martedì 31 luglio 2007

Ah, se lo avevo saputo....


Un "genio" della comunicazione che ostenta un tatuaggio riproducente il logo "Juventus" sul braccio; che ha rischiato la vita con un overdose di cocaina ma è stato salvato dal pronto intervento di coloro che partecipavano al "festino" cioè il trans Patrizia & Company; e che fa parte della famiglia che possiede la maggioranza delle azioni della Ferrari e di chissà quante altre aziende che sponsorizzano centinaia di manifestazioni sportive d'ogni genere in tutto il mondo, si permette il lusso di scrivere sul blog di "Italiaindependent" un articolo sulla morale nello sport! (???)
Egli scrive:" Per chi come me, (...), si è avvicinato allo sport legandolo a valori come dignità, rispetto delle regole e sana competizione, vedere ciò che sta succedendo nel ciclismo e nella formula uno, corrisponde ad un tradimento. Imbrogli, menzogne, corruzione e squallide messe in scena.
Il ciclismo è ormai diventato una farsa, quasi come il wrestling. La F1 è addirittura grottesca, tanto è evidente l'inganno.
(....)".
Mhm....mi ricorda qualcosa....
La morale di tutto ciò potrebbe essere :"Chi non ha peccato, scagli la prima pietra!"
Invece la morale è :"(nel sistema economico capitalistico) chi non ha peccato, scagli la prima pietra!"
Nel sistema economico capitalista una delle regole che formano le fondamenta è "nessuna morale", altrimenti non si spiegherebbe lo sfruttamento da parte di una minoranza dirigente nei confronti della maggioranza del genere umano in nome del profitto.
Il capitalista o, per usare termini moderni, l'imprenditore sostiene la morale come la corda sostiene l'impiccato, parafrasando una nota frase di un noto personaggio di inizio secolo di cui non ricordo il nome (ahahahahahah.....).
Non esiste un padrone o capitalista o imprenditore ,che dir si voglia ,buono!
Il padrone o capitalista o imprenditore non è nè buono nè cattivo, nè democratico nè tiranno, nè comprensivo nè ottuso; egli è solo padrone o capitalista o imprenditore e tutto quello che fa e dice, lo fa e dice in funzione del profitto e dell'accumulazione, egli si è ormai affrancato dagli orpelli della moralità o dell'etica, ed è sciocco credere il contrario, tuttavia li utilizza per perseguire il proprio scopo.
Il signor Lapo Elkann nella frase finale del suo post dice chiaramente quel che lo infastidisce. Non il fatto che lo sport, in questo caso specifico, si sia trasformato totalmente in area utilizzabile a scopo di lucro, ma piuttosto che coloro che lo praticano e dirigono abbiano come fine più il profitto che la vittoria sportiva in sè, e non perchè ciò sia sbagliato ma perchè mette in cattiva luce i "professionisti" del lucro, gli imprenditori sponsorizzanti come lui.

2 commenti:

nullo ha detto...

nullo chiama nessuno ;-)

Anonimo ha detto...

Avanti "nullo"......passo...