sabato 29 novembre 2008

COERCIZIONI DEMOCRATICHE, 2

14 Novembre 2008
Tentando di approfondire la riflessione mi accorgo che una funzione che ancora viene esercitata è quella che si riferisce all'educazione, sia essa considerata in modo positivo che negativo.
Trovo necessario specificare che il postmodernismo, e la conseguente oggettivazione del "niente" e la disoggettivazione del "tutto", trasforma il "bene" da oggettivo in soggettivo secondo "l'umore" del momento di chi utilizza questo metodo (un po' come quello che accade con la "verità").
Perciò "educazione" non è più "l'educazione" ma "un educazione", ammettendone così l'esistenza di diverse.
I parametri educativi che la società (ma sarebbe meglio parlare di paradigma) attuale impone, sono cambiati rispetto a trent'anni fa.
Allora la televisione svolgeva funzione anche scolastica, se vogliamo; oggi, l'avvicinamento all'arte, alla musica, alla cultura sono stati sostituiti con oscenità, volgarità, violenza e ignoranza linguistica.
Questi parametri educativi, che io considero negativi, sono utilizzati a fine nichilistico di controllo. Ed anche la violenza che, apparentemente, sembra utilizzata per imbarbarire in realtà svolge anch'essa l'utilità di soggiogamento e controllo, ricordandoci, neanche troppo vagamente, la funzione delle arene di gladiatori nell'antica Roma.
Il messaggio che ci si vuole trasmettere è che possiamo aggredire, più o meno violentemente ma pur sempre in senso prevaricatorio, chi riteniamo pari o inferiore ma mai chi ci viene imposto come superiore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao,
ho letto qualche tuo post e mi sembra ci sia una certa affinità (tralasciando l'aspetto calcistico!)
Se ti va guarda il mio sito
www.sindacatoumano.jimdo.com