martedì 25 marzo 2008

Falsi miti di progresso.

Una domenica di un paio di settimane fa dopo il telegiornale delle 13, su "La7", è andato in onda un programma dal titolo "Camminando".
Questa sorta di reportage dall'India era condotto da Camila Raznovich la quale sembra non avere le idee molto chiare, infatti durante la trasmissione delle immagini la sua voce fuoricampo prima, alla descrizione del sistema delle "caste", fa notare che :"Non comprendo il motivo per cui non esiste l'opportunità di passare da una casta inferiore ad una superiore.....", e pochi secondi dopo afferma che :".....Il sistema politico indiano è un sistema democratico.....".
Dopo questa affermazione la prima cosa che ho fatto, naturalmente, è stata spegnere l'elettrodomestico.
Poi ho iniziato a pensare.
Bè.....sì.....in effetti guardando la situazione con gli occhi del postmodernista l'India è democratica, in fondo.....cos'è la democrazia? cos'è India? e soprattutto.....cos'è "cos'è"?
Un altro punto di vista utile è l'antichità, infatti nella Grecia di Platone pare vigesse un sistema democratico dove vi erano gli schiavi ma, semplicemente, non erano considerati cittadini anzi non erano nemmeno considerati uomini ma "utensili" da lavoro.
Poi c'è la visione occidentalista capitalistica che, ufficialmente, condanna le forme di schiavitù ma poi le giustifica in nome del mercato, ossia ".....mi dispiace se sei povero, hai solo da darti da fare per migliorare la tua condizione, e se poi non ci riesci perchè io, che ti sto sopra, farò di tutto per impedirtelo, pazienza.....morirai povero!...."
A questo punto ci si chiede: Come è possibile che ai nostri tempi esista una realtà così paradossale come l'India, dove all'interno di un sistema politico "democratico" e avanzato tecnologicamente sopravvive un sistema arcaico come quello delle caste?
Per risolvere il quesito basta tirare fuori dall'armadio un mito, Gandhi.
Non starò qui a sciorinare le vicende di quel personaggio che da moltissimi viene considerato un grande rivoluzionario.
Tra i tanti meriti che gli si attribuiscono egli ha una colpa così grande che, a mio parere, offusca tutto il resto: non era un rivoluzionario ma un reazionario!
Sento già i tuoni e i fulmini di quei "sinistri" che ragionano in ottica dogmatica e minacciano "scomuniche" a tutti coloro che non adorano i Santi.
Parentesi per i distratti :
"Reazionàrio - agg.; anche s.m. Che (o Chi) auspica il ritorno a sistemi politici autoritari (est.) Retrogrado, fortemente conservatore e ostile al progresso; CONTR. Progressista.
E' indubbio che l'Inghilterra, nel periodo storico in questione, agisse in ottica imperialista e non mi sogno nemmeno di giustificare questo, tuttavia, nel caso specifico appunto, in India, era portatrice di un più avanzato metodo di governo, rispetto a quello vigente. Gandhi con la sua "involuzione" invece voleva che il sistema rimanesse quello che era, un sistema di caste in cui i cosiddetti "intoccabili", per esempio, continuassero a rimanere "intoccabili" per sempre.
Vogliamo continuare ad annoverarlo tra i miti di chi si "professa" progressista?
La storia ha un inizio ed una fine, non è perciò universalizzabile.

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