mercoledì 30 luglio 2008
Mutatis mutandis
martedì 29 luglio 2008
domenica 27 luglio 2008
Ratzingerianamente
Torna a grande richiesta la rubrica "Ecchisenefrega".
Da "repubblica.it":
Castelgandolfo - Un particolare saluto "a chi non potrà concedersi il lusso della pausa estiva, ai malati, ai carcerati, agli anziani, alle persone sole o costrette a soffrire il caldo delle città". Papa Benedetto XVI, che domani partirà per un periodo di riposo a Bressanone in Alto Adige, ha oggi augurato agli italiani che si trovano in vacanza "giorni sereni" di distensione fisica e spirituale, ma ha rivolto un augurio ancora più sentito a chi, per varie ragioni, non può permettersi una vacanza.
Che buono.....
venerdì 25 luglio 2008
Dogma non dogma, questo è il problema...
Ci risiamo!
Nello stralcio d'intervista che segue, pubblicata sul numero 11 della rivista "Diogene", il filosofo Giulio Giorello si dichiara favorevole alla libertà di pensiero.
Peccato che la libertà di cui parla non è la libertà per tutti.
D: «Nel suo saggio “Di nessuna chiesa”, Lei cita l'antropologo Clifford Geertz per il quale la società aperta sarebbe una sorta di "bazar levantino", caotico quanto si vuole, ma in cui ognuno ha il suo posto di vendita. Ritiene che una certa confusione sia un segno salutare di una società libera?»
R: «And from the very beginning there was dissension and confusion, ebbe a scrivere Karl Popper in un celebre intervento poi incluso in “Congetture e confutazioni”. Non stava facendo una qualche esegesi vetero-testamentaria, anche se il suo inglese ricorda quello della Versione Autorizzata di Re Giacomo (VI di Scozia e I di Inghilterra), bensì stava parlando dello "scisma" della fisica novecentesca, in particolare della controversia tra Albert Einstein e Niels Bohr a proposito della struttura e del significato della meccanica quantistica. Basterebbe pensare alle ricadute di quella memorabile battaglia di giganti, in particolare ai dibattiti susseguiti al celebre teorema di John Bell, per capire come una disparità di opinioni e persino un'atmosfera da bazar giovino "sul lungo periodo" alla crescita della conoscenza.
Vale lo stesso per la società civile? Si, almeno se pensiamo che un modello di società aperta sia stato costituito inizialmente da quella che Galileo chiamava "la Republica delle Lettere", cioè la comunità dei "virtuosi" in "filosofia naturale", oggi diremmo scienza, via via strutturatasi in accademie e istituti di ricerca. Si tratta di un elemento fondamentale del processo di modernizzazione; anzi, del tipo di "rete" intellettuale e sociale che ha segnato lo stacco dal "tempo dei maghi", per usare la pregnante caratterizzazione dello storico della scienza Paolo Rossi. Ovviamente, il mondo è anche pieno di persone che temono questo tipo di caos: o si tratta di gente vile, gente cioè che vorrebbe edificare il patto sociale sulle paure, un pessimo materiale da costruzione, o di personaggi molto astuti che deplorano il bazar perché vorrebbero aver loro il controllo della merce esposta. Usurpatori.»
(...)
D: «Michel Onfray sostiene che nel dibattito fra razionalità scientifica e fede lo Stato non dovrebbe essere neutro, ma sostenere e promuovere la scienza e l'etica laica. Lei condivide tale affermazione?»
R: «Onfray può ovviamente sostenere quello che vuole. Ma i suoi argomenti mi sembrano molto deboli. Per esempio, vedasi il volume collettivo "Atei o credenti. Filosofia, politica, etica, scienza" (Fazi editore, 2007), ove i suoi due partner, Paolo Flores D'Arcais e Gianni Vattimo, non mi sembrano presentare tesi migliori. Io rimango un seguace di Thomas Jefferson, il "risoluto ribelle" della Virginia poi diventato terzo presidente degli Stati Uniti, il quale era cristallino nel sostenere che anche una scienza di Stato sarebbe un'ulteriore versione della tirannide .
