lunedì 22 ottobre 2007

Filo conduttore.

Il post-modernismo è il braccio armato del nichilismo.
Non è arte, non è letteratura, non è filosofia, non è cultura; è tutto non-tutto.
E' una denuncia.E' la denuncia dell'onnipotenza della natura sulla natura e perciò, allo stesso modo, dell'impotenza; è la denuncia dell'impotenza dell'uomo dinnanzi alla sua creatura che, sviluppatasi, ne ha preso il controllo e il sopravvento.
E' allo stesso tempo denuncia ed esaltazione, della reificazione.
In un tempo e un mondo che si regge sulla reificazione, ovvero su un'astrazione concreta, sull'oggettivazione dell'inesistente o meglio sulla disoggettivazione dell'esistente, l'unica forma di arte, letteratura, filosofia e cultura che ha senso di esistere è il paradosso, il post-moderno.
Al suo interno la realtà è posticcia e la ricostruzione è reale, il vivente è solo rappresentazione, l'onirico è concreto.
Niente è, tutto è; l'essere si realizza nell'altro essere; io esisto perche tu esisti, perchè confermi, con la tua esistenza, la mia esistenza.
Quasi un percorso, senza soluzione di continuità, da Hegel a Pirandello a Orwell a Dick e, perchè no, a Matrix.
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sabato 20 ottobre 2007

L'uomo è indifferenzialista!

Leggendo "Psiche e techne" di Galimberti, arrivato al capitolo 3° "Il congedo dagli dèi", si insinua in me il dubbio sulla posizione finto progressista dell'ecologismo.
Il capitolo è una sorta di manifesto del differenzialismo; egli,come del resto Nietzsche, vuole far passare come progressista un concetto odiosamente conservatore e reazionario, l'esatto contrario della natura con il distorcimento della stessa.
Storicamente e filosoficamente il concetto dell'Ananke è superato dalle teorie umanistiche della manipolazione (e se così non fosse non avrebbe avuto luogo l'agricoltura, per esempio), e nello specifico dell'uomo non si può parlare di differenze ma di peculiarità differenti, o diversità, all'interno dell'indifferenza.
Infine egli travisa, o scioccamente non considera, l'importanza empirica del mito.
Il mito, pur essendo astratto, ha valenza concreta perchè non è invenzione dell'inesistente ma è traduzione della tradizione; perciò l'indifferialismo del dio, altro non è che la tramandazione del concetto primitivo e antropologico dell'uguaglianza.
Accettare l'Ananke come verità assoluta significa, non solo rifiutare la dialettica hegeliana che supera il platonico principio di non contraddizione con l'unità degli opposti, ma anche rifiutare la "natura" dialettica, evolutiva, in continuo movimento, della natura.

giovedì 18 ottobre 2007

Ore 19,30
G.P. 43 anni, impiccato.

"Inaccettabile relativismo" (???)

Vorrei dire al signor Betori, segretario generale della CEI, che quella che usa è una lama a doppio taglio.
Citato dall'Osservatore Romano in materia di eutanasia e, in particolare, sulla vicenda di Eluana Englaro dice : "La vita va difesa sempre" e ancora "In ogni suo momento si può aggiungere, poichè sulla vita stessa, e sulla sua interruzione, nessun uomo ha alcuna signoria".
Se volessi fare il pignolo direi che in base a questa affermazione anche il mantenimento in vita con elementi artificiali non dovrebbe essere permesso, ma mi rendo conto che scenderei ad un livello di follia paragonabile ad alcune "sette", come ad esempio i Testimoni di Geova.
Invece vorrei domandare ai cattolici che sono contrari all'eutanasia se quindici (15!) anni di stato vegetativo per quanto tempo ancora dovranno essere considerati vita?
Se, come si legge sui vostri testi sacri, dopo la vita terrena esiste "realmente" un "luogo migliore", per quanto ancora lo volete negare a questa persona?

mercoledì 17 ottobre 2007

Nessuno mi può giudicare...forse...

