mercoledì 1 luglio 2009

CATEGORIE PROFESSIONALI: 1. IL BOTTEGAIO

Io i bottegai non li ho mai potuti sopportare!
Senza dubbio posso dire di conoscerli, dato che per molti anni ho fatto il barman e più imparavo a conoscerli più odiavo il loro modo di fare e pensare.
Il bottegaio non ha una vita privata, per esso il lavoro è tutto. Ma non il lavoro inteso come attività umana, bensì il lavoro legato al profitto.
Quella del bottegaio è una delle categorie fondamentali della società capitalistica. Nasce, produce, consuma, muore.
Nella maggior parte dei casi: possiede una casa medio grande che arreda con gusto e riempie di elettrodomestici all'ultima moda, ma ne riduce l'utilizzo a dormitorio; ha l'automobile (e in alcuni casi, anche un furgoncino) ma che usa principalmente per scopi legati all'attività professionale; ha una famiglia che non conosce e con cui interagisce solo all'interno del negozio.
Si considera il vero motore dell'economia nazionale e lavora in media tra le 10 e le 14 ore al giorno, minimo per 6 giorni la settimana.
Non perchè ne abbia realmente bisogno ma perchè "lo Stato gli ruba i guadagni con le tasse".
Sarebbe, tutto sommato, ammissibile sacrificarsi per una ventina d'anni in funzione di una "vecchiaia" agiata, ma per il bottegaio non è concepibile.
Egli si considera "persona" solo se crea profitto.
La sua nascita risale non alla sua nascita fisica, ma all'apertura della prima attività oppure, nel caso sia "figlio d'arte", a quando intorno ai sette-otto anni già lavorava nella bottega di papà, e cessa di essere una "persona" quando non è più in grado di tirare su la serranda. secondo lui chi va in pensione, e chi si riposa in generale, è un debosciato.
Per il bottegaio i "veri" lavoratori sono solo i suoi simili.
I lavoratori dipendenti sono dei mangia-pane-a-tradimento che nella vita non si sono dati abbastanza da fare, approfittatori che "appena ti giri ti accoltellano o, peggio, mettono le mani in cassa".
"Comodi loro, i dipendenti, non hanno problemi. Il sindacato li protegge e col minimo sforzo si comprano all la casa e tutto quello di cui abbisognano!". Conseguentemente a tutto ciò, è quindi un dovere spremerli facendoglielo anche pesare.
Il bottegaio è cittadino del mondo, nel senso che indifferentemente dalla nazione a cui appartiene, mantiene caratteristiche simili. Con un punto fermo, però. Ad esempio, in Italia: se è torinese lavora più del ligure, se è veneto lavora più del napoletani, e così via.
Dal punto di vista politico è eclettico e viene attratto di volta in volta dal partito che promette meno tasse, sia questo di destro o di sinistra. La lega Nord va a nozze con elementi simili!
Un ultimo appunto.
Le caratteristiche negative che contraddistinguono il bottegaio, aumentano esponenzialmente nel caso di bottegaio-artigiano.
Ovviamente sono consapevole di essere soggetto a critiche per la generalizzazione, ma del resto va di moda in questi tempi.....

(prossimamente: 2. Il Professionista)

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