(...)
Il filosofo John Stuart Mill fu fautore del diritto dei popoli di dichiararsi indipendenti da altri popoli, e sostenne le rivendicazioni degli Stati Uniti e dell'Irlanda. Ma, al tempo della Guerra Civile americana, non era certo tenero con le dichiarazioni di indipendenza dei vari Stati secessionisti del Sud schiavista, dal momento che in tali Stati uscire dall'Unione significava perpetuare l'oppressione dei neri. Dunque, ogni "principio" va valutato applicazione per applicazione sulla base delle conseguenze che esso potrebbe produrre.»
D: «Maurizio Ferraris sostiene che l'attuale ritorno della religiosità sia un fenomeno superficiale: il credente poco o nulla sa della religione, crede nel Papa, non nei dogmi. Alla domanda "in cosa crede chi crede" Ferraris così risponde:"Al Papa della televisione. Lei come risponderebbe?»
R: «Semplicemente così: sono fatti loro! A me non interessano le credenze dei cattolici italiani, o dei protestanti nordirlandesi o degli islamici sull'altra sponda del Mediterraneo. Mi interessano le loro azioni. Se violano la "mia" libertà, intesa come dispiegamento delle mie preferenze, quelle che Joseph Ratzinger chiama sprezzantemente "voglie", la risposta non può essere che una: lotta senza quartiere.»
(...)
???.....Mi sono perso qualcosa?
Quindi nel "bazar" le sue libertà non sono contemplate?E di cosa si è parlato, allora, finora?
mercoledì 23 luglio 2008
I grandi quesiti irrisolti
lunedì 21 luglio 2008
Un giorno col nonno
Poi siamo andati a fare un giretto per il quartiere e alcuni negozianti si sono congratulati con lui per la forma fisica nonostante l'età e la malattia, lui ha risposto a tutti con un caloroso:
Finita la giornata l'ho riaccompagnato alla casa di cura, gli ho chiesto se era stato bene e lui mi ha salutato con un delicato:
Non so perchè, ma continua a ronzarmi per la testa una domandina: Cosa avrà voluto dire?
domenica 20 luglio 2008
Salvagente collaudato.....
E' oramai noto che l'economia americana si nutre di cadaveri.
Detto ciò, mi lasciano perplesso le dichiarazioni di George W. Bush nel consueto discorso del sabato alla radio :"nonostante le innumerevoli sfide, l'economia si e' mostrata resistente: le esportazioni hanno continuato ad aumentare, la crescita della produttivita' e' rimasta sostenuta e l'economia nel primo trimestre e' cresciuta, anche se meno di quanto ci sarebbe piaciuto".
Nonostante la recessione stia devastando l'economia statunitense, il presidente ostenta sicurezza.
Novembre non è così lontano, sarà mica già pronta la campagna contro l'Iran?
sabato 19 luglio 2008
W la squola!
mercoledì 16 luglio 2008
Umani...meno umani?
Nel romanzo, possedere un animale è un segno distintivo dell'appartenenza al genere umano e del proprio benessere economico.
Trovo che ci sia una preoccupante analogia con il mondo occidentale, infatti molto raramente mi è capitato di vedere un extracomunitario a passeggio con un cane.
lunedì 14 luglio 2008
sabato 12 luglio 2008
venerdì 11 luglio 2008
giovedì 10 luglio 2008
La morte in diretta
Non sono un moralista ma negli ultimi tempi sopporto sempre meno il vouyerismo morboso che si appiccica ad ogni disgrazia.
In ordine di tempo l'ultima che mi ha disgustato è la vicenda della ragazza padovana prima scomparsa e poi trovata senza vita in Spagna.
martedì 8 luglio 2008
domenica 6 luglio 2008
Paranoia
Oggi stò male, malissimo anzi.
