martedì 3 luglio 2007

New brand?



In questi giorni nella mia città,Torino, c'è gran fermento.
Modelle,turisti, tanta gente che più o meno freneticamente affolla il centro, ma che succede?Succede che mercoledì notte ci sarà la presentazione ufficiale, con tanto di stratosferica kermesse e notte bianca incorporata, della nuova 500, e a Torino quando si muove la Fiat si muovono anche i muri.
"Che bello! Finalmente" diranno i commercianti, "un occasione per vendere qualcosa in più. Meno male che c'è la Fiat in questa città semi morta, altrimenti sarebbero guai!"
Già! dico io, meno male che c'è la Fiat. Altrimenti chissà dove finiremmo. Sì, perchè Torino è sempre stata una città dormitorio dove non esiste la creatività, infatti nulla è stato inventato o creato qui. Questo, per esempio, è un elenco delle cose che "non" sono state create: l'Enel,la Sip (poi diventata Telecom), il Cinema, la Rai, la Juventus (...ma questo è un errore....), il Torino calcio, eccetera, Torino "non" è stata la prima capitale dell'Italia unita, questa città "non" è mai stata una fucina di talenti musicali tanto che "non" è qui che esiste uno degli studi di registrazione più conosciuti e frequentati nell'ambito musicale italiano. Invece qui a Torino esiste la Fiat e basta!
E' per la "grande malata" che sono comparsi nella periferia a metà anni cinquanta interi quartieri dormitorio popolari (Le Vallette, Falchera) ed è sempre per stargli dietro che oggi troviamo ovunque interi isolati di fabbriche dismesse. La sua storia inizia alla fine dell'Ottocento e tocca l'apice dalla metà degli anni Cinquanta alla fine dei Settanta quando arriva a sfiorare i circa trecentomila dipendenti nei vari stabilimenti; poi la crisi e il declino lento e agonizzante fino all'orlo del baratro che travolge, naturalmente, soprattutto i lavoratori e di riflesso l'indotto. E qui vorrei aprire una parentesi polemica con il sistema di produzione capitalistico, perchè è portatore di una malattia cronica che l'umanità, prima del suo avvento, non conosceva: la specializzazione; infatti l'uomo tra le sue peculiarità possiede quella di adattarsi all'ambiente e quindi saper imparare a fare tutto e non ridursi ad automa che esegue un solo compito in modo sistematico.
Dicevo che chi ha subìto in maniera irreversibile gli effetti delle crisi sono stati i dipendenti Fiat, infatti essi hanno perso il lavoro e si sono dovuti riciclare in altri mestieri mentre la "grande malata" da un lato ha succhiato il sostentamento dalle mammelle dello Stato e dall'altro investiva in fabbriche in Polonia, Brasile, Repubblica Ceca e altri paesi dove la manodopera ha un costo molto inferiore rispetto a quella nostrana. Ora in uno Stato che si rispetti, se un'azienda privata riceve fondi per il proprio sostentamento e li investe all'estero, se qualcuno se ne accorge, come minimo gli taglia i fondi, in Italia invece li si prega in ginocchio di elemosinargli qualcosa tipo la promessa di aprire un paio di stabilimenti in meridione; et voilà! ecco comparire come per incanto Melfi e Termini Imerese con la condizione che in caso di ulteriori crisi le casse nazionali colmino la cassa integrazione.
Dopo aver tentato di rifilare la patata bollente, senza successo, a qualche "sprovveduto", leggasi General Motors (da notare la scelta del partner, non un colosso in ascesa tipo Chrysler o simili ma un ex colosso in caduta libera e agonizzante dalla fine degli anni novanta), improvvisamente (?) e inaspettatamente(?) si è dispiegato un trend positivo che ha permesso una sorta di rinascita, ma attenzione perchè i grandi analisti che conoscono il mercato sanno che esso è come una grande onda in continuo movimento e quindi alterna spinte verso l'alto a cadute in basso e il segreto è , "semplicemente", usare la furbizia di mettere abbastanza fieno in cascina.
Oggi Torino pare non essere più la "città della Fiat", è stata obbligata ad emanciparsi dalla funzione di città dormitorio ed ha cercato di riciclarsi nella nuova economia (la cosiddetta "economia dei servizi", ossia della produzione senza prodotto), perciò non sarebbe ora di smetterla di prostrarsi al volere del nostro ex padrone? Avete costruito fabbriche in Brasile per arricchirvi alla faccia nostra? Allora, cortesemente, andate a fare le presentazioni a Rio de Janeiro invece di romperci i c......i ! Caro signor Chiamparino, la città non è proprietà Fiat ma è di tutti noi e siamo stanchi di prostituirci a favore del primo che passa!

1 commento:

Anonimo ha detto...

perchè limitare il traffico con le ztl ambientali per poi bloccare le strade per un auto che di innovativo da questo punto di vista non ha nulla? questo volevo chiedere a chiamparino in una lettera aperta ma purtroppo ho pochi elementi (tra cui il rincaro parcheggi) per costruirci un articolo...in compenso ho osservato il tuo blog, e ho atteso che sfornassi veri e propri articoli per chiederti se vuoi pubblicarli anche sul mio...ti offro un giorno a settimana che non ruba nulla in più del tuo tempo...fammi sapere,,,saluti cecco