domenica 23 settembre 2012

Silenzio.


Da quando vivo da solo, devo aver sviluppato una sensibilità ai suoni che non m’ero mai accorto di possedere.
Non sto parlando di chissà quale capacità uditiva o percezione musicale. No, semplicemente ho l’impressione che i miei orecchi siano più attenti ai suoni.
Ma non è una questione, diciamo così, meccanica. Non dipende dal “semplice” sentire.
Si tratta di ascoltare ed è, questo lo riconosco, dipendente dalla psiche, se così si può dire.
Il fatto è che trascorro molto più tempo di prima, in silenzio. E stando in silenzio, non parlando o parlando poco con altre persone, ascolto con più attenzione i miei pensieri, perciò i suoni esterni, qualsiasi essi siano, mi giungono amplificati in maniera, a volte, addirittura fastidiosa.
I suoni, forse è più appropriato definirli rumori, della casa, ad esempio. La ventola del frigorifero che si accende e spegne, lo scricchiolio del legno della scala. Oppure, ma in questo caso riesco ad averne il controllo, il volume della televisione. A volte, mi allarmano.
In alcuni casi, invece, parlando con altre persone, mi capita di rendermi conto di fare delle lunghe pause prima di rispondere a mia volta. Perché mentre l’interlocutore si rivolge a me, rifletto mentalmente su quello che mi viene detto e svolgo una discussione “interna”.
Mi auguro non siano sintomi di follia.
Pensavo a tutto questo, perché domani tornerò al lavoro dalle ferie, e l’idea di sentire di nuovo voci, suoni e rumori, che nel periodo di vacanza non facevano parte del mio mondo, mi infastidisce e non poco.

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