mercoledì 30 luglio 2008

Mutatis mutandis

Per comprendere meglio l'importanza della questione morale all'interno del dibattito sul postmodernismo non può essere trascurata una figura di spicco, un uomo che viene considerato uno dei più importanti statisti del Ventesimo secolo: Henry Kissinger.
Probabilmente molti hanno già sentito questo nome ma chissà quanti conoscono la portata, a livello internazionale, delle sue azioni?
Quindi, giusto per rendersi conto di chi stiamo parlando invito alla lettura dei seguenti, brevi, articoli:
Ma veniamo al punto.
In un articolo pubblicato dal quotidiano "La Stampa", il 5 maggio 2008, dal titolo "Il politico ha diritto di mentire" il teologo svizzero Hans Kung contesta le tesi di Kissinger contenute nel suo saggio, "Diplomacy".
Leggiamone uno stralcio.
"Una domanda etica cruciale per il successore di Bush e': un Presidente deve mentire? Ci sono circostanze in cui e' costretto a farlo?
L'ex segretario di Stato Kissinger non ha difficolta' a giustificare le menzogne. Ritiene che lo Stato, e percio' lo statista, abbia una morale diversa da quella del cittadino. Ha messo in pratica questa teoria nei suoi anni all'amministrazione Nixon e piu' tardi l'ha energicamente difesa nel suo saggio, citando figure storiche che ammira, come Richelieu, Metternich, Bismarck e Roosevelt.
Quando gli dissi che quel genere di politica del potere mi sembrava inaccettabile, mi rispose, non senza ironia, che i teologi vedono le cose "dall'alto", mentre gli uomini di Stato le osservano "dal basso".
Ho posto la stessa domanda sulla menzogna e l'etica politica a un amico comune, l'ex cancelliere della Germania federale Helmut Schmidt, in occasione della Lezione di Etica Globale che nel 2007 tenne all'Universita' di Tubinga: "Henry Kissinger dice che lo Stato ha una morale diversa da quella di un individuo - la vecchia tradizione dai tempi di Machiavelli. Un politico che si occupi di affari esteri ha davvero diritto a una condotta speciale?".
Schmidt replico': "Sono fermamente convinto che non esiste una morale diversa per l'uomo politico, anche per quello che si occupa di affari esteri. L'idea opposta e' stata sostenuta da molti politici nell'Europa del XIX secolo. Forse Henry vive ancora nell'Ottocento... Non so. Ne' so se oggi difenderebbe ancora quel punto di vista". Apparentemente si'."
E ancora: "All'epoca di Metternich e Talleyrand due diplomatici potevano ancora mentirsi l'un l'altro. Oggi invece una diplomazia segreta efficace richiede franchezza, nonostante le piu' astute tattiche di negoziato. Gli sporchi trucchi e gli inganni alla lunga non pagano. Perche'? Perche' minano la fiducia. E senza fiducia e' impossibile una politica che dia forma al futuro. Cosi' la prima virtu' diplomatica e' l'amore per la verita', secondo quanto scrisse il diplomatico britannico Sir Harold Nicolson nel suo classico del 1993 "Diplomacy" - che, incidentalmente, Kissinger cita solo di malavoglia nella pagina dei copyright del suo "Diplomacy" (e poi ignora).
Questo significa che statisti come Thomas Jefferson avevano ragione: esiste un'unica etica. I politici e gli uomini di Stato non hanno diritto a una morale speciale.
I criteri etici che si applicano agli individui vanno applicati anche agli Stati. Neppure i fini politici giustificano i mezzi immorali.
Cosi' la verita', che dall'Illuminismo e' stata riconosciuta come la precondizione della societa' umana, vale non solo per i comuni cittadini ma anche per i politici - anzi,soprattutto per i politici. Perche'?
Perche' i politici hanno una responsabilita' particolare del bene comune e, ancor piu', godono di un numero considerevole di privilegi."
Il concetto è molto chiaro.
Per ovvie motivazioni opposte, il teologo non riesce a comprendere (o non vuole) ciò che, non solo è chiaro, ma addirittura scontato per lo statista, ossia la morale dell'individuo postmodernista per il quale "tutto è" e "tutto non è".
Il problema che ci urge affrontare, onde evitare di rimanere intrappolati in una condizione del tipo "cane mangia cane", è se questo tipo di morale, diciamo così "volatile", è condivisibile o meno.
La mia risposta è, decisamente, no!

domenica 27 luglio 2008

Ratzingerianamente

Torna a grande richiesta la rubrica "Ecchisenefrega".

