«E all'improvviso sembra addirittura esser preso da una speciale malinconia, ispirata dal fardello del potere. E' il capo che avverte su di sè responsabilità immense: ma presto rialza lo sguardo, e a ciglio asciutto "vede" orizzonti e traguardi e campi di battaglia inesplorati.
Deve piacergli l'ordine, anche politicamente. Ma allora è spettacolare il modo in cui una mentalità arcaica si è proiettata nei cieli della tarda modernità. A farsi prendere la mano verrebbero in mente Clausewitz, Lenin, Mao, le avanguardie, i futurismi, i decisionismi. E' come se una destra conservatrice, attraverso di lui, fosse riuscita a gestire le categorie rivoluzionarie della sinistra più accesa, il nero che si tramuta nel rosso, la razionalità che si fonde nel romanticismo, l'autorità nell'eversione.»
Tutto questo popò di pensierone è apparso mercoledì 4 marzo sulle colonne de "La Repubblica" e l'autore è Edmondo Berselli.
A chi non ha ancora capito di cosa si parla voglio lasciare un attimo di suspance.
Il panorama intelletuale nostrano pare essersi ridotto a questo, all'analisi sociologica, filosofica, filologica, addirittura politica del nulla, dell'aria fritta, della fuffa più inutile!
Potrebbe sembrare il contrario, dato che me ne sto qui a criticare, ma il mio vuole essere un piccolo atto di denuncia e un avvertimento verso tutto quello che viene ingiustamente considerato degno di importanza.
E' mai possibile che il signor Berselli (e molti altri come lui, che è solo un esempio, si badi!) non trovi argomenti più importanti di cui occuparsi?
Ah, dimenticavo.....il titolo dell'articolo di cui sopra è: "Il leninismo di mr. Mourinho".
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