lunedì 21 marzo 2011

La regola della palla medica

C'è stato un tempo in cui mi nutrivo di pane e calcio. Il Lunedì e il Giovedì calcio a otto con amici e non, Martedì e Mercoledì Coppa in tivù, il Sabato ad arbitrare i ragazzi nel Campionato Csi e la Domenica il Toro in tivù o allo stadio. E, giusto per completare la "setti"mana, il Fantacalcio.
Da un punto di vista un malato, dall'altro una vita normale. Poi, all'improvviso il botto.
Prima un problema alla caviglia, attività ferma un anno, e poi il raggiunto limite di saturazione mi hanno tolto il vizio.
Come i fumatori.
Ora mi stufo facilmente. Non provo più interesse. L'unica maniera in cui ingerisco calcio è tramite PlayStation.
Eraclito diceva che non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, in breve "panta-rei", tutto scorre. Non so se è stato il primo, di sicuro non è stato (e non è) l'unico a determinare la dinamicità del mondo e della vita.
Sembra impossibile, ma se ci si ferma un attimo a pensare scopriamo che tutto l'esistente si muove in continuazione anche se al nostro occhio appare il contrario. Muscoli involontari e volontari, nervi, organismi più o meno grandi, aria. In una parola, materia. E dato che tutto è costituito da materia, tutto si muove.
Questo significa che si "muove" anche il pensiero, che è composto da esperienza ed è in continuo sviluppo. Con ciò voglio dire che ogni essere umano, ma credo sia lo stesso per gli animali e ogni altro essere vivente, anche se apparentemente non sembra, non sarà mai la stessa persona. Da bambini ci piace il dolce e mangiare le caccole o ci si diverte a squartare una lucertola o si gioca a fare la casalinga, poi da adulti tutto questo, a parte alcuni casi definiti patologie (XD), ci disgusta.
Non necessarimente perchè "si cresce", semplicemente "si cambia".
Ecco, sono cambiato. Non in meglio o in peggio, semplicemente sono cambiato.
Oggi per me parlare di calcio equivale a parlare di un bel culo o di due seni ben fatti (sò homo!), cioè un semplice quanto inutile esercizio per non far rattrappire il muscolo della cavità orale.
Eppure, ciò nonostante (lo voglio sottolineare!) immancabile arriva qualcuno che ti fa: ".....hai visto la Canicattese United?".
Sulle prime si cerca di rimanere in un ambito di cortesia: "No, guarda sinceramente non mi interessa".
Ma "loro", gli "altri", "the others", insistono: "Cavoli che gol che ha fatto Piercarlo Strumpallazza! Grande vittoria del Roccacannuccia Fussball Klub!".
Allora, personalmente, adotto il metodo da me denominato "Uhm". Guardo il soggetto con lo stesso interesse riservato al bus numero 18 mentre aspetti il 25 e lancio il segnale: "...Uhm...".
Devo dire che determinati comportamenti umani mi lasciano perplesso.
Esiste una gran massa di persone, e prego di fare attenzione perchè non sostengo tutto ciò per snobismo o altro atteggiamento di superiorità, che hanno una scarsissima soglia di attenzione e dopo nemmeno tre minuti non riescono a mantenere la concentrazione mentre qualcuno gli parla di determinati argomenti, mentre riescono a seguire e a recepire perfettamente ogni genere di cazzata inerente lo sport nazionale.
Probabilmente è frutto di tutta una serie di imposizioni comportamentali fissate dalla televisione e tese ad abbassare la soglia generale di attenzione per meglio inculcare determinate tesi.
Si noti in proposito cosa accade durante la trasmissione di programmi che trattano temi di una certa rilevanza. Fino alla seconda metà degli Anni Ottanta, l'inquadratura rimaneva fissa sul soggetto che parlava inducendo quindi all'attenzione l'ascoltatore.
Oggi invece, l'inquadratura fissa un obbiettivo al massimo per 40-50 secondi e salta continuamente da un soggetto ad un altro, una pianta, il pubblico, eccetera, indipendentemente dal soggetto parlante.
Ma questo è un altro argomento, e mi fermo qui.