martedì 31 marzo 2009

MA STAI A VEDERE CHE.....

Sull' "Avvenire" del 27 marzo l'editoriale, della sezione Cultura, a firma di Antonio Airò e intitolato "Via Rasella, la storia oltre le leggende", pone l'accento su questioni irrisolte e fa riflettere sulle visioni distorte che alcuni possono avere riguardo ai fatti storici.
Qui non si tratta di stare da una parte o dall'altra, ma piuttosto di riconoscere onestamente e oggettivamente la realtà dei fatti.
Tutti sanno cosa successe quel maledetto 24 marzo del 1944 alle Fosse Ardeatine, ma il motivo di quella feroce rappresaglia è messo in discussione dall'autore dell'articolo. Egli rivela gravi carenze mnemoniche, infatti non ricorda affatto che in quel periodo si stava combattendo una guerra e che l'Italia era sotto occupazione da parte dell'esercito nazista.
Stabilito questo risulterebbe superfluo sottolineare che definire "attentato" una leggittima azione di guerriglia operata da forze che combattevano per scacciare l'invasore. Ma il signor Airò non si ferma qui.
Quel che gli preme sottolineare è l'assenza di scuse che hanno seguito tutto ciò. Egli rivendica, ovviamente, la posizione (pilatesca!) che assunse la Chiesa all'epoca ovvero la condanna di entrambi gli episodi, ma lamenta la mancanza di risposta positiva all'invito a costituirsi degli autori dell' "attentato", invito fatto da "autorevoli" esponenti.
Insomma, nella mente (malata!) di alcuni personaggi abita l'idea che i gappisti che combattevano contro l'occupazione nazista dopo le azioni di guerra, avrebbero dovuto costituirsi (e farsi giustiziare, ovviamente)!
Questo tipo di posizione è gravissimo e non dovrebbe passare sotto silenzio!
Il giornalista in questione, mediante la voce della Conferenza Episcopale, non solo tenta di deleggittimare il movimento partigiano riducendolo a terrorismo, ma riconosce come lecita l'occupazione militare del suolo italiano da parte di un esercito nemico (nazista, in questo caso).
Indirettamente (fino a un certo punto, però!), questa si chiama apologia del nazismo.
Ci sarebbe da chiedersi in cosa si differenzia la Cei dai lefebvriani.

4 commenti:

articolo21 ha detto...

Su Via Rasella, purtroppo, di tanto in tanto riemergono discussioni di questo tipo. Però è altrattanto vero che è sempre stata una vicenda che ha diviso anche gli storici di sinistra e le persone di sinistra. Mio zio, di 18 anni più grande di mio padre, aveva combattutto nelle Brigate partigiane. Mi diceva sempre: "Ricordati Fabrizio: i partigiani autentici erano meno di quelli arrivati dopo il 25 aprile, l'Italia l'hanno liberata gli americani e Via Rasella è stata una grande stronzata". In quell'attentato, infatti, morirono anche dei civili. E questa cosa non si dice mai. Uno di questi si chiamava Piero Zuccheretti. Aveva 12 anni o giù di lì. Fino a quando un giornalista di Repubblica, circa 10 anni fa, non ha fatto emergere il caso per tutti Via Rasella era stato un atto di guerra contro un battaglione tedesco di altoadesini (c'era ache una banda). Forse approfondire certe vicende storiche aiuterebbe tutti a fare chiarezza. Si eviterebbero uscite fuori luogo come quelle dell'Avvenire, ad esempio, che è mirata a screditare il movimento partigiano.

Stefano ha detto...

Ciao, ti scrivo per una segnalazione: nel nostro elenco dei siti amici abbiamo il tuo link, probabilmente derivante da una richiesta pervenuta in precedenza da una delle due parti... però non sono riuscito a trovare il nostro link nel tuo blog!

Se sei ancora interessato/a potresti inserirlo?

Grazie,

Stefano


Il nostro blog in questione è:

http://www.showfarm.com/web/ekkee/home

progvolution ha detto...

Io non so più se ha ancora senso in questo paese, ma sono indignato
Sussurri obliqui

Lurtz S. ha detto...

@Stefano: vi chiedo scusa, ma probabilmente l'avevo tolto perchè il servizio non rileva il vostro feed e non mi dava aggiornamenti.
@Marco: senso ne avrebbe eccome, ma non basta più.