Da "repubblica.it":

Castelgandolfo - Un particolare saluto "a chi non potrà concedersi il lusso della pausa estiva, ai malati, ai carcerati, agli anziani, alle persone sole o costrette a soffrire il caldo delle città". Papa Benedetto XVI, che domani partirà per un periodo di riposo a Bressanone in Alto Adige, ha oggi augurato agli italiani che si trovano in vacanza "giorni sereni" di distensione fisica e spirituale, ma ha rivolto un augurio ancora più sentito a chi, per varie ragioni, non può permettersi una vacanza.

Che buono.....

venerdì 25 luglio 2008

Dogma non dogma, questo è il problema...

Ci risiamo!
Nello stralcio d'intervista che segue, pubblicata sul numero 11 della rivista "Diogene", il filosofo Giulio Giorello si dichiara favorevole alla libertà di pensiero.
Peccato che la libertà di cui parla non è la libertà per tutti.
D: «Nel suo saggio “Di nessuna chiesa”, Lei cita l'antropologo Clifford Geertz per il quale la società aperta sarebbe una sorta di "bazar levantino", caotico quanto si vuole, ma in cui ognuno ha il suo posto di vendita. Ritiene che una certa confusione sia un segno salutare di una società libera?»
R: «And from the very beginning there was dissension and confusion, ebbe a scrivere Karl Popper in un celebre intervento poi incluso in “Congetture e confutazioni”. Non stava facendo una qualche esegesi vetero-testamentaria, anche se il suo inglese ricorda quello della Versione Autorizzata di Re Giacomo (VI di Scozia e I di Inghilterra), bensì stava parlando dello "scisma" della fisica novecentesca, in particolare della controversia tra Albert Einstein e Niels Bohr a proposito della struttura e del significato della meccanica quantistica. Basterebbe pensare alle ricadute di quella memorabile battaglia di giganti, in particolare ai dibattiti susseguiti al celebre teorema di John Bell, per capire come una disparità di opinioni e persino un'atmosfera da bazar giovino "sul lungo periodo" alla crescita della conoscenza.
Vale lo stesso per la società civile? Si, almeno se pensiamo che un modello di società aperta sia stato costituito inizialmente da quella che Galileo chiamava "la Republica delle Lettere", cioè la comunità dei "virtuosi" in "filosofia naturale", oggi diremmo scienza, via via strutturatasi in accademie e istituti di ricerca. Si tratta di un elemento fondamentale del processo di modernizzazione; anzi, del tipo di "rete" intellettuale e sociale che ha segnato lo stacco dal "tempo dei maghi", per usare la pregnante caratterizzazione dello storico della scienza Paolo Rossi. Ovviamente, il mondo è anche pieno di persone che temono questo tipo di caos: o si tratta di gente vile, gente cioè che vorrebbe edificare il patto sociale sulle paure, un pessimo materiale da costruzione, o di personaggi molto astuti che deplorano il bazar perché vorrebbero aver loro il controllo della merce esposta. Usurpatori.
»
(...)
D: «Michel Onfray sostiene che nel dibattito fra razionalità scientifica e fede lo Stato non dovrebbe essere neutro, ma sostenere e promuovere la scienza e l'etica laica. Lei condivide tale affermazione?»
R: «Onfray può ovviamente sostenere quello che vuole. Ma i suoi argomenti mi sembrano molto deboli. Per esempio, vedasi il volume collettivo "Atei o credenti. Filosofia, politica, etica, scienza" (Fazi editore, 2007), ove i suoi due partner, Paolo Flores D'Arcais e Gianni Vattimo, non mi sembrano presentare tesi migliori. Io rimango un seguace di Thomas Jefferson, il "risoluto ribelle" della Virginia poi diventato terzo presidente degli Stati Uniti, il quale era cristallino nel sostenere che anche una scienza di Stato sarebbe un'ulteriore versione della tirannide .
(...)
Il filosofo John Stuart Mill fu fautore del diritto dei popoli di dichiararsi indipendenti da altri popoli, e sostenne le rivendicazioni degli Stati Uniti e dell'Irlanda. Ma, al tempo della Guerra Civile americana, non era certo tenero con le dichiarazioni di indipendenza dei vari Stati secessionisti del Sud schiavista, dal momento che in tali Stati uscire dall'Unione significava perpetuare l'oppressione dei neri. Dunque, ogni "principio" va valutato applicazione per applicazione sulla base delle conseguenze che esso potrebbe produrre.»
D: «Maurizio Ferraris sostiene che l'attuale ritorno della religiosità sia un fenomeno superficiale: il credente poco o nulla sa della religione, crede nel Papa, non nei dogmi. Alla domanda "in cosa crede chi crede" Ferraris così risponde:"Al Papa della televisione. Lei come risponderebbe?»
R: «Semplicemente così: sono fatti loro! A me non interessano le credenze dei cattolici italiani, o dei protestanti nordirlandesi o degli islamici sull'altra sponda del Mediterraneo. Mi interessano le loro azioni. Se violano la "mia" libertà, intesa come dispiegamento delle mie preferenze, quelle che Joseph Ratzinger chiama sprezzantemente "voglie", la risposta non può essere che una: lotta senza quartiere.»
(...)
???.....Mi sono perso qualcosa?
Quindi nel "bazar" le sue libertà non sono contemplate?E di cosa si è parlato, allora, finora?