Non mi sentivo così solo e triste da parecchio tempo e così ho deciso di uscire per andare a comprare il giornale.
Nel bar, mentre bevevo un caffè, ho dato una scorsa rapida alla prima pagina e mi è saltato all'occhio l'intervista al ministro Sacconi sul tema dei salari. Sfoglio fino a pagina 7 e inizio a leggere.
Il discorso è questo: da un lato i bottegai si lamentano del fatto che le vendite sono sempre più scarse e il periodo nero sarà più lungo del previsto; dall'altro i manager dicono che la produzione deve aumentare e i salari diminuire perchè sennò la competitività stagna; in mezzo, come al solito, i lavoratori dipendenti si lamentano di non guadagnare abbastanza per arrivare a fine mese pur lavorando quanto basta (e "quanto basta" per il sottoscritto equivale a non più di otto ore al giorno! non poco nè troppo, il giusto! insomma ventiquattrore dalle quali se ne sottraggono otto per riposare, otto per vivere ed otto per lavorare!).
A dire il vero non mi intendo molto di economia ma sono capace a svolgere le più elementari operazioni aritmetiche; il ministro Sacconi, invece, in questa materia è ferratissimo, o perlomeno dovrebbe esserlo vista la carica che ricopre!
Ebbene, il succitato dice che il problema rientra nell'ambito della dimensione globale dell'economia in cui sono aumentate le richieste di "prodotti primari", e punta il dito verso gli speculatori finanziari. La soluzione, secondo lui, stà nel "legare i salari alla produttività", ossia più lavori più guadagni.
Ma bravo il nostro ministro che ha capito ed ha già risolto il problema, peccato che con questo tipo di acqua calda ci si può solo sciacquare i piedi!
Ora, da perfetto ignorante in materia, mi piacerebbe porre una domandina allo scaltro Sacconi.
Se un lavoratore dipendente di un'azienda che produce, per esempio, automobili, che guadagna (stavolta consideriamo il netto e non il lordo che viene propinato comunemente nelle indagini di mercato...) circa 1300 euro e deve mantenere la sua famiglia composta da moglie e due figli in età scolare, e immaginiamo altresì che la moglie sia impiegata part-time (non possono permettersi una baby sytter e quindi fuori dall'orario scolastico essa deve badare ai figli...) come colf tre giorni alla settimana e guadagni circa 10 euro l'ora per un totale di 500 euro circa mensili, insomma in totale arrivano all'incirca a 1800 euro mensili con i quali, tolte tutte le spese fisse, se arrivano a fine mese è un miracolo, quante ore dovrà fare di straordinario per potersi permettere il lusso di comprare a rate una delle automobili che egli stesso produce?
Parliamo di sacrifici.
I lavoratori dipendenti devono sempre fare sacrifici ed infatti i salari sono fermi da almeno un decennio (secondo il grafico di oggi su "La Stampa", tra i dodici Paesi sviluppati dell'Occidente l'Italia occupa la nona piazza con 19.861 euro annui pro capite), di contro il costo della vita sale. Ho svolto il mestiere di barman per quasi vent'anni e porto la mia testimonianza: una bottiglietta di succo di frutta della capienza di circa 20cl. costa al proprietario del bar circa 50 centesimi di euro, egli la rivende all'avventore in cambio di 2 euro, ha un ricavo pari a 4 volte il costo, perciò vendendo 1 bottiglietta e mezzo si ripaga un pack da 6 bottigliette.
E' chiaro il concetto?
Stò ancora male...chissà che distendermi ascoltando un po' della stupenda voce della meravigliosa Carmen non mi sollevi dalla tristezza.
Buonanotte.
sabato 5 luglio 2008
Oscurateci tutti!
Attenzione!
Difendiamo il nostro diritto garantito dall'art.21 della Costituzione ed esprimete la vostra solidarietà a Carlo Ruta qui: www.censurati.it/voxpeople/carloruta