All'interno di una società e di un sistema economico che mette al primo posto il profitto ad ogni costo, che esalta la concorrenza, che senza rendersene pienamente conto è in balia di un astratto, il mercato, che domina il concreto, ovvero privilegia, in tutto, l'interesse personale fine all'accumulazione monetaria ha ancora senso parlare di morale?
Si obietterà che esiste una morale capitalistica, ma questa morale è full-time o part-time?Oppure la morale è una sorta di "senso civico" che ogni individuo adotta ed usa a proprio piacere e vantaggio, una specie di regolamento, di genesi giudaico cristiana, flessibile e modellabile?

martedì 16 ottobre 2007

Pacifismo? No, grazie!

L'Unione Europea decreterà sanzioni contro il Myanmar soprattutto perchè i turisti spaventati rifiutano la Thailandia e i tour operator rischiano gravi perdite economiche; chissà se i pacifici occidentali richiederanno sanzioni anche contro la Turchia che due notti fa hanno pesantemente bombardato alcuni villaggi curdi del nord dell'Iraq.
Ah...già! Dimenticavo che i curdi non sono umani e quindi non hanno diritti, e poi sono anche tutti comunisti...come il regime dei militari in Myanmar, del resto.

lunedì 15 ottobre 2007

domenica 14 ottobre 2007

La ragione del più forte.

Due fatti, diversi tra loro, mi fanno riflettere sulla questione della forza.
Gli Usa hanno dichiarato che il massacro del popolo armeno è da considerarsi genocidio (...perdonate la tautologia...) e, offesi da una così grande verità, immediatamente la Turchia ha deciso di rimpatriare il proprio ambasciatore.
In Germania ad un italiano accusato di stupro e maltrattamenti vari nei confronti della fidanzata il magistrato giudicante ha ridotto la pena da otto a sei anni motivando la decisione con la necessità di considerare la provenienza etnica del soggetto, scatenando le reazioni sdegnate di molti che gridano al razzismo.
Gli Usa hanno fatto un gesto politico di estrema importanza infatti riconoscere il genocidio, come richiesto diverse volte dall'Unione Europea, altro non è che un grande passo in avanti verso l'inserimento della Turchia per avere così contemporaneamente un più ampio controllo della zona mediorientale ed europea; gli sciocchi e proni turchi però non hanno evidentemente capito il gesto e, dimentichi della loro attuale condizione di sudditi americani e non più imperanti ottomani, hanno rifiutato con forza l'aiutino.
Il secondo caso dimostra due verità quasi lapalissiane, ossia che il razzismo lombrosiano è fin troppo diffuso, e chi mi conosce sa quanto io "stimi"questo genio dell'antropologia criminale, e che è un fenomeno a cascata, nel senso cioè che esistono etnie considerate inferiori.
Per molti nostri connazionali è lecito considerare criminali atavicamente e storicamente gli albanesi, i rumeni, i nordafricani ma quando è qualcun'altro a marchiarci con simile infamia chiamano in causa il razzismo.
Insomma entrambi i casi richiamano alla scenetta del maggiordomo che dopo aver maltrattato lo sguattero si offende col suo padrone che lo considera inferiore.
P.s.:dimenticavo che le mie discendenze sono sarde....

Serata di musica e magia....