mercoledì 23 luglio 2008

I grandi quesiti irrisolti

".....Quale....gobba?...."
"...Lupu, ululà....o lupu ululì?..."
"...Potrebbe essere peggio?..."
"...Che cos'è che esattamente fa con lui?..."



lunedì 21 luglio 2008

Un giorno col nonno

Ieri ho passato una meravigliosa giornata con nonno Umby.
Sono andato a prenderlo alla casa di cura e lui mi aspettava sulla porta, l'ho salutato con la mano da lontano e lui mi ha risposto:

Poi siamo andati a fare un giretto per il quartiere e alcuni negozianti si sono congratulati con lui per la forma fisica nonostante l'età e la malattia, lui ha risposto a tutti con un caloroso:



L'ho portato a mangiare nel mio ristorante preferito perchè sò che gli piacciono le specialità piemontesi; abbiamo mangiato alcuni antipasti, dei tagliolini al sugo d'arrosto e per dessert della panna cotta. Una volta finito il pranzo, siamo andati alla cassa per pagare il conto e, molto gentilmente, il proprietario del locale ci ha chiesto se eravamo soddisfatti. Il nonno ha risposto con un perentorio:


Finita la giornata l'ho riaccompagnato alla casa di cura, gli ho chiesto se era stato bene e lui mi ha salutato con un delicato:



Non so perchè, ma continua a ronzarmi per la testa una domandina: Cosa avrà voluto dire?

domenica 20 luglio 2008

Salvagente collaudato.....

E' oramai noto che l'economia americana si nutre di cadaveri.

Detto ciò, mi lasciano perplesso le dichiarazioni di George W. Bush nel consueto discorso del sabato alla radio :"nonostante le innumerevoli sfide, l'economia si e' mostrata resistente: le esportazioni hanno continuato ad aumentare, la crescita della produttivita' e' rimasta sostenuta e l'economia nel primo trimestre e' cresciuta, anche se meno di quanto ci sarebbe piaciuto".

Nonostante la recessione stia devastando l'economia statunitense, il presidente ostenta sicurezza.

Novembre non è così lontano, sarà mica già pronta la campagna contro l'Iran?

sabato 19 luglio 2008

W la squola!

Ah....finalmente!
E' bello scoprire che quando si propongono porcate, in parlamento tutti si trovano d'accordo.

