sabato 20 giugno 2009

IO NON VOGLIO LASCIARMI MORIRE!

Ho letto un articolo di Francesco Sisci, corrispondente da Pechino per "La Stampa", dal titolo "Da samurai a bamboccioni", e il mio umore è passato da curioso a triste a terrorizzato.
La curiosità è soddisfatta nello scoprire che la società giapponese stà subendo cambiamenti drastici; nella terra che fu dei samurai, oggi due terzi della popolazione maschile nella fascia d'età tra i venti e i trentacinque anni hanno scelto di essere "soshouku-kei" (erbivori), vivono con la mamma, non ambisce a carriere professionali e non pensa a farsi una famiglia nè ad avere rapporti di tipo sentimentale con l'altro sesso.
Cresce la tristezza quando scopro che il 40% dei maschi minge in posizione seduta per evitare rimproveri dalle donne o che indossa reggiseni perchè si sentono più tranquilli e sereni.
Passo, infine, al terrore nel realizzare tutto ciò e leggendo la conclusione dell'articolista:" Dopo la fine di queste idee di grandezza, il destino del Giappone e dei giapponesi, sembra incerto. Perchè bisogna lavorare e divorare? Meglio prendersela calma, meglio pascolare tra l'erba, perchè forse, chissà, è proprio l'anima del samurai che si sta estinguendo. E alla fine, forse, potrebbe anche non essere un male".
Ora, aldilà delle inutili considerazioni di carattere folkloristico del signor Sisci e aldilà delle mie preferenze di natura romantica, quel che terrorizza è il telone di nichilismo che avvolge oramai il mondo. E che fa sì che si consideri solamente da un punto di vista statistico il fatto che in Giappone il deficit sul Pil è del 180% o che quello del Sol Levante sia, dopo gli Usa, il secondo paese al mondo con il tasso più alto di povertà tra quelli più sviluppati.
Sicuramente farà piacere a molti sapere che la società nipponica stà cambiando anche dal punto di vista del sesso dominante, senza però rendersi conto dei pericoli che ciò comporta.
La mia critica potrebbe sembrare una difesa della società maschilista, ma in realtà vado oltre.
Si legge continuamente, negli ultimi tempi, che sempre più donne rinunciano (o sarebbero disposte a farlo, tranquillamente...) ad avere figli perchè lo considerano un ostacolo alla carriera professionale. Questo è, per me, terribile!
E' terribile è anche vedere che la società si sposta verso il dominio da parte delle donne, così come terribile è una società in cui dominano gli uomini sottomettendo le donne.
Il nichilismo è così tanto dentro noi che oramai non è così strano sentire affermare che "il genere umano è destinato all'estinzione", ed alcuni, addirittura, auspicano che ciò avvenga in anticipo rispetto alle previsioni.
Bisogna ribellarsi a questo modo di vedere, bisogna agire per la vita non per la morte.

7 commenti:

Maura ha detto...

Io invece vorrei sapere chi fa queste statistiche. All'estero vedono noi italiani come mammoni, che preferiscono restare in casa fino ai 30 anni a farsi coccolare.....ma è vera questa cosa? Assolutamente no, stiamo in casa per ragioni ben più serie. Stesso discorso sui "pascolanti samurai" e stesso discorso sulle donne che prediligono la carriera ad un figlio.....

progvolution ha detto...

Io mi sento nichilista e sento che non è cosa ingiustificata. Agire per la vita in società soffocate dalla legge del profitto e dalla competitività non è facile. Ma sopratutto non se ne vede il senso, non siamo forse il cancro di Gaia?
Scusa, probabilmente sono frustrato quanto un giapponese!
Sussurri obliqui

Lurtz S. ha detto...

@ Prog: comprendo perfettamente il tuo punto di vista, che in un certo senso è anche il mio. Non voglio, però, per questo arrendermi! Riconosco che sembra da sciocchi, sembra che io non voglia accettare la realtà o la sconfitta. Ma è proprio questo che mi da la forza di alzarmi al mattino e che non mi fa più pensare seriamente a certe soluzioni, che evito di specificare qui.

@Maura: sull'ultima parte della tua, giusta, obiezione ho qualche dubbio. Purtroppo conosco donne che la pensano esattamente così. Non è, la mia, una forma di accusa verso le donne, ma verso quelle persone (donne o uomini, senza distinzione) che dimostrano di aver "perso" alcuni istinti umani. Sabato si discuteva con Beppe riguardo ad alcune riflessioni di Costanzo Preve (filosofo torinese comunitarista) e di Jacques Ellul (filosofo francese libertario) sulla questione nichilismo. E si concludeva che il "pensiero debole" ha giocato un ruolo fondamentale nel modificare l'Essere Umano fino a livello antropologico. Ecco perchè la contrapposizione ad esso deve partire da una profonda analisi di carattere filosofico, e che il pragmatismo (in questo caso) risulta inutile e fuorviante.

Maura ha detto...

Non metto in dubbio che alcune donne prediligano la carriera ad un figlio o che un "bamboccione" preferisca rimanere con mammà pittosto che sperimentare un nuovo percorso di vita. Il problema è che devi mettere una persona nelle condizioni di poter scegliere. Non si può chiudere la questione facendo delle statistiche, per altro non veritiere. I problemi si devono risolvere, altrimenti ne subentrano altri e altri ancora, esattamente come sta succedendo in Italia. Mettiamo nella condizione un uomo/donna di poter scegliere il suo percorso, alla fine ci saranno donne/uomini che sceglieranno la strada della carriera (poi la carriera è un discorso a parte, ma meriterebbe un approfondimento, carriera sulle spalle degli altri?) e altri che sceglieranno il percorso opposto. Salut!!! ps. NON SONO PAZZA CAPITOOOOOOO!!!

Lurtz S. ha detto...

Ma guarda che su questo punto sono assolutamente d'accordo con te. Il punto, però, è proprio che non si è liberi di scegliere, ma si è "liberi" di scegliere!

Maura ha detto...

...e allora perchè stiamo discutendo se diciamo le stesse cose?....poi la pazza sarei io......

lucchetto ha detto...

Ciao, interessantissimo questa ricerca