Bisogna essere realisti, non facciamo più paura a nessuno.
Le masse hanno la pancia piena e quelli che hanno ancora fame non hanno coscienza di classe e nemmeno chi dovrebbe risvegliarla loro.
Allora i pochi che si rendono conto di questa situazione senza vie d'uscita, soffrendo atrocemente, maledicono la condizione d'impotenza in cui sono costretti a vivere.
Se una piccola parte dei lavoratori unisse il proprio interesse in un unico blocco chi continua a viverci sulle spalle dovrebbe fuggire a gambe levate; invece, pur di non dedicare nemmeno due misere orette alla settimana per l'organizzazione di una lotta seria e feroce, ognuno sguazza nel proprio fango in attesa di qualcun'altro che giunga a salvarlo.
I nuovi sbirri della controrivoluzione (leggasi Cgil, Cisl e Uil) si prendono gioco di noi continuamente e impunemente; l'attuale governo, dopo averci truffati alle ultime elezioni, propone purghe velenose e se qualche rivoluzionario da operetta della cosiddetta sinistra radicale protesta, o meglio "manifesta il proprio dissenso", viene subito etichettato come sovversivo e terrorista (leggasi Caruso,....ahahah....); infine, coloro che, esibendo nelle loro bandiere la falce e il martello, insultano perennemente i martiri della libertà per i popoli oppressi, comportandosi alla maniera dei più squallidi voyeur, assistono complici alla sodomia generale che i lavoratori sopportano quotidianamente.
Ogni tanto qualcuno, con mezzi di fortuna che rivelano la propria matrice piccolo-borghese, prova a smuovere la terra (leggasi Beppe Grillo), ma immediatamente viene prima neutralizzato verbalmente e di seguito cancellato e oblìato dall'efficiente sistema difensivo cartaceo, il G.P.S. (Giornalisti Servi del Padrone).
Nel caso specifico del "V-day" questo sistema di difesa ha agito con metodi degni dei migliori servizi segreti, prima ha sollevato un polverone così fitto che ha permesso ai più scaltri di correre ai ripari o di partire addirittura al contrattacco e poi ha mandato all'attacco i suoi avvoltoi prezzolati che hanno colpito nel mucchio l'unico che per via della considerevole stazza non è riuscito a scansarsi cioè il Mastellosauro, il quale solo dopo aver subito un paio di morsi è stato salvato dai suoi colleghi onorevolmente immacolati (naturalmente, questa non vuole essere un'arringa, anche perchè il mastellofago non la merita, ma solo la considerazione del fatto che egli è solo una goccia nel mare-piscio nostrum).
Insomma, dato che sotto le spoglie falsamente umane i membri di questa classe politica celano fattezze di serpe e non possedendo orecchi, ovviamente, non possono sentire le proteste della piazza ma captano solo il fruscìo della carta moneta, l'unico modo per farsi ascoltare rimane il caro vecchio tonfo sordo del bastone sulle loro teste.
Per concludere in bellezza questo sfogo, gentili (pochi, ma buoni!!!) lettori del "Diario di Nessuno", teniamoci virtualmente la mano e, pensando all'ennesima buffonata sindacale, mediante una contrazione antiperistaltica dello stomaco espelliamo il contenuto gastrico per via orale!

Pessimismo e fastidio....


.....A me 'sto referendum mi "pare" una farsa....

Welfare...del welfare.

La maggioranza non vuole rischiare che il protocollo sul welfare non venga accettato e perciò Prodi e compagnia bella si sono affrettati a rivedere alcuni punti che necessitavano di modifiche affinchè la minoranza, radicale, non debba rendere conto ai suoi elettori circa l'anomala presenza all'interno di questo Governo.
I tre conigli che usciranno dal cilindro riguardano l'età pensionabile per chi svolge lavori usuranti, lo "staff leasing" e i contratti a termine.
Per quanto riguarda il primo punto ci si augura che il ministro dell'Economia sia così magnanimo da accettare lievissime (mi raccomando non di più...) modifiche a quello che si prevede, magari a quei lavoratori che dovranno lavorare in catena fino a 57 anni sarà fatto uno sconticino di qualche mese (....) ; sul secondo punto sono tutti d'accordo per l'abolizione non perchè era una proposta aberrante ma piuttosto perchè non è mai, di fatto, stata utilizzata dalle aziende; infine grandi cambiamenti in vista riguardo ai contratti a termine, infatti la nuova proposta prevede dopo tre anni la concertazione dell'assunzione insieme con i sindacati, il che, di fatto, significherà che pochi titolari d'azienda rischieranno la rottura di scatole e si avranno meno rinnovi, al proposito Russo Spena in un impeto di demenza propone la variante Sarkozy, ossia l'assunzione stabile dopo tre rinnovi indipendentemente dagli anni ( o dai mesi), così da risparmiare tempo sulla data di licenziamento...ops... di non rinnovo.
Insomma nessun cambiamento all'orizzonte, solo qualche ulteriore presa in giro.

L'ente è la sintesi tra la determinazionee l'essere, Platone.

