domenica 6 luglio 2008

Paranoia



Oggi stò male, malissimo anzi.

Non mi sentivo così solo e triste da parecchio tempo e così ho deciso di uscire per andare a comprare il giornale.

Nel bar, mentre bevevo un caffè, ho dato una scorsa rapida alla prima pagina e mi è saltato all'occhio l'intervista al ministro Sacconi sul tema dei salari. Sfoglio fino a pagina 7 e inizio a leggere.

Il discorso è questo: da un lato i bottegai si lamentano del fatto che le vendite sono sempre più scarse e il periodo nero sarà più lungo del previsto; dall'altro i manager dicono che la produzione deve aumentare e i salari diminuire perchè sennò la competitività stagna; in mezzo, come al solito, i lavoratori dipendenti si lamentano di non guadagnare abbastanza per arrivare a fine mese pur lavorando quanto basta (e "quanto basta" per il sottoscritto equivale a non più di otto ore al giorno! non poco nè troppo, il giusto! insomma ventiquattrore dalle quali se ne sottraggono otto per riposare, otto per vivere ed otto per lavorare!).

A dire il vero non mi intendo molto di economia ma sono capace a svolgere le più elementari operazioni aritmetiche; il ministro Sacconi, invece, in questa materia è ferratissimo, o perlomeno dovrebbe esserlo vista la carica che ricopre!

Ebbene, il succitato dice che il problema rientra nell'ambito della dimensione globale dell'economia in cui sono aumentate le richieste di "prodotti primari", e punta il dito verso gli speculatori finanziari. La soluzione, secondo lui, stà nel "legare i salari alla produttività", ossia più lavori più guadagni.

Ma bravo il nostro ministro che ha capito ed ha già risolto il problema, peccato che con questo tipo di acqua calda ci si può solo sciacquare i piedi!

Ora, da perfetto ignorante in materia, mi piacerebbe porre una domandina allo scaltro Sacconi.

Se un lavoratore dipendente di un'azienda che produce, per esempio, automobili, che guadagna (stavolta consideriamo il netto e non il lordo che viene propinato comunemente nelle indagini di mercato...) circa 1300 euro e deve mantenere la sua famiglia composta da moglie e due figli in età scolare, e immaginiamo altresì che la moglie sia impiegata part-time (non possono permettersi una baby sytter e quindi fuori dall'orario scolastico essa deve badare ai figli...) come colf tre giorni alla settimana e guadagni circa 10 euro l'ora per un totale di 500 euro circa mensili, insomma in totale arrivano all'incirca a 1800 euro mensili con i quali, tolte tutte le spese fisse, se arrivano a fine mese è un miracolo, quante ore dovrà fare di straordinario per potersi permettere il lusso di comprare a rate una delle automobili che egli stesso produce?

Parliamo di sacrifici.

I lavoratori dipendenti devono sempre fare sacrifici ed infatti i salari sono fermi da almeno un decennio (secondo il grafico di oggi su "La Stampa", tra i dodici Paesi sviluppati dell'Occidente l'Italia occupa la nona piazza con 19.861 euro annui pro capite), di contro il costo della vita sale. Ho svolto il mestiere di barman per quasi vent'anni e porto la mia testimonianza: una bottiglietta di succo di frutta della capienza di circa 20cl. costa al proprietario del bar circa 50 centesimi di euro, egli la rivende all'avventore in cambio di 2 euro, ha un ricavo pari a 4 volte il costo, perciò vendendo 1 bottiglietta e mezzo si ripaga un pack da 6 bottigliette.

E' chiaro il concetto?

Stò ancora male...chissà che distendermi ascoltando un po' della stupenda voce della meravigliosa Carmen non mi sollevi dalla tristezza.

Buonanotte.

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