giovedì 27 dicembre 2007

Scienza o fantascienza

Premessa
Quel che segue è un riassunto da me liberamento tratto da un articolo pubblicato sul numero 618 di "Internazionale" del 2005 dal titolo "Cervelli da rifare" a firma di Lauren Slater.La speranza è quella di suscitare una discussione etica.
Curare i disturbi ossessivi e la depressione è oggi possibile.
Il signor Mario Della Grotta, americano di Rhode Island, era affetto da ansie così profonde che qualunque terapia sembrava inutile.I suoi medici dopo continue ricerche e diversi tentativi (sono arrivati al punto di provare circa quaranta combinazioni diverse di farmaci), hanno proposto la neurochirurgia come ultima spiaggia.La Medtronic, un'azienda che realizza dispositivi per curare i disturbi del movimento nei malati di Parkinson, ha modificato i suoi prodotti in modo che potessero essere usati anche per problemi psichiatrici comuni ma difficili da curare: l'ansia e la depressione; questi dispositivi sono dotati di otto elettrodi, quattro per emisfero, che emettono impulsi elettrici per bloccare determinati circuiti cerebrali.Il paziente, cosciente del fatto che in caso di effetti negativi avrebbe potuto far spegnere gli impianti neuronali, accettò di sottoporsi all'intervento.In sala operatoria fu sottoposto ad anestesia locale, il cranio era stato rasato e il cervello misurato con precisione millimetrica con la risonanza magnetica, aveva un casco stereotattico che forniva una mappatura del cervello e inoltre era stato sottoposto a una serie di test per stabilire dove installare gli impianti.I chirurghi ultimarono la trapanazione in pochi minuti, e poi ci vollero un paio d'ore per collocare gli elettrodi. Secondo la prassi neurochirurgica, Mario rimase sveglio per tutto il tempo. Il chirurgo infilò nei fori due fili da 1,27 millimetri, ai quali erano stati attaccati i minuscoli elettrodi di platino e iridio. E' come pescare nel ghiaccio: c'è il lago piatto e spoglio, si apre il buco, l'acqua scura esce fuori come sangue dall'apertura, poi il lento abbassarsi del filo e la lunga ricerca del posto dove si trova il pesce.Mario non sentiva niente, perchè il cervello, la sede di tutte le sensazioni, è privo di nervi sensoriali. Poi i chirurghi impiantarono due batterie (che dopo qualche mese vanno sostituite), una per ogni clavicola, e fecero scorrere delle sonde sotto la pelle del collo fino agli impianti. Le batterie, controllate a distanza, alimentano gli elettrodi quando il medico fa scattare l'interruttore che regola la corrente.Una volta completato l'intervento è necessario far trascorrere il tempo necessario per far rimarginare i fori e affinchè il gonfiore alla testa diminuisca. Dopo circa tre settimane il soggetto si è presentato dallo psichiatra per l'attivazione."Mario ricorda ancora il momento esatto in cui si accesero: 'Mi sentii invaso da una strana ondata di tristezza', dice.""Si può cambiare il comportamento molto in fretta. Il rovescio della medaglia è che può essere pericoloso. E' davvero una forma di controllo della mente...", spiega Steven Rasmussen uno degli psichiatri di Mario; e ancora, "Quando parla di quel periodo gli vengono le lacrime agli occhi: 'Era come un miracolo, ho ancora qualche sintomo del disturbo ossessivo-complessivo, ma molto leggero. Mi hanno salvato la vita..."
Conclusioni.
In tre centri di ricerca statunitensi sono state sottoposte a impianto quindici persone affette da disturbi ossessivi compulsivi ed è stato rilevato che i miglioramenti avvengono sul 50% dei pazienti. Potenzialmente esiste un enorme mercato e ovviamente nascono dubbi etici al proposito, tanto che anche il neurochirurgo Rees Cosgrove ad una riunione del Consiglio di bioetica nel 2004 invitava alla cautela: "Se non facciamo le cose con attenzione e bene, non credo che avremo un'altra opportunità. Oggi, qualunque neurochirurgo è in grado di farlo. E' questo l'elemento pericoloso: è facile."Considerando che non esiste una regolamentazione ufficiale che vieta l'uso di questi impianti e considerando altresì che i farmaci sono continuamente usati per scopi diversi da quelli previsti nel foglietto illustrativo sorgono alcune domande:- Cosa impedirà a neurochirurghi curiosi o senza scrupoli di eseguire queste operazioni?- Quanto tempo passerà prima che gli impianti siano usati per trattare forme meno gravi di malattia?- Cosa impedirà alla gente di ricorrere agli impianti per migliorare le proprie prestazioni?- Cosa impedirà agli Stati di usare questa tecnica per controllare le menti dei detenuti?Nel 1972 Louis Jolyon West, dell'università della California, istituì il Centro per lo studio e la riduzione della violenza, che condusse ricerche in diverse prigioni californiane. Un giornalista del Washington Post, realizzando un'inchiesta, scoprì un precedente....
Nel 1968 alcuni funzionari del carcere di Vacaville avevano impiantato degli elettrodi su tre detenuti, tra cui uno minorenne, con l'aiuto di medici militari.

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