Delle donne mi piace...la pelle morbida e dolcemente profumata, le labbra, i nasi, le nuche velate dai capelli, i seni, i sorrisi, le gambe, le curve....tutto insomma.
Quel che non sopporto però è lo "svaginamento" pubblico causato da "bagascite" cronica!Ammiccamenti fuori luogo, i doppi sensi a vanvera, gli indumenti così aderenti da farne straripare i contenuti, il "te la faccio annusare ma solo per farti sbavare" eccetera eccetera, tutto ciò è arroganza e prevaricazione.
La televisione, moderno sistema di educazione delle masse, ci martella continuamente con l'imposizione di pseudo ballerine che danzano evocando inequivocabilmente amplessi sessuali o che si strusciano volluttuosamente al partner di turno, conduttrici di programmi e lettrici di telegiornali che si compiacciono di "estemporanee" (chissà quanto non volute) fuoriuscite di capezzoli, o addirittura esponenti politici (Brambilla in prima linea ma non solo) che volgarmente cercano di imitare la Stone nella famosa scena di "Basic Instinct".
La società assorbe questi esempi e così ci ritroviamo con donne che, smaniose di imporre il proprio potere, si trasformano di fatto in maschi.
L'emancipazione femminile in funzione di una società in cui esistano rapporti di parità, quindi in contrapposizione all'odiosa fallocrazia, è una necessità di tutta l'umanità, ma per questo, purtroppo, ha giocato un ruolo fondamentale il "femminismo"; questo movimento nato con intenzioni progressiste di livellare le differenze culturali e politiche si è, in breve, trasformato in ideologia antagonista alla figura maschile che punta non ad emancipare la figura femminile all'interno di una società prevalementemente maschilista, ma, con metodi reazionari, ad imporre una visione femminista che considera il maschio inferiore e non pari, quasi auspicando un ritorno alla società matriarcale primitiva.
Questa visione differenzialista è inaccettabile.
Le differenti peculiarità dei due sessi devono essere esaltate e sottolineate perchè di fatto esistono e rendono sia gli uomini che le donne particolari e differenti ma non in chiave di prevaricazione sociale e o politica verso l'opposto, invece nella società moderna capitalistica viene esaltata solo la capacità di far profitto e giustificato il mezzo,ecco come ci si ritrova ad avere donne che sfruttano il proprio potere "fisico" anzichè le capacità reali intellettuali e professionali per avanzare nella gerarchia sociale.

sabato 13 ottobre 2007

"V-year"


Tutto il nauseabondo perbenismo piccolo borghese dell'italiano medio, o comunque una sua buona parte, viene fuori nel consueto "Buongiorno" di Massimo Gramellini su "La Stampa" (www.lastampa.it) di oggi con il titolo di "Il gusto del buongusto".Nel particolare, il portavoce birodotato del qualunquismo, si occupa di criticare le foto di Oliviero Toscani che ritraggono una modella anoressica completamente nuda, ma non perde l'occasione per esternare le sue perplessità da dama di compagnia.Premettendo che reputo Toscani non un'artista ma semplicemente un becero provocatore, e che, pur condividendone alcuni punti, non sono molto favorevole ai "movimenti" girotondanti alla Grillo, non sono assolutamente d'accordo con i metodi di lotta di tipo religioso che propone il vicedirettore della "bugiarda".Cito testualmente:"E si possono combattere i drammi del nostro tempo - dal precariato alla depressione, fino alla depressione da precariato - con scelte forti ma eleganti e magari poetiche, senza essere costretti ad alzare di continuo la posta dello stupore."
Che bravi sono questi individui (e ce ne sono molti...), dalla loro calda e rassicurante posizione dove non sono minimamente minacciati nei loro diritti di esseri umani (ad esempio il diritto al lavoro che è appunto quello di esprimere la propria umanità), a dire quello che si deve fare e come.
"Vagamente" mi ricordano i sindacati e la loro preclusione verso le forme di lotta reali, lo sciopero per esempio, e di contro l'apertura, ma sarebbe meglio chiamarla deflorazione (anale, in molti casi!), verso forme di protesta "civile", vedi la cosiddetta concertazione (che di fatto è, quasi sempre, un "venire incontro" alle necessità del padrone).
In sintesi la proposta di Gramellini è questa:" La società moderna, se avete la "sfortuna" di nascere e vivere dalla parte sbagliata, tende a ridurre il vostro essere umani ad automi, precari, belli e magri a tutti i costi, assassini e/o ladri per denaro, prostitute e prostituti, fantocci sempre disponibili a farsi mingere in testa, insomma tutto tranne che persone?Vabbè protestate pure, ma fatelo sottovoce sennò il padrone di turno potrebbe risentirsi..."...Aspetta...Beppe Grillo mi ha appena suggerito qualcosa... :"Vaffanculo!".

