dilungarsi negli innumerevoli e differenti casi, si sappia che esso nasce per rivalsa. Rivalsa, sì!
Esso è il tentativo che il nostro Io attua nei confronti di un'imposizione: l'ineguaglianza.
Quando nasciamo, e fino a quando non giungiamo ad avere coscienza di noi stessi e degli altri, siamo liberi da questa imposizione, quel che necessita per la nostra sopravvivenza ci viene assicurato. Nel momento in cui, però, ci rendiamo conto che uno o più nostri simili ricevono più attenzione di quelle che riceviamo noi, ecco che scatta il meccanismo difensivo.
Attenzione, però, a non confondere la gelosia con l'egoismo. Il primo è un riflesso difensivo, il secondo è offensivo.
In origine, quando cioè non abbiamo coscienza di noi, "non siamo ancora".
Poi, con la consapevolezza di "essere", ci accorgiamo di non essere soli. E ciò avviene perchè la nostra esistenza, in questo caso spirituale non solo fisica, viene confermata dal confronto con altri simili.
Più tardi subentrano determinazioni sociali che ci permettono analisi della realtà più complesse.
In conclusione, la gelosia è una conseguenza dei rapporti sociali, ma di rapporti sociali ingiusti, corrotti, non paritari.