
Io no.
Non bramo di andare in luoghi di mare (soprattutto per disputarmi il posto in una spiaggia strapiena), non sogno spiagge incontaminate o altre cose simili, sogno la pace, la tranquillità, le cose semplici, la calma.
D'estate me ne sto in città e faccio tutto con "comodo",passeggio e osservo, mangio assaporando e non con l'unico scopo di nutrirmi, bevo mi ubriaco e godo.
Godo, o cerco di godere, di tutto.
Amo stare seduto su una panchina in una piazza a leggere con il sottofondo dei suoni delle persone, voci, passi.
Con un amico, vizioso della calma, abbiamo "scoperto" il silenzio extraurbano, il silenzio cioè delle piccole stazioni ferroviarie della provincia: i grilli, i suoni del vento e ,raramente, qualche treno.In questo ambiente le discussioni filosofiche si sprecano.
C'è solo una controindicazione, ossia che tutto deve essere molto breve perchè se mi abituo il senso del dovere si affievolisce e inizio a pensare di non voler tornare al tran-tran quotidiano.
Ma che merda di vita è quella che ti costringe a lavorare per far arricchire qualcun'altro e perdersi, nel frattempo, tutto il resto?
2 commenti:
non trovo la tua mail contattami a questa enigmatico1980@libero.it o su skype ceccocecco7
Come sei fortunato! Non vai in vacanza, non lasci la città ed è una bella occasione per sedersi in panchina a leggere con il sottofondo dei suoni delle persone, voci, passi. Anch'io d'estate non lascio la città, non esco addirittura da casa, lascio le finestre chiuse per non ascoltare i rumori del traffico delle auto, il vociare dei turisti che una volta qui non sanno cosa fare. Io abito a Rapallo, meta del turismo che più di massa non si può e vorrei tanto poter andar via! Vittorio
Posta un commento