Esportatori di democrazia

All'indomani della dichiarazione di guerra da parte di Israele ad Hamas e alla Striscia di Gaza Igor Man, con un articolo dal titolo "Doppio preludio di guerra", cerca di fare un'analisi sui possibili scenari che prossimamente si delineeranno in Medio Oriente.Nonostante egli si avvicini al nocciolo diverse volte e soprattutto con la frase finale ("E dire Hezbollah è lo stesso che dire Iran"), di fatto non affronta la vera questione.Nelle ultime settimane vari analisti di Washington hanno preannunciato che sono in atto grandi preparativi per l'imminente attacco all'Iran e gli alleati europei già discutono i metodi di supporto alle operazioni; questa volta, dopo essersi scottati con l'Iraq, il Segretario di Stato Condoleeza Rice vuole fare le cose per bene e le sue frequenti visite a Gerusalemme sono servite per pianificare al meglio tutte le mosse.Il continuo calo di consensi a livello mondiale impone agli USA una revisione dell'atteggiamento intimidatorio; nel caso di Baghdad l'aggressione si era rivelata priva di fondamenti perciò al fine di non incorrere nello stesso errore, che di fatto deleggittimerebbe ulteriormente i vertici militari e politici agli occhi degli stessi americani, cerca di correre ai ripari adottando una diversa soluzione ossia provocare fino a livelli inaccettabili l'Iran e i suoi alleati (Siria e Hamas).Probabilmente assisteremo ad un 2008 caldo e a farne le spese saranno sempre i soliti (leggasi popolazione civile di Gaza da una parte e coloni israeliani dei territori limitrofi dall'altra), il tutto in attesa, considerando i tempi di addestramento, verosimilmente nel primo semestre 2009, dell'ennesima aggressione imperialista, nodo cruciale per completare in Medio Oriente il controllo del corridoio che parte da Baku.......Anche se qualcuno si ostina a dire che questa guerra, come quella all'Iraq, non sono per il controllo delle risorse.

La propaganda di regime


"Uno spettro si aggira per l'Europa...."
Alcuni dicono che i comunisti mangiano i bambini e altri dicono che invece li bolliscono solamente, ma queste sciocchezze da barzelletta sono valide sono per gli stupidi.L'intellighenzia democratica, sia essa di sinistra o di destra, rifiuta queste definizioni e dall'alto della sua capacità di manipolazione intellettuale propone percorsi alternativi che screditano meno volgarmente ma più efficacemente.A tal proposito domenica scorsa ho letto su "La Stampa" l'intervista a Carlo Lizzani dal titolo "Il bello del fascismo". Senza dilungarsi sul contenuto, ritengo che lo scopo del regista, e di tutti coloro che infaticabilmente svolgono il lavoro di propagandare il verbo della "democrazia capitalistica" o del "capitalismo buono", sia non un elogio alle positività (ove e se possibile) del fascismo ma piuttosto l'equiparazione, in quanto dittatura, allo stalinismo che ottusamente si ostinano a chiamare comunismo.Chi conosce la storia sa perfettamente che, benchè vi siano stati alcuni tentativi più o meno riusciti, il comunismo non è fallito semplicemente perchè non ci si è mai arrivati.La tanto vituperata Unione Sovietica adottava un sistema socialista con un economia capitalistica a controllo statale, il comunismo prevede, imprescindibilmente, non solo l'abolizione delle classi ma soprattutto l'abolizione del denaro.

I shot the Sheriff !


Nella campagna elettorale che sta svolgendo in attesa delle "Primarie" in saldo, Walter (texas rangers) Veltroni svela il suo programma per il Welfare del nascente Partito Democratico.Uno dei punti di forza è la lotta al precariato, e i suoi degni compari Tito Boeri e Tiziano Treu (quest'ultimo particolarmente noto negli ambienti politici come strenuo difensore dei diritti dei...padroni), hanno trovato la soluzione : l'abolizione dell'articolo 18, così da precari in un attimo ci si ritrova disoccupati!Dunque, ricapitolando, il mobbing non è reato; criticare o parlar male dell'azienda dove si lavora non è possibile quindi potremmo iniziare a chiederci se il diritto allo sciopero rimarrà tale; ora la proposta di cancellare l'articolo 18 così da permettere allegramente ai padroni il licenziamento anche senza giusta causa.Proposte del genere ce le dovevamo aspettare.... è da tempo che si parla di ridurre, o addirittura togliere, i privilegi della "casta" (???)... e ,lavorando indefessamente, due grandi menti dell'economia italiana hanno partorito questo gioiellino che lo stesso Veltroni reputa "ipotesi suggestiva".Intanto nei corridoi si mormora di altre "ipotesi suggestive" per completare il quadro del welfare all'amatriciana: abolire il divieto di lavoro minorile e prolungamento delle ore lavorative da 8 a 14...Anch'io avrei una proposta piuttosto suggestiva che permetterebbe di risolvere due problemi con una fava, ed è quella di dare a Veltroni un bel calcio nei "Maroni" !

venerdì 12 ottobre 2007

Potenza nucleare.

Da ieri mi sento molto più sicuro, ho scoperto che in Italia, tra Aviano e Ghedi, sono custodite 90 (novanta) delle 480 bombe nucleari presenti in tutto il territorio europeo all'interno delle varie basi militari americane.I gioiellini, o confetti che dir si voglia, sono di tre tipi: B61 -3 (potenza massima 107 kiloton), B61 -4 (45 kiloton) e B61 -10 (80 kiloton).Le bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki avevano potenza massima di circa 10 kiloton; una sola (1!) di queste può radere al suolo la Padania, quindi Leghisti....occhio!.............Comunque sia chiaro che è un problema che non ci riguarda perchè la legge 185 del 1990 vieta nel nostro Paese il nucleare (anche se dopo il 2001 Stati Uniti e Italia si sono accordati segretamente sull'esatto contrario)..............Ma, come spesso accade (soprattutto nelle "migliori" famiglie), c'è sempre qualcuno che cerca di rompere le uova nel paniere; infatti dopo la pubblicazione del "U.S. Nuclear Weapons in Europe" (curato dall'analista del National Resources Defense Council, Hans Kristensen) la signora Menapace, in particolare, ma anche altri rappresentanti del Prc, da buoni veterocomunistibolscevichi quali sono, si sono permessi di protestare, il senatore Martone addirittura ha minacciato di raccogliere firme per una proposta di legge popolare per il ritiro delle armi nucleari statunitensi dal suolo italiano. I soliti guastafeste!Sempre a lamentarsi, che vuoi che sia, al massimo potremmo rischiare un lievissimo rischio di scomparsa da questa faccia della Terra...'sti comunistacci!Intanto, dall'altra parte dell'oceano, qualcuno seduto in poltrona sulla veranda della sua villa in Texas con in bocca un sigaro e un bicchiere di bourbon nella mano sinistra, imitando il più popolare marchese italiano, pensa:"Ancora non avete capito che ....io so' io e voi non siete un cazzo?"

La percezione...del fondo del barile.

Uno dei doni più "merdavigliosi" del sistema economico capitalistico è la povertà!Oggi su La Stampa (www.stampa.it) c'era un reportage sui "nuovi poveri", su quei pensionati, cioè, che non riuscendo a vivere con la pensione minima (che si aggira intorno ai 500 euro) vanno in giro per mercatini raccattando gli scarti dei fruttivendoli."Non è una novità" penserà qualcuno, vero. Ma se c'è chi si prende la briga di scriverlo su un giornale, il fenomeno è preoccupante."Si vabbè, ma da sempre i poveri vanno a cercare cibo tra gli scarti dei mercati o nei cassonetti della spazzatura..." farà notare qualcun'altro.Vero anche questo, però la differenza questa volta stà nel fatto che i cosiddetti "nuovi poveri" sono ex impiegati e gente che è cresciuta in famiglie benestanti, ma anche giovani tra i trenta e i quaranta che lavorano come impiegati ma sono costretti a fare la fila alle mense pubbliche perchè non arrivano a fine mese.Il problema è più grave di quel che si pensa.Coloro che nascono poveri e vivono costantemente al 'fondo della strada' sono abituati a lottare per vivere ma quelli che sono nati più o meno in agiatezza o che dalla povertà hanno toccato un minimo di benessere non sono molto disposti ad accontentarsi di 'stazionare' sul bordo del baratro.