In futuro la scuola diventerà a tutti gli effetti un'azienda.
Infatti ogni istituto avrà un consiglio d'amministrazione, potrà diventare fondazione così da avere finanziamenti privati, i professori non saranno più dipendenti pubblici ma diverranno professionisti ed avranno un proprio albo così da eliminare il problema del precariato perchè potranno rimanere disoccupati.....ma non precari!
L'esempio arriva dalla Finlandia.
Ed è, secondo me, l'ennesima conferma che il sistema economico dominante non si preoccupa minimamente dell'essere umano in quanto tale ma solo dal punto di vista del profitto.
Sbaglierò sicuramente perchè sono un inguaribile romantico che crede ancora scioccamente al sentimento.
Che fine farà l'amore e la passione per le arti, la letteratura, la conoscenza in genere che i vecchi professori elargivano ai loro studenti?
Sarà sostituito dalla brama di potere e di profitto, ecco la risposta.
Non vivo sulla Luna e ne sono consapevole ma mi piaceva pensare che, nonostante le molte contraddizioni, l'istruzione e l'educazione scolastica rimanessero isole felici.
So che l'esempio può non essere appropriato ma tutto ciò mi ricorda i diversi sistemi carcerari: in alcuni si entra ladri e si esce assassini, in altri si entra assassini e si esce persone. Sembra forte e fuori luogo ma il carcere ha anche funzione educativa, deve reintegrare nella società quegli individui che hanno infranto le regole del vivere civile.
La scuola "sfornava" pensatori in senso ampio anche per merito di insegnanti innamorati della loro professione, d'ora in poi "sfornerà" solo lupi pronti a sbranare altri lupi perchè educati da altri lupi!
Ma sì....ma chissenefrega....lasciamo che tutto vada a farsi fottere!
Che ci frega, tanto si tratta solo dei nostri figli, delle future generazioni, delle future classi che dirigeranno il nostro Paese.....

mercoledì 16 luglio 2008

Umani...meno umani?

Da qualche giorno un pensiero mi rimbalza in testa continuamente.
Gli umani.
Gli animali domestici.
Gli animali domestici e gli umani.
Chi non possiede, o non ha mai posseduto, un animale domestico?
Cani, gatti, uccelli, pesci, serpenti, e alcuni, ma non per scelta, addirittura....ratti o insetti!
Ebbene, tutto ciò ricorda uno dei libri che preferisco e che viene considerato il capolavoro di Philip K. Dick:"Gli androidi sognano pecore elettriche?".

Nel romanzo, possedere un animale è un segno distintivo dell'appartenenza al genere umano e del proprio benessere economico.

Trovo che ci sia una preoccupante analogia con il mondo occidentale, infatti molto raramente mi è capitato di vedere un extracomunitario a passeggio con un cane.

lunedì 14 luglio 2008

venerdì 11 luglio 2008

giovedì 10 luglio 2008

La morte in diretta

Non sono un moralista ma negli ultimi tempi sopporto sempre meno il vouyerismo morboso che si appiccica ad ogni disgrazia.

In ordine di tempo l'ultima che mi ha disgustato è la vicenda della ragazza padovana prima scomparsa e poi trovata senza vita in Spagna.

Seguendo distrattamente la vicenda mi sono accorto che il livello di schifo è andato via via aumentando, il cosiddetto "diritto alla cronaca" di giornali e telegiornali si è trasformato in smania di ficcare il naso nell'intimità delle persone direttamente toccate dal dolore che una vicenda simile comporta.
Intere troupe televisive che, alla maniera dei peggiori film americani di genere, stazionano perennemente davanti alla porta dell'abitazione dei genitori hanno portato il mio livello di disgusto sempre più in alto :"Ma finitela con 'sta mania...lasciate stare 'sta povera gente....non avete un minimo di rispetto per il dolore altrui?", pensavo.
Fino a quando, vedendo l'atteggiamento alquanto distaccato e, per me, eccesivamente freddo del padre, ho incominciato a pensare che forse la situazione che si era creata tutto sommato non infastidiva più di tanto.
E' ovvio che non voglio giudicare il comportamento di questa persona, ma semplicemente non lo condivido.
E' probabile che il problema sia solo mio, nel senso che se mi trovassi in una situazione del genere non mi piacerebbe avere intorno un branco di squali affamati dei miei fatti personali.
Invece la realtà è diversa.
Perfetti sconosciuti che si affannano a lasciare bigliettini con frasi retoriche e fiori dedicati alle vittime sono diventati la normalità; funerali esageratamente affollati da gente che i disgraziati nemmeno conoscevano e che rompono fastidiosamente i solenni silenzi riflessivi con applausi a scena aperta quasi assistessero a pièce teatrali o a concerti rock; eccetera eccetera.
Non stiamo esagerando?

domenica 6 luglio 2008

Paranoia



Oggi stò male, malissimo anzi.

Non mi sentivo così solo e triste da parecchio tempo e così ho deciso di uscire per andare a comprare il giornale.

Nel bar, mentre bevevo un caffè, ho dato una scorsa rapida alla prima pagina e mi è saltato all'occhio l'intervista al ministro Sacconi sul tema dei salari. Sfoglio fino a pagina 7 e inizio a leggere.

