mercoledì 14 dicembre 2011

The man in the High Castle

«Juliana, sdraiata sopra un lenzuolo disteso sul pavimento della stanza, era stretta accanto a Joe Cimadella. La stanza era calda, piena del sole di metà pomeriggio. Il suo corpo e quello dell'uomo fra le sue braccia erano madidi di sudore.
Una goccia scivolò lungo la fronte di Joe, si arrestò per un attimo sullo zigomo, poi le cadde sulla gola.
- Goccioli ancora, mormorò lei.
Joe non disse nulla. Il suo respiro, lungo, lento, regolare.....come l'oceano, pensò Juliana. Dentro, non siamo altro che acqua.
- Come è stato? gli chiese.
Lui mormorò che gli era piaciuto.
Mi sembrava, pensò Juliana. Me ne accorgo sempre. Adesso dobbiamo alzarci, riprenderci. O qualcosa non va? E' il segno di una disapprovazione inconscia?
Lui si mosse.
- Vuoi alzarti? Si afferrò a lui con tutte e due le braccia.
- Non farlo. Non ancora.
- Non devi andare in palestra?
Non andrò in palestra, disse Juliana fra sé. Non lo capisci? Ce ne andremo da qualche parte; non rimarremo qui ancora per molto. Ma dovrà essere un posto in cui non siamo mai stati prima d'ora. E' il momento.
Lo sentì che cominciava a sollevarsi, a mettersi in ginocchio, sentì le proprie mani che scivolavano sulla sua schiena umida. Poi lo sentì andar via, i piedi nudi sul pavimento.
In bagno, certamente. A farsi una doccia.
E' finita, pensò. Oh, bene. Emise un sospiro.
- Ti sento, disse Joe dal bagno. - Che ti lamenti. Sempre giù di corda, eh? Preoccupazione, paura e sospetto, per me e per ogni altra cosa al mondo..... Riemerse per un attimo, insaponato e gocciolante, con il volto radioso. - Che ne diresti di partire?
Il cuore le batté più forte. - Per dove?
- In qualche grande città. Magari verso nord, a Denver, che te ne pare? Ti porterò fuori, comprerò i biglietti per qualche bello spettacolo, poi un buon ristorante, viaggeremo in taxi, e potrai avere un abito da sera o quello che ti serve. D'accordo?
Lei non riusciva a credergli, ma voleva farlo; si sforzò di credergli.
- Ce la farà quella tua Stude? le gridò Joe.
- Ma certo, disse lei.
- Ci procureremo tutti e due un bel vestito nuovo, le disse. - Ce la spasseremo, forse per la prima volta nella nostra vita. Servirà a non farti crollare.
- Dove troveremo i soldi?
- Li ho io, disse Joe. - Guarda nella mia valigetta. Richiuse la porta del bagno; lo scroscio soffocò le sue parole.
Juliana aprì il cassetto e tirò fuori la valigetta sporca e ammaccata. Era vero. In un angolo trovò una busta che conteneva banconote della Reichsbank, una valuta ottima e accettata dovunque. Allora possiamo andare, si rese conto. Forse non si sta prendendo gioco di me. Vorrei solo essere dentro di lui e vedere quello che c'è, si disse mentre contava il denaro.....»

{Philip K. Dick, The man in the High Castle, 1962}


Sottofondo consigliato: Julien-K, "Forever"

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