Con l'indipendenza concessa alla regione balcanica conosciuta col nome di Kosovo, uno degli ultimi movimenti di politica estera dell'ammistrazione Bush è così andato a segno.
Molti parlano di fine della pulizia etnica e di passaggio necessario verso la pacificazione della zona ma, in realtà, questa mossa che, tra l'altro l'Unione Europea accetta con le mani legate non servirà a nient'altro che fare da ponte privilegiato all'allungamento del potere statunitense sull'Europa.Ho letto ciò che scrive Bettiza sulla "Stampa" odierna e l'unico punto che condivido è sulla fastidiosa indecisione dell'Unione che si pronuncia per mezzo di singoli Stati (Francia, Inghilterra, Germania, Italia).
Naturalmente anche l'analista politico, così come nelle pagine seguenti il signor Zatterin dimentica lo storico e disgustoso progetto di "grande Kosovo" o le persecuzioni alla popolazione serba ma, guarda caso, ricorda perfettamente quelle ai kosovari, omette di dire che, paradossalmente, la Russia fa gli interessi dell'Europa più dell'Europa stessa perchè con il Kosovo il cerchio si chiude e gli Usa controlleranno meglio il territorio dalla posizione di privilegio che si apre e verso il medio Oriente e verso Occidente.
Ecco a cosa si riduce la moderna forma di governo che il nostro padrone vuole spacciarci come democrazia, si riduce ad un Unione Europea che non ha per nulla le connotazioni di un'unità di Paesi ma è solo un circolo di Stati che fanno capo alle direttive di Washington, infatti appoggia con complicità le "interferenze" (giusto per usare un eufemismo) americane in Ucraina e in Georgia e non si oppone con energia all'ennesima parcellizzazione dei balcani.
E' vero anche che, naturalmente, la Russia cerca di perseguire i propri interessi ma non dimentichiamoci che essi sono nostri vicini di casa e sono anche possessori di materie prime e di quell'energia che gli Usa sono costretti da tempo a saccheggiare in giro per il mondo.
Lo sciocco e il criminale intenderanno tutto ciò in chiave anti americana ma a chi scrive pare che una delle potenze dei sistemi che si fregiano della dicitura "democratica" sia il dialogo e non la subordinazione di tipo feudale in cui il potente comanda e i vassalli ubbidiscono.
L'impero americano ha compreso da tempo che il denaro (la super potenza economica) non basta per dettare legge, ci vogliono le armi, ci vuole l'esercito, l'Unione Europea invece non l'ha ancora capito e perciò deve sottostare e si vede continuamente scippare i territori dalle mani.
Dal mio punto di vista non ci resta che dare il benvenuto al Sessantacinquesimo Stato dell'Unione Americana.....



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