Il discorso è questo: da un lato i bottegai si lamentano del fatto che le vendite sono sempre più scarse e il periodo nero sarà più lungo del previsto; dall'altro i manager dicono che la produzione deve aumentare e i salari diminuire perchè sennò la competitività stagna; in mezzo, come al solito, i lavoratori dipendenti si lamentano di non guadagnare abbastanza per arrivare a fine mese pur lavorando quanto basta (e "quanto basta" per il sottoscritto equivale a non più di otto ore al giorno! non poco nè troppo, il giusto! insomma ventiquattrore dalle quali se ne sottraggono otto per riposare, otto per vivere ed otto per lavorare!).

A dire il vero non mi intendo molto di economia ma sono capace a svolgere le più elementari operazioni aritmetiche; il ministro Sacconi, invece, in questa materia è ferratissimo, o perlomeno dovrebbe esserlo vista la carica che ricopre!

Ebbene, il succitato dice che il problema rientra nell'ambito della dimensione globale dell'economia in cui sono aumentate le richieste di "prodotti primari", e punta il dito verso gli speculatori finanziari. La soluzione, secondo lui, stà nel "legare i salari alla produttività", ossia più lavori più guadagni.

Ma bravo il nostro ministro che ha capito ed ha già risolto il problema, peccato che con questo tipo di acqua calda ci si può solo sciacquare i piedi!

Ora, da perfetto ignorante in materia, mi piacerebbe porre una domandina allo scaltro Sacconi.

Se un lavoratore dipendente di un'azienda che produce, per esempio, automobili, che guadagna (stavolta consideriamo il netto e non il lordo che viene propinato comunemente nelle indagini di mercato...) circa 1300 euro e deve mantenere la sua famiglia composta da moglie e due figli in età scolare, e immaginiamo altresì che la moglie sia impiegata part-time (non possono permettersi una baby sytter e quindi fuori dall'orario scolastico essa deve badare ai figli...) come colf tre giorni alla settimana e guadagni circa 10 euro l'ora per un totale di 500 euro circa mensili, insomma in totale arrivano all'incirca a 1800 euro mensili con i quali, tolte tutte le spese fisse, se arrivano a fine mese è un miracolo, quante ore dovrà fare di straordinario per potersi permettere il lusso di comprare a rate una delle automobili che egli stesso produce?

Parliamo di sacrifici.

I lavoratori dipendenti devono sempre fare sacrifici ed infatti i salari sono fermi da almeno un decennio (secondo il grafico di oggi su "La Stampa", tra i dodici Paesi sviluppati dell'Occidente l'Italia occupa la nona piazza con 19.861 euro annui pro capite), di contro il costo della vita sale. Ho svolto il mestiere di barman per quasi vent'anni e porto la mia testimonianza: una bottiglietta di succo di frutta della capienza di circa 20cl. costa al proprietario del bar circa 50 centesimi di euro, egli la rivende all'avventore in cambio di 2 euro, ha un ricavo pari a 4 volte il costo, perciò vendendo 1 bottiglietta e mezzo si ripaga un pack da 6 bottigliette.

E' chiaro il concetto?

Stò ancora male...chissà che distendermi ascoltando un po' della stupenda voce della meravigliosa Carmen non mi sollevi dalla tristezza.

Buonanotte.

sabato 5 luglio 2008

Oscurateci tutti!

Attenzione!

Il tribunale di Modica (Rg) ha condannato in primo grado, per diffamazione, a 7 mesi di carcere lo storico siciliano Carlo Ruta per il reato di "stampa clandestina".
Avete letto bene, STAMPA CLANDESTINA!!!
La particolarità che coinvolge una buona parte di noi (blogger) è che il succitato era il proprietario del blog www.accaddeinsicilia.net.
La sua colpa è stata quella di pubblicare inchieste su determinati avvenimenti e, probabilmente, l'aver pestato piedi eccellenti.
Un altro caso è quello di Antonino Monteleone ( www.antoninomonteleone.it ) al quale la magistratura di Reggio Calabria ha chiuso il blog per aver "pestato i piedi all’onorevole Giuseppe Galati (Udc)".
Attenzione a cosa scrivete, amici blogger, perchè la verità fa male...anche a chi la diffonde!

Difendiamo il nostro diritto garantito dall'art.21 della Costituzione ed esprimete la vostra solidarietà a Carlo Ruta qui: www.censurati.it/voxpeople/carloruta
Ulteriori informazioni su: