Uno dei doni più "merdavigliosi" del sistema economico capitalistico è la povertà!Oggi su La Stampa (www.stampa.it) c'era un reportage sui "nuovi poveri", su quei pensionati, cioè, che non riuscendo a vivere con la pensione minima (che si aggira intorno ai 500 euro) vanno in giro per mercatini raccattando gli scarti dei fruttivendoli."Non è una novità" penserà qualcuno, vero. Ma se c'è chi si prende la briga di scriverlo su un giornale, il fenomeno è preoccupante."Si vabbè, ma da sempre i poveri vanno a cercare cibo tra gli scarti dei mercati o nei cassonetti della spazzatura..." farà notare qualcun'altro.Vero anche questo, però la differenza questa volta stà nel fatto che i cosiddetti "nuovi poveri" sono ex impiegati e gente che è cresciuta in famiglie benestanti, ma anche giovani tra i trenta e i quaranta che lavorano come impiegati ma sono costretti a fare la fila alle mense pubbliche perchè non arrivano a fine mese.Il problema è più grave di quel che si pensa.Coloro che nascono poveri e vivono costantemente al 'fondo della strada' sono abituati a lottare per vivere ma quelli che sono nati più o meno in agiatezza o che dalla povertà hanno toccato un minimo di benessere non sono molto disposti ad accontentarsi di 'stazionare' sul bordo del baratro.venerdì 12 ottobre 2007
La percezione...del fondo del barile.
Uno dei doni più "merdavigliosi" del sistema economico capitalistico è la povertà!Oggi su La Stampa (www.stampa.it) c'era un reportage sui "nuovi poveri", su quei pensionati, cioè, che non riuscendo a vivere con la pensione minima (che si aggira intorno ai 500 euro) vanno in giro per mercatini raccattando gli scarti dei fruttivendoli."Non è una novità" penserà qualcuno, vero. Ma se c'è chi si prende la briga di scriverlo su un giornale, il fenomeno è preoccupante."Si vabbè, ma da sempre i poveri vanno a cercare cibo tra gli scarti dei mercati o nei cassonetti della spazzatura..." farà notare qualcun'altro.Vero anche questo, però la differenza questa volta stà nel fatto che i cosiddetti "nuovi poveri" sono ex impiegati e gente che è cresciuta in famiglie benestanti, ma anche giovani tra i trenta e i quaranta che lavorano come impiegati ma sono costretti a fare la fila alle mense pubbliche perchè non arrivano a fine mese.Il problema è più grave di quel che si pensa.Coloro che nascono poveri e vivono costantemente al 'fondo della strada' sono abituati a lottare per vivere ma quelli che sono nati più o meno in agiatezza o che dalla povertà hanno toccato un minimo di benessere non sono molto disposti ad accontentarsi di 'stazionare' sul bordo del baratro.
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