sabato 25 settembre 2010

My holidays 2010

Quest'anno in vacanza sono stato, per la prima volta in vita mia, nelle Marche in provincia di Ancona.
Ho sempre pensato che la "bellezza" di una vacanza non si misura tanto per il luogo che si visita, senza comunque tralasciarne l'importanza, ma per le persone con cui si condivide il tempo che si ha a disposizione. Ed anche in questo caso, per la maggior parte, è così.
Ho viaggiato con un vecchio, in tutti i sensi, amico e ho "conosciuto" e incontrato persone che già conoscevo ma mai avevo incontrato. E tutto ciò ha sicuramente reso la vacanza piacevole e "sicura", perché non avevo quasi dubbi sulla condizione di benessere che avrei provato.
Però, detta così, potrebbe apparire come la storia di una vacanza banale, quasi noiosa.
Invece è stato tutt'altro che un periodo di routine.
Non posso valutare il carattere generale degli abitanti, dato il breve tempo a disposizione, posso però dire che un particolare mi ha colpito, ossia che si ha l'impressione che il capoluogo sia dipendente dalla provincia e non viceversa. Si ha, insomma, l'impressione che più il nucleo urbano è grande e meno è appetito dalla popolazione.
Ancona, per esempio, non offre granché al turista, differentemente dalle più piccole Jesi, Recanati, Numana, Senigallia, Osimo. Nella loro indubbia provincialità di, relativamente, piccoli centri si offrono come mete ambite agli occhi curiosi del forestiero ma anche dell'abitudinario abitante. Novità, questa, ma anche delusione per certi versi. Dato che Ancona possiede un porto internazionale ed è quindi luogo di passaggio quasi obbligato a chi voglia attraversare l'Adriatico.
Si potrebbe pensare che, dato che era la prima volta, sia rimasto affascinato perché ho visitato luoghi sconosciuti, ma aldilà di questa verità, il fatto piacevole è che mi è parso di conoscere e addirittura abitare quei posti da sempre. Ho avuto l'impressione, ovvero, di trovarmi a casa mia. E quest'agio mi pesa molto.
Perché quando si parte inevitabilmente si ritorna e ciò crea una fastidiosa sensazione di disagio.
Senza voler essere affatto banale, ma comunque conscio che potrebbe così apparire, ricordo alcuni versi de "L'infinito" di Leopardi e ritrovo immagini mentali di quel che ho visto: silenzio e profondissima quiete, negato quasi a chi come me vive in una metropoli; il vento, quasi perenne che anche lontano dal mare da la sensazione del mare, appunto; e le stagioni che, attraversando le campagne, sembra di toccarle con mano, la terra bruna, le dolci colline e gli alberi. Sembra proprio di naufragare in quel mare, e la sensazione è effettivamente dolce.
Non è ovviamente mia intenzione fare uno spot turistico alla Regione Marche, voglio però, in questo modo, ringraziare per l'ospitalità offertami mai ostentata e, forse, per questo maggiormente gradita in quanto genuina.
E poi si torna a casa, in città. Nella mia città, Torino.
Che amo, sinceramente, ma che mi risulta ora quasi una prigione.

sabato 4 settembre 2010

La Terza Repubblica, una repubblica conto terzi.

La Terza Repubblica sarà migliore delle precedenti.
L'accesso al parlamento rispecchierà le regole dell'Nba e sarà a numero chiuso.
I partiti ammessi saranno solo quattro, due di governo e due d'opposizione: l'attuale PdL, che si trasformerà in Fondazione Italiana Grassi Antibolscevichi, sarà alleato all'attuale Lega Nord, che si trasformerà in Insurrezionalisti Venetolombardi per l'Autonomia; l'attuale PD, che inglobando tutta la Sinistra diventerà Federazione Americanizzata Maanche Europea, sarà alleato all'attuale Udc, che diventerà Democratici Internazionalisti Omeopatici.
I partiti d'opposizione potranno governare solo durante gli anni bisestili.
Sarà una Repubblica dell'Amore e il Presidente si chiamerà Lord One.
La televisione sarà proibita nelle case dei cittadini con reddito inferiore ai 2 milioni di euro, ma diventerà obbligatorio guardarla tutt'insieme nelle attuali chiese attrezzate con enormi schermi e mega impianti stereo.
Il diritto al voto sarà esteso agli animali domestici, cani, gatti, pesci rossi, tartarughe e pitoni, che, come si sa, "sono meglio delle persone". Ma questo causerà comunque le proteste delle associazioni "Coda lunga e moschetto, l'elettore perfetto!" e "Piccioni di tutto il mondo unitevi!" che rivendicheranno il diritto per ratti e colombi.
Ai comunisti verrà imposto di tagliarsi i capelli a zero e, per evitare confusione, verranno fornite parrucche di stato ai calvi.
Ogni mese verranno organizzati i "Giochi dell'Amore Democratico", questa sarà l'unica occasione riservata ai comunisti di farsi vedere per strada senza rischiare l'arresto. Si svolgeranno nelle piazze delle città e consisteranno nelle cosiddette "mattanze comiche": i bolscevichi verranno suddivisi in piccoli gruppi, gli verrà chiesto di parlare di Lenin e di Marx e poi, tra le sguaiate risa generali, verranno presi a schiaffi a turno. Il tutto con il benestare del Vescovo che, dal palco, ripeterà nel microfono la litanìa: "...E ringraziate tutt'insieme che siamo in democrazia...straccioni! E ringraziate tutt'insieme che siamo in democrazia...straccioni! E ringraziate tutt'insieme che siamo in democrazia...straccioni!".
Anche i rapporti di lavoro cambieranno.
I sindacati non esisteranno più tranne l'unico permesso dalla legge, il "Sindacato TOtale Contro l'AZione-di-disturbo-dei-fannulloni-comunisti".
L'acronimo CGIL diventerà, per legge, il suono onomatopeico dello starnuto nei fumetti. La Fiom sarà fuorilegge, la parola "Cremaschi" sarà bandita dal vocabolario e gli abitanti di Crema saranno chiamati "credini", dall'unione di cittadini e crema.
L'orario di lavoro verrà riformato. Tutti i lavoratori avranno l'obbligo contrattuale di essere impiegati per 8 ore in azienda e 3 nella casa del proprietario della stessa.
Infine, dopo una lunga battaglia contro Buttiglione e la Binetti sull'obbligo dell'utilizzo della "lingua di pezza" nei licei classici durante la traduzione a voce dal latino, Nichi Vendola sarà eletto Papa. E la prima innovazione che opererà sarà l'obbligo del foggiano durante la Messa.
E saremo tutti più felici e più belli.
E ci ameremo molto.