La privazione del sociale


Il modo di produzione capitalistico, per definizione, tende ad atomizzare, a trasformare cioè in privato tutto ciò che dovrebbe essere un bene della comunità. Negli ultimi anni, tuttavia, la tendenza si è invertita perchè il "mercato" ha imposto la via verso la globalizzazione delle produzioni per non morire. Naturalmente la forma economica riguarda anche la sfera del sociale nella quale si è passati da grandi comunità a sempre più piccoli nuclei al punto da costituire addirittura singole realtà, che vivono all'interno di comunità che comunità lo sono solo dal punto di vista giuridico.Senza andare troppo indietro nel tempo basta ricordare l'infanzia di quelli che hanno più o meno la mia età (mi riferisco alla fine degli anni Settanta-inizio Ottanta); si "viveva" il palazzo con gli altri, le nostre mamme si scambiavano oggetti e beni alimentari, si giocava nei cortili, insomma il palazzo era una comunità vivente.Oggi i caseggiati sono veri e propri dormitori, la vita si consuma quasi totalmente all'esterno e quei pochi che cercano di viverli vengono considerati maleducati o peggio dissoluti. Oggi si vive da privati ma nel senso che siamo stati privati della socialità.Il seguente articolo è tratto dal nr. 21 del periodico "N+1"; ho deciso di riportare solo alcuni stralci tagliando le parti più pregne di ideologia semplicemente per non sviare dal tema che mi interessa trattare.
Dalla casa dell'uomo al condominio e oltre.
'Gli Yanomami dell'Alto Orinico (tra Brasile e Venezuela) non hanno "casa".Ogni tribù è composta al massimo di 300-400 unità e vive in una struttura comune chiamata shapuno, una grande tettoia circolare con lo spiovente verso l'esterno disposta attorno a uno spiazzo. In comune è svolto ogni lavoro, e comune è il prodotto degli orti, della caccia, della pesca e della raccolta nella foresta (per una legge rituale nessuno può mangiare il cibo che produce o che caccia, deve darlo agli altri, che faranno altrettanto). Nello shapuno lo spazio è suddiviso per nuclei famigliari, ma la maggior parte di esso è minuziosamente organizzato per la vita sociale: verso l'esterno, cioè verso la parte più bassa del tetto, chiusa verso la foresta da una parete, vi è lo spazio famigliare; verso l'area centrale, piatta e libera da ogni struttura, lo spazio è comune, aperto a tutti, compresi gli elementi di alcune tribù in viaggio o a caccia. Anche nelle parti dedicate alla famiglia non vi sono pareti divisorie. Gli antropologi hanno calcolato che in media gli Yanomami lavorano per il proprio sostentamento circa 2 giorni la settimana. Le decisioni vengono prese collettivamente sulla base dell'esperienza di un consiglio di anziani. [....]
In un grande edificio scolastico abbandonato, costruito un secolo fa in mattoni a vaga somiglianza di un castello, s'è insediata una delle tante comunità di co-housing che stanno sorgendo in tutto l'Occidente e che coinvolgono ormai milioni di persone. Siamo in Olanda, in una zona quasi centrale dell'Aja. L'edificio si chiama Grote Pyr. I membri della comunità abitano come in un qualsiasi condominio, con la differenza che hanno deciso di condividere alcuni aspetti dell'esistenza quotidiana. Le famiglie o gli individui vivono nel "proprio" appartamento, ma hanno in comune la cucina, i servizi, il bar, l'asilo, la sala riunioni, la vecchia palestra della scuola, il pollaio, l'orto, un piccolo museo per i bambini e altri spazi.A differenza delle "comuni" degli anni Sessanta, che avevano vita assolutamente effimera, il modello co-housing è meno ideologico e perciò meno conflittuale(meno anche del condominio tradizionale), quindi più duraturo. Tra l'altro costa meno, perchè evita la moltiplicazione individualistica e dispersiva di oggetti, ambienti e attività. Nel nostro caso - e abbiamo scelto apposta un ibrido fra il condominio tradizionale e la comune - di ideologia ve n'è poca, e anche quella poca risulta del tutto conforme a quella dominante. [....]'.